CAPITOLO 14 "Next day"
Strinse gli occhi infastidita dalla luce che la torturava e, non senza molta fatica, aprì gli occhi svegliandosi completamente dal sonno. Era stanca, molto stanca, e la testa le doleva a causa delle poche ore scarse che aveva dormito.
La prima cosa che attirò la sua attenzione fu il braccio che aveva avvolto intorno alle spalle, che la teneva stretta in una presa delicata e morbida. Improvvisamente, con un calore nel petto, ripercorse con la mente tutto ciò che aveva fatto quella notte, sentendosi incredibilmente serena e... felice.
Non si sentiva così serena da tempo.
Non era certo la prima notte che passava con un ragazzo, ma prima di allora non le era mai capitato di farlo... in quel modo.
Ancora una volta aveva seguito il suo istinto, si era sentita calamitata dal ragazzo, non riuscendo più a staccarsi da lui ed a liberarsi dal suo sguardo.
C'era qualcosa in Alec che l'attirava e che non riusciva a farla stare lontana da lui...
Sorrise da sola sfiorando le rune disegnate sul braccio di Alec.
Gli aveva nascosto la verità perché aveva paura di essere reputata un mostro, aveva paura che non la volesse più vedere o che la consegnasse al Conclave. Aveva paura di ciò che avrebbe potuto pensare di lei, delle arti oscure, del suo sangue infernale, di ciò che avrebbe potuto fare... e di tutto il resto. Ma come sempre l'aveva sorpresa, facendole capire implicitamente che non gli importasse tutto quello che era.
Era tanto tempo che doveva succedere quello che era successo quella notte, solo non avevano avuto il coraggio di cedere prima al loro istinto e come sempre era stata troppo orgogliosa per ammettere i suoi sentimenti per il ragazzo. La verità era che aveva paura; aveva una paura folle di innamorarsi di nuovo, di provare di nuovo quello che aveva provato per lui, rendendosi vulnerabile ancora una volta...
Sospirò pensierosa voltandosi lentamente tra le lenzuola per guardare il ragazzo e, con suo grande stupore, trovò due occhi verdi a guardarla tranquillamente. Sussultò impercettibilmente, spiazzata dal trovare sveglio il ragazzo, era convinta stesse ancora dormendo.
"Buongiorno" sussurrò Alec sorridendole timidamente.
Rose ricambiò il sorriso decisamente imbarazzata "buongiorno..."
"Non... non volevo addormentarmi qui scusami... erano giorni che non dormivo e sono crollato" si giustificò il ragazzo accennando un mezzo sorriso. I raggi del sole rendevano la sua pelle luminosa e le sue labbra ancora più rosee.
Rose alzò la testa dal cuscino per guardarlo meglio "non preoccuparti! Non c'è problema Alec..." disse "non volevo che tu te ne andassi" aggiunse sincera, riappoggiando la testa sulla sua spalla.
Alec le sorrise restando in silenzio per qualche istante "è tardi... sarà meglio alzarci! Oggi abbiamo un bel po' di lavoro da fare" disse ritirando il braccio e mettendosi seduto a bordo del letto con uno scatto rapido. Rose guardò la sua schiena muscolosa delusa.
Non si aspettava niente di che, ma neanche indifferenza. Ed il ragazzo sembrava proprio volesse solo fuggire dalla situazione.
Che si fosse pentito della notte precedente?
Lo osservò meditabonda alzarsi in piedi e raccogliere i suoi vestiti dal pavimenti, indossandoli poi rapidamente. Dovette reprimere con tutta sé stessa l'istinto che le diceva di saltargli addosso di nuovo; avrebbe passato volentieri tutta la mattina a letto con lui.
Un calore invase le sua guance al pensiero delle innumerevoli cose fatte quella notte e cercò di reprimere un sorriso soddisfatto che cercava di piegare le sue labbra. Ligio alle regole com'era sempre, non si aspettava che il ragazzo fosse così passionale...
