The truth hurts

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CAPITOLO 11 "The truth hurts"

Rose guardò la porta in legno massiccio davanti a lei realmente spaventata.
Consapevole che dietro quella porta ci fosse colui che aveva cercato di rapirla ed a cui davano la caccia da settimane, l'incertezza per un attimo prese il sopravvento, e rimase immobile sul posto, non certa di potercela fare. Mille pensieri contrastanti attraversavano la sua mente.
Si guardò intorno cercando una via di fuga in quel corridoio di legno scuro, illuminato solo da dei candelabri decisamente tetri appesi alle pareti. Dovette ammettere che quel posto sembrava essere proprio in linea con tutte le tradizionali leggende sulle streghe, riproducendo perfettamente tutto ciò che aveva sempre visto nei film. Il senso di mistero che aleggiava lì dentro era palpabile, tutto sembrava essere impregnato di magia, anche ai suoi occhi inesperti. 
"Stai calma" la voce di Laurance raggiunse le sue orecchie, facendola voltare verso di lui.
Il ragazzo se ne stava in piedi al suo fianco, con le mani dietro la schiena in una posizione elegante ma tranquilla, mentre sul suo volto una espressione visibilmente serena non tradiva alcuna preoccupazione.
Non sapeva ancora se potersi fidare di lui o meno, ma avrebbe tenuto gli occhi aperti.
Deglutì pensierosa "andiamo..." disse infine, incerta ma allo stesso tempo decisa a scoprire un po' di cose sul suo conto; era arrivato il momento di affrontare la sua natura di strega.
Il ragazzo la guardò per un istante, poi bussò alla porta.
La porta si aprì da sola, senza che nessuno dei due la toccasse. Rose guardò incerta Laurance, che entrò a passo sicuro voltandosi poi verso di lei "vieni Rosalie" le disse tranquillo.
Entrò nella stanza ed il suo sguardo fu subito catturato dalla figura seduta dietro un'imponente scrivania in marmo nero. L'uomo seduto doveva avere all'incirca sui cinquant'anni, non di più. I capelli corti brizzolati erano pettinati ordinatamente ed il volto riempito da una lieve barba molto corta la osservava incuriosito. Si alzò in piedi con eleganza sistemandosi la giacca che indossava,  e la fissò quasi emozionato"Rosalie Elisabeth Thorne... aspettavo da molto tempo questo momento" disse con tono deciso e soddisfatto.
Le tese la mano cordialmente, accennando un sorriso.
Rosalie studiò attentamente l'uomo davanti a lei, non sembrava poi così temibile in fin dei conti. Il suo sorriso le sembrò quasi rassicurante per un istante, tuttavia, ricordava bene cosa le avesse detto più volte Isabelle; uno dei primi insegnamenti shadowhunter recitava di non farsi ingannare dal nemico, quindi non avrebbe abbassato la guardia.
Dopo le parole di Laurance, era sempre più confusa riguardo la situazione.
La verità era che non sapeva più di chi si poteva fidare, ne tanto meno chi la potesse capire...
Dopo un attimo di indecisione, Rosalie fece un passo avanti e gli strinse la mano decisa.
L'uomo sussultò non appena gliela strinse, guardandola subito negli occhi "mi era giunta voce del tuo potere, ma sentirlo..." disse guardandola radioso e avvolgendo la sua mano con entrambe le mani "sentirlo sulla mia pelle è davvero emozionante" concluse. Notò svariati anelli sulle sue dita, proprio come quelli sulle dita di Laurance. Le lasciò la mano delicatamente "prego accomodati" le disse indicando una delle due sedie davanti alla scrivania.
Rose si voltò guardando incerta Laurance, sentendosi una stupida cercando sicurezza nello stregone. Non sapeva neanche se si potesse realmente fidare di lui, ma qualcosa le impediva di non fidarsi, e non riusciva a capire cosa. Il ragazzo era in piedi dietro di lei, le mani ancora unite dietro la schiena che ascoltava silenzioso. Intuendo la sua insicurezza, Laurance fece un passo avanti e si sedette sulla sedia affianco alla sua "su avanti, siediti Rose" la incoraggiò tranquillo appoggiandosi con un gomito sul tavolo, totalmente a suo agio.
