Il giorno dopo mi svegliai di soprassalto con Zota che mi accolse col solito buongiorno di ogni giorno della mia vita, ricoprendomi di bava su tutto il viso. Allontanai il suo muso per riuscire a dormire ancora per qualche altro minuto ma dopo pochi secondi, Zota iniziò ad abbaiare contro di me costringendomi a cominciare la giornata.
"Ok, rompi coglioni mi sto alzando!'' esclamai uscendo da sotto le coperte ''Vedi?!?''
Feci il grosso sbaglio di alzare lo sguardo verso lo specchio della mia camera, che orrore. I miei capelli erano gonfi e trasandati, la sera prima avevo dimenticato di struccarmi ciò significava che le mie guance erano piene di mascara ed inoltre non mi ero nemmeno presa la briga di indossare il pigiama, rimanendo con i vestiti della sera prima.
"giorno" dissi a Chloe sedendomi sullo sgabello della cucina, aspettai con ansia le sue frittelle mentre l'odore di frittura mi dava il buongiorno
''Buongiorno'' disse mia sorella con un'aria allegra, troppa allegra "ho visto che sei tornata con un ragazzo ieri sera" ecco dove voleva arrivare
"è il tuo ragazzo?"
"Vuoi davvero fare questa conversazione con me?'' chiesi stampandomi la mano in faccia
''Beh sono tua sorella'' ribattè come se fosse un motivo valido ''Quindi da quanto state insieme?''
''Non è il mio ragazzo'' affermai legandomi i capelli in uno chignon ''è un amico''
"Non sapevo che dormivi con le giacche degli amici"
Non mi resi neanche conto che avevo ancora la sua giacca addosso, avevo veramente dormito tutta la notte con il suo profumo? Beh c'è da dire che non mi ero totalmente cambiata
"avevo freddo" mentì, anche se non feci una buona mossa e lei se ne accorse immediatamente. Le spuntò un sorrisetto prima di continuare
"beh c'è da dire che non è male il ragazzo"
''Stai cambiando orientamento sessuale?''
''No'' scoppiò di colpo ''assolutamente no'' Risi di fronte alla sua espressione sconvolta
"ma stai zitta"
Di colpo si fece seria
"ho saputo del tuo scontro con papà" ecco come rovinare un momento spensierato
"senti shay"
"no Chloe non iniziare"
"devi superarla, questa cosa ti distruggerà" si avvicinò a me, accarezzandomi il braccio. Mi allontanai di scatto
"io l'ho superata da anni ormai'' mi alzai dallo sgabello ''io non lo voglio nella mia vita" esclamai battendo un pugno sul tavolo
"hai visto? Reagisci solo di rabbia non pensi oltre"
"non penso oltre Chloe stai scherzando?"
"non riesci a capire che papà è tornato per riaverci nella sua vita, per amarti , ma tu ogni volta che qualcuno vuole amarti, scappi"
"penso che non sai cosa stai dicendo"
Sorrise sfinita e alzando le mani in aria disse
"va bene, hai ragione tu, ma ci sarà un giorno che finirà questa tua fuga".
Pensai che stava dicendo solo un mucchio di cazzate, in fondo le persone hanno questa mania di ascoltare solo ciò che vogliono ascoltare e sentire ciò che vogliono sentirsi dire. Insomma, si pretende la verità ma non siamo capaci di accettarla.Dopo la discussione con Chloe, andai dritta in camera cambiandomi con i primi vestiti che trovai nell'armadio. Decisi di posare la giacca dentro lo zaino, gliela avrei ritornata quel giorno.
Mi arrivò una notifica dal cellulare
''Sono qui fuori, esci'' mandato da Bruce. Dato che il giorno prima avevo lasciato tutto a scuola, il mio migliore amico mi fece l'enorme favore di farmi da tassista e anche da postino dato che aveva il mio zaino con sè. Lo amavo troppo.
"ehy bellezza come stai?" esclamò appena salì in auto
"bene'' risposi ''dolcezza'' dissi ironicamente
"ti ho chiamato ieri ma non hai risposto" iniziò a dire, facendo retromarcia sulla strada.
"non potevo'' legai i capelli in una coda alta ''ero con Will"
"Will?" chiese con uno sguardo stranito, in effetti non avevo detto una sola parola ai miei amici del strano rapporto che si era creato tra me e il giocatore di basket ma non mi parve particolarmente fondamentale. Annuì mentre cercavo di rimuovere il residuo del trucco della sera prima.
"tu e lui uscite assieme?"
"no" ribattei diretta "siamo amici"
"lo sai che da questa frase nascono le storie più sdolcinate?"
"sai che sono un pezzo di ghiaccio"
"chissà chi ti farà sciogliere allora".Trovai Emily e Adeline sedute nel solito tavolo della mensa a ingozzarsi di pizza.
