Ricordo le braccia tese in alto a colpire il vuoto mentre una calca di ragazzi erano pigiati spalla contro spalla, urlavano a squarciagola perchè per un fottuto momento volevano far sentire le loro voci al mondo, volevano far sentire che per un fottuto momento nessun male li avrebbe colpiti.
Quella notte la musica premette il tasto stand by dal tempo, dalle responsabilità, da ogni cazzata che riempiva la nostra mente; quella notte il volume della musica sovrastava il cielo e anima viva avrebbe avuto il fegato di fermarla.
Ricordo ancora quel ritmo aumentare la voglia di scatenarsi, la voglia di gridare tra ventenni ubriachi fin quando non fosse rimasta un filo di voce, la voglia di lasciarsi completamente travolgere dall'aria che puzzava di alcol e sudore.
Intrappolata in quel caos ricordo ancora ogni brivido che mi attraversò la colonna vertebrale.
Ricordo ancora ogni attimo di quella notte di fine settembre.*****************
''Come sei riuscita ad avere un invito?'' urlò Bruce sopra la musica assordante che si riversava dalle casse. Mi tappai le orecchie per un paio di secondi
''Semplice'' rispose a sua volta Emily facendosi strada tra la folla ''Non l'ho avuto''
''Cosa?!'' strillai indietreggiando sui miei passi, mi ero realmente imbucata in una festa senza esserne a conoscenza?
''Ragazzi di cosa vi preoccupate!'' esclamò disinvolta Emily strattonandoci entrambi per un braccio ''vi sembra che Foster conosca tutti qui dentro?''
in effetti non aveva tutti i torti
''Sei pazza'' esclamai un minuto prima che ci fiondassimo al centro della pista trascinati dal ritmo della musica che aumentava ad ogni minuto che passava.
Quella si che era una serata da ricordare.
Non avevamo nemmeno la più pallida idea di dove ci trovassimo ma in qualche modo eravamo finiti a seguire una scia di persone fino ad una piscina dove un dj e un'enorme cassa stereo accesero la serata. La casa dei fottutissimi Foster.
La musica non accennava a rallentare e l'aria iniziava a farsi sempre più calda.
''Cazzo'' gridò Bruce mentre ridevamo come pazzi
''Che succede?'' cercai di farmi sentire mentre vidi il mio amico piegarsi in due con un'espressione tutt'altro che rassicurante ''Usciamo da qui''La folla mi bloccava la visuale, mi alzai in punta di piedi e mi spostai per riuscire a vedere qualcosa così da farmi strada in quell'ammasso di ragazzi.
Sembrava essere su Titanic quando tutti scapparono impauriti verso le scialuppe ma senza Leonardo di Caprio e con molto più alcol.
Alla fine riuscimmo ad entrare in casa dove immediatamente ci sedemmo sul primo divano che trovammo sulla nostra strada.''Una ragazza mezza fatta mi ha mollato una gomitata'' sputò Bruce toccando il suo addome dove la sconosciuta aveva colpito in pieno.
Nonostante sotto quella maglietta si nascondessero il sudore di ben due anni di palestra, Bruce aveva sempre avuto una soglia del dolore simile a quella di un neonato. Lo guardai con un'aria divertita.
''Che femminuccia'' lo provocò Emily con le mani incollate sui fianchi ''Non sa nemmeno incassare una gomitata'' Bruce la trafisse con lo sguardo mentre formava piccoli cerchi sul suo addome dolorante, un piccolo trucco che avevo insegnato ad Emily per i nostri giorni del mese ma che Bruce puntualmente usava.
''Chiudi la bocca'' sputò con un'aria sofferente mentre Emily se la rideva sotto i baffi.Bruce era il tipico amico a cui bastava un colpetto sulla spalla per chiamare immediatamente l'ambulanza credendo di avere una lussazione.
''Cosa hai detto? Non ho capito'' ribatté Emily con sarcasmo ''vuoi che ti faccia il massaggino sulla pancia?'' non ebbi il tempo di godermi la reazione del mio amico che le si era già buttato addosso, immobilizzandola con i suoi ottanta chili.
''Levati dal cazzo Bruce! Pesi più di un lottatore di sumo!'' imprecò la mia amica cercando di levarselo di dosso ma a quanto pareva, era piuttosto difficile. Poveretta, non immaginavo neanche cosa stesse provando.
''Colpa tua che mi porti sempre al Mcdonald's'' Emily lo colpì ripetutamente sul braccio ma quel gesto di ribellione non durò a lungo dato che Bruce le bloccò le mani ai lati della testa, cominciando a solleticarle il collo. Il suo punto più debole.
''Che stronzo!'' sbraitò furiosa mentre rideva sotto il tocco rapido di Bruce.
Ridacchiai mentre osservavo lo spettacolo dinanzi a me; erano veramente dei coglioni ma dovevo convivere con la loro presenza nella mia vita dato che erano i miei due migliori amici.
Non potevo esserne più fortunata.
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Solo un caso
ChickLitLa storia di Shay Dankan. La storia del suo passato. Del suo presente e magari anche del suo futuro. Un incontro che le segnò la vita, un ritorno che la riportò ai suoi ricordi. Questa è una storia di un viaggio dentro il cuore di una diciottenn...