La ragazza seguì il suo consiglio e prese posto accanto a lui.
Nonostante non lo conoscesse e l'avesse rapita, provava una fiducia decisamente irrazionale nei confronti di quello stregone conosciuto solo qualche giorno prima. Eppure... qualcosa le diceva che lui potesse capirla realmente a fondo, più di tante altre persone, e lei aveva sempre seguito il suo sesto senso. E non aveva mai sbagliato. Pregò che fosse così anche quella volta.
Il ragazzo continuò a fissarla privo di espressione sostenendosi il volto con una mano.
I riccioli che contornavano il suo viso erano decisamente spettinati, donandogli un'aria ancora più... sopranaturale. Se l'avesse incontrato per strada... tra tutti gli esseri sopranaturali che aveva conosciuto, Laurance sarebbe potuto essere solo uno stregone.
" Io sono Albert Francis De la Roux..." disse l'uomo attirando la sua attenzione "sono davvero molto felice che tu abbia deciso di venire qui acconsentendo ad un nostro incontro..."
Rose fece una smorfia "a dire la verità Laurance mi ha rapita" precisò acida lanciando un'occhiataccia al ragazzo "ma adesso sono qui... quindi parli pure, io l'ascolterò" disse accavallando le gambe in attesa.
L'uomo ridacchiò divertito "hai un bel caratterino vedo..." commentò compiaciuto.
"Non sa quanto" commentò sottovoce il ragazzo guardando altrove, memore del ceffone ricevuto solo pochi minuti prima nella biblioteca. La ragazza lo guardò storto, ma rimase in silenzio.
"In ogni caso... suppongo che il signor Meyer le abbia già detto qualcosa..." disse l'uomo tornando serio "la mia proposta è molto semplice e penso sia anche decisamente allettante... se verrai a studiare qui imparerai la padronanza di tutta l'arte magica, oscura e non" le spiegò unendo le mani sulla scrivania "non sono d'accordo con l'idea che il Conclave ha delle arti oscure... penso siano la fonte più grande di magia e potenza che ci possa essere, solo che loro ne hanno paura"
"Forse se hanno paura della arti oscure un motivo c'è... sono pericolose" lo interruppe Rosalie.
" Non se possiedi la giusta padronanza di esse" le fece notare con un sorriso De la Roux "gli stregoni e le streghe che possiedono il giusto potere sono in grado di controllare e gestire le forze oscure... tutto sta nel non cedere all'oscurità... con i giusti poteri si possono controllare addirittura dei demoni" disse sorridendo mellifluo.
"Chi me lo dice che lei non ci voglia solo usare come... come arma?"
"Non sono di certo io che controllo le vostre azioni signorina Thorne... io posso darvi gli insegnamenti, le nozioni, le spiegazioni, i consigli su come usare la vostra magia, ma non posso controllarla" disse apparentemente sincero "qui gli studenti studiano incantesimi, pozioni, erbologia, rituali di evocazione, demonologia, storia delle arti magiche, rune antiche, necromanzia, divinazione e tanto altro! Tutto ciò che un giovane stregone o una giovane strega deve imparare... siamo immortali, ma con il tempo perdiamo la capacità di ampliare e raffinare la nostra magia... prima si inizia, più si può raggiungere un livello elevato" le spiegò pacato guardandola negli occhi. Tuttavia, la testa di Rosalie si era bloccata ad una parola, a cui non aveva ancora minimamente pensato.
Immortali.
Lei era... immortale?
Eppure per metà era anche shadowhunter, ed i Nephilim non erano immortali.
"Io...sono...ecco" farfugliò incredula "sono immortale? Nonostante sia per metà Nephilim?" chiese sconcertata. De la Roux scosse la testa "tutti coloro che possiedono poteri magici sono immortali, poiché la magia deriva direttamente dai demoni" le spiegò, ma la ragazza lo interruppe prima che potesse continuare. Un dubbio si insinuò nella sua testa e parlò d'istinto "come può coesistere sangue angelico con sangue demoniaco?" chiese guardandolo negli occhi "Ho sangue Nephilim, ma anche sangue demoniaco se possiedo poteri magici... proprio come Jhonatan Morgenstair... ma lui perdeva il controllo, i suoi tratti demoniaci prendevano il controllo su di lui molto spesso, a me non è mai successo niente del genere" rifletté pensierosa, eppure c'era qualcosa che non tornava...
