ֆɨx𐀀ʏ-𐀀ɦʀɛɛ

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Leggete l'angolo d'autore in basso please

Jungkook pov.

Entro in classe, passati giorni da quando ne avevo messo piede e incomincio a togliere la cartoleria dal mio zaino rigorosamente nero e coronato di spille a cui non saprei dare un precisa interpretazione.
Mi siedo e all'improvviso una pacca sulla spalla mi risveglia dal mio trance post-dormita.
"Buongiorno Testa di Cocco non ci vediamo da un bel pò!" dice una voce a me familiare.
Mi giro con una faccia che farebbe invidia agli scimpanzè dalle occhiaie, che prepotenti mi scavano il viso.
"Ciao Hoseok..." rispondo mettendomi una mano sulla bocca per attutire l'ennesimo sbadiglio della giornata.
"Wow a quanto pare qualcuno ha fatto nottata..." dice quest'ultimo guardandomi con fare divertito a causa delle mie condizioni esilaranti.
"Allora...ieri non potevo non staccare gli occhi dallo schermo della play, non so se mi spiego...mi stavano per superare nella classifica nazionale di Overwatch, pensi che io potessi digerire una cosa del genere!?" dico a tutto fiato con voce assonnata.
"Oh bhe se dici che sia un motivo importante... comunque ho saputo che sei stato in ospedale...cosa ti è successo?" mi domanda posando il libro di Incantesimi sul banco e sedendosi subito dopo.
"Diciamo che sono avvenute molte cose in questi giorni...te lo racconterò nel momento più adatto o almeno nel luogo adatto" dico abbassando ad ogni parola il volume della voce.
La nostra conversazione viene interrotta dalla professoressa di Incantesimi che appena entrata sposta lo sguardo su di me.
"Oh Jeon sono felice che tu sia tornato...spero che stia meglio!" esclama con voce stridula prima di avvicinarsi alla cattedra e posare la sua borsa color prugna sulla sedia affianco.
"Si, grazie professoressa" rispondo prima che si espandesse in queste mura il solito silenzio quotidiano, rimango del parere che farebbe ghiacciare pure il pavimento di quanto è fastidioso, si percepisce un'ansia di interrogazioni che ogni volta un genuino infarto non manca mai.

"Bene, per oggi non interrogo ho intenzione di spiegare... però vorrei che qualcuno venisse alla lavagna per riepilogare tutti gli argomenti fatti fin ora, potrebbe essere di spunto per chi magari non ci è stato e per chi magari non ha capito bene le ultime lezioni, no?" domanda retoricamente prima di rivolgere lo sguardo a Hoseok che ingoia a vuoto prima di sentirla dire
"Signorino Jung vuole fare lei il riepilog-"
Ma prima di finire la frase un fulmine si scaglia nel cortile esterno di cui è aperta visuale dalle finestre della classe.
"EVACUARE EVACUARE...LA SCUOLA NON È UN LUOGO SICURO!" sbraita il professore di scienze magiche prima di cadere a terra e svenire.
Presto nella scuola rieccheggiano voci e urla che spaventano i miei compagni di classe compreso me, che curioso mi avvicino alla finestra vedendo tanti ragazzi accerchiarsi attorno a una ragazza e ad un uomo...no non è un uomo...è lui...che tiene un coltelletto sulla sua giugulare.
Ad un certo punto si sente la campanella d'emergenza suonare, io velocemente scendo le scale cercando di non scontrarmi con gli altri ragazzi della scuola e arrivo in cortile avvicinandomi alla cerchia di persone.

"Statemi bene a sentire..." dice con voce roca mettendo in mostra le sue zanne prorompenti.
"Presto sarà la vostra fine...e se qualcuno tenterà di opporsi a questo destino ne pagherà le conseguenze...- afferma leccandogli le labbra con fare disgustoso-...ma se volete potrei abbandonare questi piani, ma solo se vi schiererete con il Male, sarà vostro dovere decidere"
Velocemente giungono le guardie che provano a catturarlo o ad ucciderlo, ma non lascia traccia di sé come è accaduto precedentemente, o almeno credevo...
Urla disperate giungono alle mie orecchie e pianti sia silenziosi che violenti si aggiungono al complesso.
La ragazza è morta e di lei non resta che una pozza di sangue.
I professori si avvicinano al corpo senza anima, ma chiamano lo stesso l'ambulanza e con essa i genitori, comunicando loro la brutta notizia.
Abbasso lo sguardo e rimuginando sulle sue parole mi rendo conto che ormai nulla è più sicuro, nulla è certo.
Una lacrima di frustrazione cade lenta sul mio viso che presto scaccio via, non dopo aver sentito un calore familiare ricoprirmi il corpo e una stretta piacevole di cui non ne avrò mai abbastanza.

ᎷᎯᎶᎨᏨ ᎾᎰ ᏝᎾᏉᎬ - ᏉᏦᎾᎾᏦDove le storie prendono vita. Scoprilo ora