Già, quel giorno era la giornata del cibo più buono del mondo.
"ciao ragazze" esordì con un'espressione sfinita
"ciao shay" dissero all'unisono mentre mi squadravano attentamente
''Che c'è?''
''Niente, sembri disperata'' rispose Emily continuando a fissarmi con uno sguardo altezzoso, in quel momento avrei voluto tirarle uno schiaffo dritto sulla guancia
''Cosa? no'' risposi mentre appoggiavo la testa sulle mani. Cosa le faceva pensare che ero messa male?
''Tutto ok Shay?'' chiese Adeline lanciandomi un'occhiata preoccupata.
Ok, potevo farcela, presi un bel respiro prima di continuare
"Adeline scusami ma per caso sai dov'è tuo fratello?" Emily mi guardò sorpresa con un sorrisino sulle labbra ed Adeline sembrò fare lo stesso ma si trattenne
"Credo ad allenarsi, perché?"
"tranquilla è solo per ritornargli una cosa che mi ha prestato" vidi sul suo volto allargarsi un sorriso
"perché non vai ora? Poi dopo l'allenamento tornerà a casa"
''Credo che disturberò''
''Nah, sarà sul punto di finire la lezione''
''Non rompere il cazzo e vai ora Shay'' canzonò la mia migliore amica col suo solito garbo
''Sicure?''
''Vai!''
"va bene, va bene" mormorai mentre da lontano vidi Emily lanciarmi uno sguardo provocatorio.
La odiavo.Andai in palestra e non fu difficile individuarlo dato che era sempre quel giocatore che aveva la palla in mano, a differenza dei suoi compagni nel suo sguardo vedevo determinazione ma anche divertimento, vedevo che si divertiva col cuore.
Scesi gli scaloni, aspettando che finisse l'allenamento, per tutta la durata della partita lo squadrai da capo a piedi senza timore, tanto nessuno mi avrebbe notata.
Fissai il suo fisico slanciato che correva veloce nel campo, i muscoli guizzavano dalla maglietta aderente mentre i suoi capelli corti erano imperlati di sudore. Il suo sguardo era totalmente concentrato sulle mosse degli avversari, sui piedi e sulle braccia, cercando di fare canestro con la palla che aveva in mano.
Non so cosa provai ma sentì qualcosa che mi colpì dritto allo stomaco, pochi minuti dopo, il fischio dell'allenatore pose fine a tutto.
Dopo che i suoi compagni lo salutarono, scesi gli scaloni andando dritto da lui con il respiro stranamente corto, cosa mi prendeva?
"will" si girò matido di sudore mentre la palestra iniziava a svuotarsi. Rimanendo solo io e lui.
"ehy" mormorò dolcemente verso la mia direzione, non l'avevo mai visto usare quel tono con me
"ti ho portato la giacca" aprì frettolosamente lo zaino, come se ci fosse una bomba
"me ne ero dimenticato" disse sorridendo mentre io ero indaffarata
"beh me ne sono ricordata io"
Presi la giacca stando bene attenta a non sporcarla
"tieni"
Will guardò la giacca e poi me. Si asciugò il collo con un asciugamano
"Grazie"
"di niente ora vado" dissi voltandogli le spalle di corsa
"shay" mi chiamò. Mi girai lentamente, sentendo un buco dritto sul petto.
"vorrei parlare di ieri" rimasi sorpresa dalle sue parole appena pronunciate, di cosa voleva parlare?
"di cosa?"
"beh di quello che è successo"
"senti will ti ringrazio per ieri, hai visto una ragazza che aveva bisogno e l'hai aiutata. Ti capisco e ti ringrazio ma tranquillo rimarrà tra noi due se preferisci"
"ti sembro uno che gli importa che la gente sappia se sono uscito con te Dankan?"
"non siamo usciti insieme"
"no, ma abbiamo passato del tempo assieme ti va bene così?"
"te l'ho detto è stato un.." cercai la parola giusta ''un caso" il suo sguardo sembrò ferito, come se l'avessi appena colpito in pieno. Cosa voleva?
"va bene Dankan, allora ci vediamo al prossimo caso" disse prendendo le sue cose e andando verso l'uscita
"la giacca Will!"
Tornò indietro velocemente verso di me ma ebbi la sensazione che non stesse tornando per la giacca. Si avvicinò pericolamente a me
"non so che cazzo tu abbia nella testa ma sappi che facendo la stronza che se ne frega del mondo non andrai da nessuna parte" si prese la giacca e andò via. Lasciandomi lì.
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Solo un caso
ChickLitLa storia di Shay Dankan. La storia del suo passato. Del suo presente e magari anche del suo futuro. Un incontro che le segnò la vita, un ritorno che la riportò ai suoi ricordi. Questa è una storia di un viaggio dentro il cuore di una diciottenn...