"Il demone da cui derivano i miei poteri è così forte da donarmi poteri superiori rispetto a tanti altri?" chiese ancora bisognosa di risposte "Magnus Bane possiede enormi poteri essendo figlio di un principe infernale..." aggiunse analizzando l'espressione impenetrabile di De la Roux.
"Magnus Bane è un discorso a parte... è il figlio di Asmodeo ed i suoi poteri sono molto forti per questo..."
"Ma quindi... se mio fratello è unicamente uno shadowhunter, ed io ho sangue per metà demoniaco allora mio padre... non è realmente mio padre, mio padre è un demone" disse sottovoce collegando innumerevoli informazioni nella sua testa con un colpo al cuore. Tutti quei ragionamenti che prima di allora aveva rifiutato di fare, adesso le venivano spontanei, bisognosa di risposte da qualcuno che sapesse davvero ciò che lei chiedeva. 
L'uomo scosse la testa "rallenta Rosalie... dobbiamo partire dall'inizio" disse guardandola serio "la tua magia non deriva da un demone, per questo non sei immortale. Tuo padre non è un demone, tuo padre è il tuo padre biologico con la quale sei cresciuta" le disse De la Roux attirando il suo sguardo su di lei. Un enorme senso di sollievo la pervase facendole tirare un sospiro di sollievo per un istante, ma in un attimo la confusione dentro la sua testa la fece tremare impercettibilmente.
"Io... io non capisco" farfugliò guardandolo "ho bisogno di risposte, Luarance aveva detto che lei me le avrebbe dato quindi me le dia... Perché mio padre non è un demone? Da cosa derivano allora i miei poteri?" chiese insistente sistemandosi sulla sedia agitata.
La mano gelida di Laurance si appoggiò sulla sua titubante, facendole incontrare il suo sguardo dorato "fai un bel respiro Rosalie..." le disse sottovoce "non ti agitare". La ragazza lo guardò spiazzata per un istante dal suo gesto, ma poi seguì il suo consiglio e tornò con lo sguardo sull'uomo davanti a lei, cercando di restare lucida.
De la Roux la guardò seriamente, quando infine si decise a parlare.
"Come Laurance ti ha già detto tu sei speciale... non hai sangue demoniaco nelle tue vene e non hai del sangue angelico qualunque..." disse fermandosi per un istante "nelle tue vene scorre puro sangue angelico. Tu discendi da uno degli angeli più potenti che siano mai esistiti, dotato di poteri straordinari e capace di ribellarsi anche all'entità che sta sopra a tutto. Per questo possiedi poteri magici, perché lui regna su tutti i demoni e su tutti i regni infernali... tu possedendo il suo sangue hai ereditato parzialmente i suoi poteri" concluse fissandola serio.
Rosalie rimase in silenzio, il suo cervello rifiutava di capire.
Il suo potere era un poter puramente angelico, per questo per metà era shadowhunter, o meglio era una shadowhunter totalmente, ma con poteri speciali, proprio come Jace e Clary.
"Quindi... come Clarissa Fairchild e Jace Herondale che discendono da Ithuriel e possono attivare rune senza lo stilo o crearne di nuove dal niente... anche io possiedo dei poteri che derivano dal mio sangue puro angelico?" disse cercando di capire. De la Roux annuì, ed improvvisamente ebbe un balzo al cuore "ha detto che... ha detto capace di ribellarsi e che regna su tutti i demoni ed i regni infernali" aggiunse poi a bassa voce abbassando lo sguardo meditabonda "mi sta dicendo che..." le parole le morirono in gola, ma fece un bel respiro e si sforzò "mi sta dicendo che il mio puro sangue angelico deriva dalla mia discendenza da..." si bloccò incapace di andare avanti, mentre il cuore le martellava furioso nel petto.
De la Roux sospirò "Lucifero" disse l'uomo davanti a lei restando immobile, confermando ciò che il suo intuito le aveva suggerito.
La ragazza lo fissò sotto shock, incapace di muoversi e di proferire parola.
"Con la tua magia puoi praticare tutte le arti magiche" le spiegò l'uomo spezzando il silenzio "ma le arti oscure saranno sempre quelle su cui avrai maggior padronanza, perché la tua magia trova origine nella magia oscura" concluse serio osservandola attentamente.
Lo sguardo si Laurance si fissò sulla ragazza preoccupato.
"Com'è possibile che nessuno sappia questa cosa? I Lightwood e neanche Jace Herondale conoscono la mia famiglia di mia madre... gli Herondale sono una delle famiglie più importanti proprio per il loro sangue angelico puro" rilfetté ancora incredula.
"Il tuo collegamento con Lucifero non proviene dalla famiglia di tua madre, bensì da quella di tuo padre! Il padre di tuo padre non è un comune demone, è l'angelo caduto. Il Conclave non ha mai avuto certezze su questo, ma in ogni caso ha deciso che sarebbe stato meglio per tutti nascondere una discendenza a loro avviso... pericolosa..." le spiegò l'uomo calcando il tono sull'ultima parola "personalmente io penso che se sia un giudizio privo di fondamento. I tuoi poteri sono oggettivi, eclatanti... non svilupparli o non farlo nel modo corretto potrebbe essere pericoloso, non imparare a controllarli sarebbe pericoloso..."
La ragazza guardò l'uomo seduto davanti a lei.
Dovette ricredersi.
Francis De la Roux non era contro di lei, ma dalla sua parte.
La sua discendenza diretta con il Re dell'inferno la rendeva una minaccia se avesse sviluppato i suoi poteri per il Conclave, ma De la Roux voleva solo aiutarla.
"E lei come sa tutto questo?" chiese curiosa.
"Vivo su questa Terra da molto prima che tu nascessi Rosalie Elisabeth Thorne... so molte cose"
Per un attimo si chiese cosa sapessero i suoi genitori di tutta quella storia, e suo fratello...
"Anche mio fratello è...?" chiese curiosa, ma De la Roux scosse subito la testa "no lui non possiede i tuoi poteri. Ha sangue angelico puro anche lui, ha una diretta discendenza con Lucifero esattamente come te ovviamente, ma i tuoi poteri sono un dono. Un dono direttamente dal signore oscuro..." disse provocandole un brivido lungo la schiena "sono poteri che non possiedono tutte le generazioni, solo pochi eletti"
"E perché proprio me?" chiese abbassando lo sguardo.
"Questo non lo so... decide lui a chi donare la magia" rispose sincero lo stregone "ma so che ne farai buon uso" concluse fissandola intensamente.
Rose si lasciò cadere contro lo schienale sella sedia pensierosa, tutto ciò aveva dell'incredibile. Possibile che il suo posto nel mondo fosse così difficile da trovare?
"Perché io dovrei venire qui?" chiese Rosalie diretta guardandolo seriamente.
L'uomo sorrise "perché sarebbe uno spreco non farlo e lo studio della arti magiche ti aiuterebbe molto nel controllo dei tuoi poteri"
La ragazza rimase in silenzio, sotto lo sguardo attento di Laurance.
Il volto teso e sfinito della ragazza mostravano la sua stanchezza, sia fisica che interiore.
"Ho bisogno di una boccata d'aria" disse improvvisamente la ragazza alzandosi in piedi "scusatemi io..." farfugliò visibilmente in tilt.
Il ragazzo si alzò immediatamente affianco a lei "vieni, andiamo a farci un giro fuori all'aria aperta Rose..." disse appoggiandole dolcemente un braccio intorno alla vita "torneremo dopo dal Maestro" aggiunse lanciandogli un'occhiata eloquente.
L'uomo annuì tranquillo "quando sarai pronta tornate dentro, dobbiamo discutere ancora di qualche cosa..." concluse guardando pensieroso i ragazzi uscire dalla porta.
Scesero una grande scalinata in pietra senza incontrare nessuno; Rosalie si fece guidare da Laurance, senza neanche rendersi conto di dove la stesse portando. La sua mente in quel momento era troppo confusa e una sensazione pesante le attanagliava il petto.
Il ragazzo aprì una porta e la spinse fuori, dove finalmente riuscì a respirare a pieni polmoni l'aria fresca. Le sembrò di tornare a respirare dopo ore passate in apnea; tutto quello che aveva appena scoperto l'aveva lasciata senza parole.
Com'era possibile che nessuno le avesse mai detto niente? Com'era possibile che suo padre non le avesse mai detto niente delle sue origini? Aveva anche chiamato sua madre e le aveva raccontato tutto... ma lei non aveva fatto altrettanto.
Si strinse nel suo maglione di lana marrone quando un filo d'aria fredda si insinuò nella manicha ed improvvisamente, si rese conto del paesaggio mozzafiato che si ritrovava davanti agli occhi.
"Ma dove siamo?" chiese incredula guardandosi intorno.
Lo stregone sorrise, appoggiandosi alla balaustra della terrazza "quella è Pont-Aven" disse indicando il piccolo paese davanti a loro "siamo in Francia..."
Una stretta al cuore le tolse il fiato, ricordando quanto in passato avesse desiderato andare in Francia un giorno, a Parigi, con Sebastian.
La ragazza guardò a bocca aperta quel luogo sconosciuto, nella quale aveva sognato di andare fin da quando era piccola "io... sono senza parole" ammise appoggiandosi affianco al ragazzo.
"Lo immagino... come ti senti?" le chiese apprensivo.
"Non lo so... confusa, in balia del destino, sconcertata..." disse a bassa voce continuando a guardare i ciliegi in fiore sotto di loro, potendone avvertire anche il profumo.
"Adesso sai la verità Rose... devi decidere"
"Non so cosa fare" ammise sconsolata.
Il ragazzo sospirò voltandosi ed appoggiandosi alla balaustra con la schiena "non credo ci sia una decisione giusta ed una sbagliata" disse sincero guadagnandosi la completa attenzione della bionda "devi solo decidere chi e cosa vuoi essere, quale potere senti più tuo"
"Tu hai scelto la magia..." gli disse guardandolo negli occhi "perchè?"
Lui sorrise "ho scelto la magia perché mi vedresti come shadowhunter?" disse ironico facendola scoppiare a ridere "no non ti ci vedo, potresti essere solo uno stregone" disse ridendo la ragazza.
"E hai ragione... perché io sono questo" le spiegò sorridente "sono un Nephilim, discendo direttamente da un angelo anche io e mi ha donato dei poteri magici... ma non sono nato per fare il cacciatore"
Rose osservò il ragazzo assorto nei suoi pensieri, mentre fissava sereno i fiori appena sbocciati.
"Ho paura Laurance... ho paura di non riuscire a controllare la mia magia, di fare qualcosa di brutto..." disse sincera scuotendo la testa. Il ragazzo le appoggiò una mano sulla spalla "come ha detto il Maestro, nessuno può controllare le nostre azioni, se non noi stessi... sono certo che saresti in grado di controllarli, se no non li avresti. Sei più forte di quanto credi secondo me Rose... e hai la forza per non cedere alle pressioni delle forze oscure... alla fine, è tutta una nostra scelta, sempre" le disse a bassa voce guardandola negli occhi.
Rosalie ricambiò lo sguardo "sei stato così gentile con me... ed io ti ho rotto un labbro" disse guardandolo dispiaciuta. Si sentiva ancora in colpa per ciò che era successo.
Si rese conto solo in quel momento del grande errore che aveva commesso... pensava fossero tutti una minaccia, invece volevano solo aiutarla.
Il ragazzo ridacchiò "si beh... spero non succeda un'altra volta" disse facendola finalmente sorridere.
"Allora... com'è la vita qui... all'Accademia?" gli chiese guardandosi intorno.
