Capitolo 15

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Un' altra fredda mattinata arrivò a raggelare  gli edifici di Hogwarts ma per quella strega così brillante che era affacciata alla finestra della sua stanza era un giorno speciale. Avrebbe finalmente scoperto la verità.

La mattina la passó in biblioteca a studiare incantesimi, guardacaso gli incantesimi senza perdono... Come se no ne sapesse abbastanza. "Avada kedavra è un...Crucio è un altro incantesimo.... e poi Imperio che consente di avere il controllo dell persone da parte di chi lo emana, rendendo però una parte del corpo verde...." Questo continuava a ripetersi nella testa per l'interrogazione del giorno successivo. Voleva essere brillante e il suo impegno era sempre massimo.

Ormai erano le due del pomeriggio. Era stanca ma senza neanche aver pranzato la riccia si diresse di fronte alla serra di erbologia per incontrare Pansy e scontare la punizione.

"Hey Pansy", disse la ragazza arrivata nella serra di erbologia. "Ciao Hermione". Le due  intrapresero una breve conversazione, non si erano più parlate dopo la festa nella stanza delle necessità. "Come va? Hai fatto pace con Ron? So che avevate litigato in biblioteca". Lei rispose: "Oh niente... Adesso puliamo". Era evidente che era imbarazzata e confusa. Scontata la punizione  tornò silenziosamente in camera sua senza neanche salutare la sua "amica".  La permanenza nella stanza durò lo stretto necessario e l'imbarazzo di Pansy si leggeva su ogni granello di polvere che si sollevava ad ogni passata di straccio.  Hermione cominciava a vedere più chiaro in tutta quella faccenda... Andò in camera e subito spedí un gufo alla Parkinson per dirle di incontrarsi quella stessa sera al lago nero.

"Come hai potuto Pansy? Perché lo hai fatto!?" Disse Hermione nell'oscurità della sera di fronte al lago,alquanto scocciata".  Bhe per te è facile, hai una vita perfetta, tutti ti vogliono bene e tutti ti amano, sei dolce, simpatica, intelligente e io non sono niente. Ti prego perdonami?" Disse la ragazza con le lacrime agli occhi. Hermione non aveva null'altro da dire e se ne andònel dormitorio sotto lo sguardo della ragazza Serpeverde.

Era tutto chiaro adesso

Pansy non era davvero sua amica, ogni cosa che era accaduta era per causa sua. Pansy era gelosa della sua vita che definiva perfetta, aveva lanciato l'Impero a tutti i suoi amici per mettergleli contro in modo tale che lei fosse la sua unica amica. Ora che tutto era chiaro si sentiva sollevata e distrutta. Un'ambivalenza di emozioni e sentimenti vagavano nella sua mente e nel suo cuore. Desiderava vendicarsi ma in fondo voleva perdonarla, del resto non era altro che una vittima, aveva agito per invidia o forse per essere meno sola, in fondo le faceva quasi pena. Ci avrebbe pensato, ci avrebbe dormito su e l'indomani avrebbe deciso. Intanto nella mente aveva impressa l'immagine della Pansy in lacrime che implorava affetto e comprensione...

-IL DIVERSO CHE CI UNISCE-FREMIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora