La scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts esisteva da secoli, i suoi fondatori avevano gettato le radici di quella che sarebbe stata la seconda, a volte anche prima, casa di milioni di adolescenti. Era stata scenario di litigi, di amori, di amicizie. Tra le sue mura erano nati sentimenti, emozioni, ed allo stesso tempo si erano anche spenti, erano finiti, scomparsi nel nulla. I quadri appesi alle pareti potevano vantare di aver visto la prima viaggiatrice della storia di Hogwarts, se solo non avessero promesso di mantenere il segreto, tutti sarebbero venuti a conoscenza di come Abigail Potter e Minerva McGranitt correva verso l'ufficio di Silente solo quattro anni prima.Ed adesso Abigail correva di nuovo, con la stessa velocità di quel giorno, con la stessa disperazione, con le stesse lacrime agli occhi e con la stessa instabilità mentale. Si sentiva persa esattamente come quel giorno, Harry non c'era di nuovo. Ma questa volta faceva più male, questa volta il dolore al petto era più forte ed i respiri più affannati, questa volta c'era stata una scelta. Anni prima non c'era stata, non avevano scelto loro di separarsi, era stata tutto contro la loro volontà. Erano troppo piccoli, troppo ingenui, spaventati. Adesso avevano diciassette, diciotto per Harry, diamine il suo gemello le aveva mentito anche sull'età. Avevano fatto la loro scelta, ed era diversa, le loro strade si erano separate. Poi tutta quella storia di Voldemort, tutte quelle morti, quelle bugie. Perché tenerla all'oscuro? Non si fidavano abbastanza? Non la ritenevano abbastanza? Mille domande vorticavano nella sua testa, causandole un leggero dolore anche lì.
Il vento di tarda nottata le si infranse contro come uno schiaffo, senza neanche accorgermene era arrivata nel giardino di Hogwarts. Prese grandi respiri cercando di regolarizzare il battito cardiaco, l'aria fredda le graffiava la gola. Riprese il suo percorso, questa volta camminando, i pensieri sembravano non voler uscire dalla sua testa.
Sirius arrivò al portone un paio di minuti dopo, anche lui ansimante a causa della corsa. Si poggiò ad un lato della porta e cercò di mettere a fuoco qualcosa, individuò Ariana. La ragazza camminava nel buio lentamente, vista da lontano non sembrava affatto provata. I metri che li separavano non erano molti, a Sirius sarebbe bastato alzare un po' la voce per richiamare la sua attenzione. Portò le mani alla bocca, chiudendole a coppa intorno alle labbra e prese fiato, ma quando provò a parlare non gli uscì niente. Avrebbe voluto dare colpa alla corsa, dire che non aveva più fiato, ma la verità è che aveva paura. Aveva paura che Ariana lo avrebbe cacciato malamente, dopotutto loro non erano niente. Ancora esitante, il giovane Black fece retromarcia per andare nuovamente in Sala Comune dai suoi amici.
-Sciocco- gli sputò contro un quadro, con un'acidità e una superiorità che Sirius aveva visto solo in sua madre. Raffigurava un uomo anziano, dall'aria burbera e due penetranti occhi grigio scuro. -Va da lei, disonore della famiglia!- urlò ancora il quadro, Sirius sorrise ironicamente.
-Zio Phineas, che piacere risentire i tuoi toni soavi- mormorò il ragazzo, il quadro gli scoccò un'occhiata oltraggiata.
-Ho detto va da lei, non la troverai mai una ragazza così con il caratteraccio che ti ritrovi- gli disse l'uomo per poi scomparire, probabilmente stava tornando nella sua tela nell'ufficio di Silente. Sirius rimase a guardare il quadro ormai vuoto dello zio, poi girò su se stesso e corse fuori nel giardino. Si guardò intorno, ma trovo il vuoto più assoluto. Allora fece quello che l'istinto gli comandava, e presto si trasformò nella sua forma canina. Felpato si guardò intorno, questa volta i sensi erano più sviluppati, e sentì un fiato strozzato provenire dal lago. Corse verso di lì, il Lago Nero era una tavola piatta di acqua, sopra di esso un bellissimo spettacolo di lucciole ne illuminava il rifletto, rendendolo magnifico. A godersi lo spettacolo, oltre a lui, c'era Ariana. La rossa teneva la testa tra le mani, due grosse lacrime le scivolavano sul volto e tremava, Sirius non seppe dire se per il freddo o per il pianto. Eppure anche in quelle condizioni, anche in quello stato, lui la trovava bellissima. Più bella di ogni altra ragazza, più bella di Marlene, di Lily, di ognuna delle sue cugine, più bella dello spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi.
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Over the time • Sirius Black
FantasyAbigail Lily Potter non avrebbe mai voluto trovarsi in quella situazione, non avrebbe mai voluto prendere quel giratempo ne tantomeno dover cambiare drasticamente la sua vita. A distanza di pochi anni, però, è cambiata... Non è più la bambina insic...