"Non è poi così male... alcuni stregoni ed alcuen streghe potrebbero anche non esserci per quanto mi riguarda, ma sono sicuro non avresti problemi" commentò divertito, ma qualche istante dopo cambiò espressione "tuttavia Rose... vedi, c'è una cosa che non ti ho ancora detto e che dovresti assolutamente sapere prima di scegliere... se tu decidessi di restare qui non ti sarebbe più consentito tornare dai tuoi amici a New York o dalla tua famiglia" ammise dispiaciuto.
Rosalie lo guardò sconvolta "perché?" chiese incredula.
"Vedi questo posto è protetto da barriere speciali, non possono entrare tutti... oltretutto non essendo accettata dal Conclave come Accademia ufficiale non possiamo permettere che qualcuno ci veda o sappia dove si trova questo luogo... tutti noi siamo... ricercati" le spiegò con una smorfia "se ci trovassero ci arresterebbero con l'accusa di tradimento e pratica di magia nera" le spiegò guardandola.
"E' bruttissimo... voi non fate niente di male, non vi accettano e quindi dovete vivere come dei banditi?" chiese incredula guardandolo. Il ragazzo annuì "è proprio così..." confermò.
"Io non sono sicura di poter rinunciare a tutta la mia vita Laurance" ammise sincera "la mia famiglia, i miei amici, la mia università..."
"Alexander Gideon Lightwood..." aggiunse guardando altrove lo stregone con un mezzo sorriso.
Rose lo guardò sorpresa "cosa c'entra Alec?" chiese indispettita.
"Vi ho visti... quel giorno che gli uomini del Maestro hanno cercato di liberarmi" le ricordò.
Comprese all'istante a cosa stesse alludendo il ragazzo, abbassando il volto imbarazzata "abbiamo deciso di fare come se non fosse mai successo" disse sotto voce.
"Per questo ti scaldi così quando lo nomino?" la stuzzicò.
"Non mi scaldo quando lo nomino! Alec per me è passato, non è neanche mai iniziata... c'è stato solo qualche bacio, niente di più" disse frettolosamente innervosita.
Laurance sbuffò "quello che importa è quello che provi qui dentro" le disse toccando con l'indice il suo petto nudo, appena sopra il cuore.
La ragazza sussultò al contatto, portando subito gli occhi nei suoi.
"Non mentire Rose..." le soffiò sulle labbra con un sorrisetto stampato sul volto.
Rosalie interruppe il contatto "direi che si è fatto tardi" disse velocemente "voglio tornare a casa adesso... saranno preoccupati"
Lo stregone fece una smorfia "hai già deciso?"
"No" ammise "ho bisogno di tempo per pensarci su... adesso tutto è così nuovo per me..." disse pensierosa.
"Come possiamo essere certi che non rivelerai la posizione dell'Accademia?" le chiese preoccupato.
Rosalie gli volò agli occhi "vi potete fidare di me! Non dirò niente" lo rassicurò.
"Resta qui per questa notte... ti mostro qualcosa qui e domani mattina tornerai all'Istituto" le propose il ragazzo. Lo guardò incerta per qualche istante, non era sicura fosse la cosa giusta da fare, nonostante fosse molto curiosa di conoscere un po' meglio quell'ambiente.
Gli altri probabilmente erano già sulle sue tracce, non poteva lasciarli senza notizie ancora per una notte intera... quasi le avesse letto nel pensiero, lo stregone le diede la risposta ai suoi problemi "puoi mandare un messaggio di fuoco ai tuoi amici dicendogli che stai bene e che tornerai domani..." le suggerì "non puoi decidere tra due cose se non conosci bene le due alternative... resta qui, ti mostrerò l'Accademia delle arti occulte e poi potrai decidere equamente" insistette.
Lo guardò compiaciuta "hai avuto un'ottima idea..." prese lo stilo e traccio in fretta il messaggio, spedendolo subito dopo con la mossa rapida di una mano.
"Possiamo andare" concluse soddisfatta rientrando all'interno dell'Accademia, seguita dal ragazzo decisamente raggiante.


Claimed by the shadows [Alec Lightwood/Nuovo personaggio]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora