15 | Evans, lui tiene al Quidditch quanto tiene a te

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Nuova copertina by Illusioned_28  ❤️

Un urlo risuonò in tutto il castello, i gemelli Potter sobbalzarono guardandosi intorno, uscirono dall'aula confusi.

-Che succede?- chiese Abigail al corvino, lui alzò le spalle pensieroso.

-Veniva dalla torre di Grifondoro, probabilmente sono i Malandrini che hanno deciso di fare qualche scherzo, sono un paio di giorni che sono inattivi- disse infine Harry, la rossa annuì alle sue parole, probabilmente erano davvero loro.

-Andiamo al campo di Quidditch?- propose dopo poco la ragazza, si era improvvisamente ricordata che quel giorno c'erano le selezioni per la squadra di Quidditch di Grifondoro.

-A che scopo? Non possiamo entrare in squadra- mise il broncio Harry, la sorella alzò gli occhi al cielo a quella affermazione, forse si era sbagliata nel definirlo maturo qualche minuto prima.

-Dai, stiamo sugli spalti per passare un po' di tempo soli, appena se ne vanno tutti giochiamo- esclamò cercando di essere convincente Abigail, fece sbattere le lunghe ciglia sporgendo il labbro, di solito quando erano piccoli lo convinceva sempre.

-Argh! Va bene- si arrese infatti Harry, la rossa sorrise vittoriosa ed afferrandogli la mano cominciò ad incamminarsi verso l'uscita del castello.

^🧹^

-Forza Sirius, non è una tragedia- disse James battendo la mano sulla spalla del suo migliore amico, che se ne stava seduto ricurvo sul letto, la testa tra le mani e lo sguardo basso.
Il Potter ci pensò qualche secondo. -Cioè, lo è, ma sicuramente nessuno è morto per questo- ritentò, lo sguardo infuocato che gli rivolse Remus lo zittì velocemente. Presto fu Peter a sostituirlo nel dare pacche alla spalla del giovane Black.

Sirius era silenzioso, troppo silenzioso. L'urlo che aveva lanciato qualche minuto prima era stato il solo suono uscito dalle sue labbra da quando erano saliti in dormitorio, o meglio dire, da quando aveva notato che una certa macchia era sparita, e qualcuno aveva risposto alla frase scritta da lui sotto di questa.

In caso quel qualcuno fosse stato uno dei suoi compagni di stanza non gliene sarebbe importato niente, anzi, molto probabilmente avrebbe sperato fosse Harry a leggere la sua dichiarazione d'amore, così magari capiva quanto era disperato e si sarebbe fatto da parte, anche se non era convinto che il corvino fosse tanto benevolo nei suoi confronti, soprattutto per quella storia degli "orfani".
Ma il vero problema adesso era un altro. Il problema era che Ariana Abigail Silente, la sua Ariana, la ragazza che aveva fatto piangere durante il quinto anno, quella che lo guardava male appena osava solo rivolgerle la parola, quella che aveva dato fuoco ai suoi capelli quando le aveva accidentalmente sfiorato il fondo schiena l'anno precedente. Le stessa Ariana che lo evitava nei corridoi, che era fidanzata con un ragazzo prodigio come Harry Peterson, quella che sapeva del piccolo problema peloso di Remus e scappava ogni volta che quest'ultimo trovava il coraggio di discutere della cosa. La ragazza che avrebbe voluto invitare ad Hogsmeade, che avrebbe voluto tenere tra le sue braccia, baciare, sentirla ridere ad una sua battuta, colei che sognava tutte le notti, il cui sorriso, anche quando non era rivolto a lui, gli rallegrava la giornata.

-Sa che la amo...- riuscì a sussurrare dopo qualche minuto, i suoi amici sussultare sentendo la sua voce.

-Ah finalmente Felpato, pensavo che mi sarei ritrovato un migliore amico traumatizzato a vit... Aia!- Remus diede uno scappellotto a James, sussurrandogli un "insensibile" con le labbra serrate, poi prese posto vicino al ragazzo riccio.

Over the time • Sirius BlackDove le storie prendono vita. Scoprilo ora