Sospirò lasciandosi cadere nel letto e fissò il soffitto, improvvisamente molto interessante. Aveva passato probabilmente una delle notti migliori della sua vita, e il ragazzo con la quale l'aveva passata adesso stava scappando. Forse la sera prima non aveva dato peso a quello che gli aveva rivelato e si era lasciato prendere dalla passione del momento... ma adesso avrebbero dovuto fare i conti con ciò che avevano fatto e con ciò che gli aveva detto...
Il giorno dopo era sempre tutto un casino.
"Tu resti a letto?" la sua voce la destò dai suoi pensieri.
Lo guardò in silenzio pensierosa, indecisa se rispondere alla domanda.
"Io vado a fare colazione..." aggiunse recuperando le sue armi da terra, per poi guardarla e fare un passo verso il letto. Senza alcun preavviso, le accarezzò la spalla nuda, passando poi al collo, per arrivare infine alla sua guancia lasciando una scia infuocata al suo passaggio.
Rosalie restò in silenzio fissandolo, immobile sotto il suo tocco delicato, desiderando con tutta sé stessa che non se ne andasse.
"Perché non vieni a fare colazione con me? Devi mangiare qualcosa... ieri sera non hai cenato neanche tu" le disse dolcemente sorprendendola. Un calore invase le sue guance, mentre una sensazione di felicità che non provava da molto si fece largo nuovamente in lei.
Si sedette nel letto guardandolo meglio; i capelli scompigliati e l'aria rilassata sul suo volto lo rendevano ancora più bello di quanto non fosse tutti i giorni "va bene... andiamo" gli rispose con tono pacato alzandosi dal letto.
Lo sguardo attento del ragazzo la seguì fino all'armadio e la osservò indossare dei jeans neri ed una maglietta a maniche lunghe piuttosto scollata ed aderente bianca. Recuperò da terra la cintura con le sue armi e la indossò velocemente.
"Dammi un attimo" gli disse prima di chiudersi per qualche minuto in bagno.
Si truccò al volo e si sistemò i capelli, per fortuna non le serviva molto per essere più che presentabile, quindi tornò subito nella stanza più solare che mai "spero ci siano i pancakes" disse sorridendo radiosa. Stava andando meglio di quanto pensasse...
Alec ridacchiò "anche io, sono i mie preferiti..." commentò.
Rosalie si avvicinò sorridente "davvero? Anche i miei!" disse dandogli un buffetto sulla guancia, godendosi la leggerezza del momento.
Il ragazzo la guardò divertito "allora sei fortunata, oggi ci saranno proprio i pancakes a colazione" le disse avvicinandosi lentamente e dandole un bacio a fior di labbra.
Rose rimase spiazzata per qualche istante, ma gli diede subito dopo un altro bacio a stampo "allora andiamo" gli sussurrò prendendolo per mano e trascinandolo fuori da camera sua verso la sala pranzo "sia mai che finiscano!" aggiunse a voce alta ridacchiando.
Alec rise "potresti sempre scatenare una tempesta di fuoco" la prese in giro divertito.
La ragazza si bloccò di colpo e gli tirò una pacca sul petto "non dire queste cose a voce alta" disse a denti stretti guardando incredula il ragazzo "se qualcuno ti sentisse..."
"Se qualcuno mi sentisse non penserebbe niente di strano Rosalie" le disse vago con un mezzo sorriso sulle labbra "sei una strega, ricordatelo... nessuno si sconvolgerebbe se ti vedesse usare la tua magia" aggiunse sistemandole un boccolo biondo dietro l'orecchio.
Alzò gli occhi al cielo "già... devo ancora farci l'abitudine" ammise riprendendo a camminare.
Quella giornata era iniziata decisamente bene.
Ma come sarebbe finita?
STAI LEGGENDO
Claimed by the shadows [Alec Lightwood/Nuovo personaggio]
FanfictionLa giovane Rosalie Thorne scoprirà un mondo che non credeva potesse esistere realmente e, con esso, verranno riportati alla luce vecchi scheletri nell'armadio, verità nascoste per troppo tempo e nuovi amori, comprendendo di far parte di quello stran...