La rabbia circolava per tutto il corpo osservando ogni secondo di più la lapide in pietra dinanzi al mio sguardo
''Per sempre come una figlia, una madre e una sorella amorevole. Ti ricorderemo sempre''
Volti sconosciuti che in qualche modo possedevano un minuscolo ruolo nella vita di mia madre, avevano la borsetta stracolma di fazzolettini e un mascara, in caso le troppe lacrime rovinassero il trucco da funerale. In quel esatto momento, odiavo tutte quelle maschere che nascondevano i veri volti di chi il giorno dopo avrebbe continuato la propria vita incolume, come se fosse stato un piccolo incidente curato da un paio di lacrime. Quanto cazzo avrei voluto che fosse stato un incidente ma quell'incidente mi avrebbe lasciato un buco nel petto che mai più avrei potuto riempire."grazie Will ora devo andare" dissi dirigendomi verso l'uscita di quel cimitero
"a piedi?" chiese con un'espressione dubbiosa, come se avessi appena detto una cazzata
"a piedi"
''Posso accompagnarti a scuola'' affermò, ricordandomi che la mia auto era ancora nel parcheggio assieme a tutto il resto della mia roba
''Voglio andare a piedi, prendere un po' d'aria insomma''
"Prima voglio portarti in un posto" esclamò all'improvviso, gli rivolsi uno sguardo interrogativo prima di replicare
"devo avere paura?"
"può darsi" rispose sfoggiando una piccola curva sulle labbra. Per un momento rimasi incantata dalla fossetta che si creò sulla sua guancia sinistra. Sorrisi leggermente e alzando le braccia al cielo dissi
"va bene alla fine te lo devo, ti ho fatto saltare le lezioni"
"si in effetti me lo devi" gli sfuggì una breve risata prima di proseguire "però ti avverto sarà un viaggio lungo quindi prima andiamo a mangiare qualcosa".Chi se lo sarebbe mai aspettato?
Io a chiacchierare con Will Foster in una caffetteria di un piccolo quartiere.
Non avrei mai pensato che frequentasse quei quartieri dato che beh, era abbastanza ricco da permettersi un tavolo nel ristorante più costoso della città.
Will era una continua sorpresa.
''Salve, un hamburgher e un...'' Will mi guardò con un'aria interrogativa aspettando che ordinassi
''No non ho fame'' risposi anche se stavo mentendo, ma la mia risposta non parve essere completamente ascoltata
''Due hamburgher da portare via'' disse Will sfilando cinque dollari dal suo portafoglio
''Arrivano subito'' squittì una cameriera che per tutto il tempo da quando avevamo varcato l'entrata di quella caffetteria, non smetteva di lanciare sguardi a Will ma lui parve non farci particolarmente caso dato che non la sfiorava nemmeno con lo sguardo
''Ti ritornerò i soldi dell'hamburgher appena tornati a scuola'' affermai subito dopo che la cameriera se ne andò. Il mio zaino era ancora in classe assieme ai miei soldi e le chiavi di casa. Ottimo direi.
''Non c'è bisogno''
''Invece credo proprio di si'' ribattei con un tono altezzoso
''Non essere cosi orgogliosa'' disse Will appoggiandosi al sedile della sedia ''non morirò mica con due dollari in meno, non credi?'' in effetti, aveva ragione
''Allora, ti offrirò qualcosa io, un gelato magari'' annunciai risoluta ''quando avrò i soldi''
''Affare fatto ma stai attenta, ho gusti molto particolari'' mi avvisò sistemandosi i capelli con un gesto della mano, sembravo un'adolescente in calore. In effetti, lo ero.
''Tranquillo, non importa che gusto se tanto ci metterò sopra del cianuro''
''Questo è il tuo modo di ringraziare un ragazzo che ti ha appena offerto del cibo?'' chiese scoppiando in una risata, forse fu la prima volta che sentivo che stesse ridendo per davvero. Spontaneamente ed era a causa mia.
''Beh, in effetti'' risposi sorridendo alla strana conversazione che avevamo appena avuto, erano molto strane le nostre chiaccherate.
Dopo un paio di secondi notai Will fissarmi attentamente. Bene e ora che guardava?
''Che vuoi?''
''No niente''
''Non fare il vago''
''Ho notato che non sorridi spesso''
''Non con te'' ridacchiò alla mia risposta ed io non feci al meno di sorridere
''No, però con me passi una notte a dormire'' mi lanciò una chiara frecciatina e potei sentire le mie guance avvampare in quel rossore che odiavo. Lo guardai con una faccia da ebete senza proferire una parola.
Andiamo Shay, cosa mi combini?
Iniziai a boccheggiare come una cogliona quando di colpo Will scoppiò in un'altra sonora risata, era cosi allegro quel giorno?
''Sono riuscito a zittirti'' disse un secondo prima che la cameriera, che dal cartellino sembrava chiamarsi Michelle, portò l'ordinazione richiesta
''Stai zitto'' rise scuotendo la testa
''andiamo''.
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Solo un caso
ChickLitLa storia di Shay Dankan. La storia del suo passato. Del suo presente e magari anche del suo futuro. Un incontro che le segnò la vita, un ritorno che la riportò ai suoi ricordi. Questa è una storia di un viaggio dentro il cuore di una diciottenn...