Pensai tutta la fottuta notte a Will.
Will foster provava qualcosa per me, ed io?
Provavo qualcosa per lui?
Mi sembrava di essere tornata alle prime cottarelle dei primi anni ma a quel tempo, era molto diverso. Sentivo che Will era un ragazzo diverso dagli altri e questo mi faceva terribilmente paura.
Perché?
Perché cazzo tremavo?

Mi trovavo sul sedile della mia auto mentre all'interno della mia mente malata si svolgeva una riunione per comprendere che problemi avessi, ma con nessun esito.
Di colpo una mano sbattè violentemente sul finestrino.
Saltai letteralmente in aria.
"Che cazzo fai Emily" sbraitai mentre lei aprì lo sportello con molta non-chalance rifugiandosi all'interno
"ciao anche a te" Le diedi un bacio sulla guancia prima di  riprendere a fissare il vuoto davanti a me.
Come al solito, era molto interessante.

"Mi devi aggiornare su un po' di cose non credi?"
Non provai nemmeno a far finta di niente, avevo già immaginato che i miei amici avessero capito la ragione dei miei sbalzi d'umore, delle mie fughe ed ogni mio sguardo.
Era inutile continuare a mentire di fronte all'evidenza
"si troppe cose" annuì esausta.
Esausta di tutto.

Le raccontai tutto per filo e per segno, senza tralasciare nulla, a parte qualche piccolo dettaglio sulla vicinanza tra me e Will.
"sei una cogliona Shay"
"cosa?"
"non capisci proprio niente e si dice che i maschi non capiscano nulla" bofonchiò sfuggendole un grigno sulle labbra
"cosa stai dicendo?"
"tu provi qualcosa per lui"
"non lo so"
"tu invece lo sai ma non lo vuoi ammettere perché sai che con lui tutto è fottuto"
"Cosa sarebbe fottuto?" chiesi non capendo dove volesse andare a parare
"Tutto Shay! La tua voglia incontrollabile di non soffrire, la tue debolezze, le tue fragilità con lui cedono. E tu, tu non riesci ad accettare tutto questo"
Ma che stava dicendo?
Non era affatto così... No.
Non era così.

"non è come Logan, con Logan non ero così"
"perché quello era un coglione a prescindere" Ridacchiai sommessamente prima di buttare la testa all'indietro.
Cazzo.
''Io sto cercando di capire cosa cazzo mi passa per la testa ma non riesco a capire che problemi ho'' ammisi con un tono di voce troppo tremante.
Cosa mi prendeva?
''Forse perchè cerchi nel posto sbagliato, dovresti capire cosa dice il tuo cuore. I tuoi sentimenti non la tua testa che è fottuta da anni, lasciatelo dire'' risi amaramente pensando a quanto fossero veritiere le sue parole, la campanella posè fine alla nostra conversazione
"andiamo me riparleremo dopo" dissi togliendo le chiavi dalla serratura.

Entrammo dentro la scuola e vedemmo degli enormi striscioni della squadra di basket mentre tifosi urlanti erano colmi d'eccitazione.
Quel giorno ci sarebbe stata la partita più importante della stagione.
"ehy ciao Shay" canzonò Adeline comparendo al mio fianco
"ehy"
"emozionata?"
"per cosa?"
"la partita"
"ah si certo"
"verrai alla festa dopo la partita no?" ciò significava incontrare Will
"non lo so"
"Will ci tiene che tu venga" per un attimo il mio cuore rallentò
"te l'ha detto lui?"
"penso proprio che sia evidente" mi guardò proprio come una madre guarda sua figlia, come se capisse che stessi mentendo.
Mi sentì una bambina

''tu e mio fratello state insieme?" chiese con un leggero sorriso a incurvarle le labbra.
Bene. Will in un modo o nell' altro compariva sempre nelle conversazione di ogni giorno.
"no" non ebbi un secondo di esitazione a rispondere
"peccato sarebbe bello" disse un attimo prima che esordirono in scena la squadra di basket più acclamata della città.
Matt, Will e LUcas assieme a tutta la squadra di basket fecero la loro comparsa all'entrata della High School, tutti esultatorono  con estrema eccitazione  tranne Will, lui si limitò a sorridere continuando ad ascoltare
"ragazzi" urlò Matt richiamando tutta l'attenzione su di sè, come sempre era un po' egocentrico ma lo amavamo alla stessa maniera.
In fondo lui era fatto così
"oggi dopo la partita che ovviamente vinceremo" esclamò con la sicurezza negli occhi "ci sarà una grandiosa festa a casa del nostro capitano Will!" tutti esultarono e presero Will sotto braccio come a spronarlo a divertirsi, come a convincerlo a lasciarsi andare ma lui non sembrava dell'umore.  Camille era accanto a lui ma lui non sembrava importarsene, rivolgeva lo sguardo su di me anche se era uno sguardo diverso da tutti gli altri che per interi mesi mi trafiggeva, sembrava uno sguardo triste.

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