Chris Wolf
Il primo giorno alla Fort's High School non è andato per niente come previsto. Eppure sono convinta di aver fatto tutto il possibile per non farmi notare o per evitare chiunque cercasse di instaurare con me un minimo di dialogo. Quindi com'è possibile che sia successo? L'unico modo in cui sono riuscita a reagire di fronte a quel ragazzo è dandogli le spalle e allontanandomi. Solo una volta uscita e aver girato per il cortile della scuola sono riuscito a liberarmene. Il resto della giornata scolastica è passata poi velocemente e una volta uscita aspetto che arrivi mia madre a prendermi. Appena si ferma davanti alla scuola salgo, lanciando sul sedile posteriore lo zaino. Lei mi guarda con un gran sorriso.
- Allora? -
- Allora cosa? - chiedo guardando la strada. Odio quando fa così cercando di essere simpatica in qualche modo. Se vuole chiedermi com'è andata perché non lo dice chiaro e tondo?
- Tutto bene il primo giorno? Hai già conosciuto qualcuno di interessante? -
Mentre aspetta che le rispondo accende la macchina ed esce attraversando il parcheggio di fronte alla scuola, immettendosi nella circolazione e dirigendosi verso casa.
- No e non intendo conoscere nessuno se questo che pensi. Tanto devo solo passarci un anno in questo buco sperduto. -
- Oh andiamo! Non è così male qui infondo- dice cercando di convincermi a vedere il lato positivo della situazione. A volte mi chiedo da dove gli esci tutta quest'allegria. Ma ora che ci penso lei è sempre stata così. Prima a me e Molly piaceva questo suo lato. Ora invece non mi sembra più così sincero come una volta. Anzi, ho come l'impressione che mia madre si sforzi per mostrare questa finta facciata di quello che lei era stata in passato.
- Se lo dici tu. -
La nostra chiacchierata si conclude così. Non c'è molto ormai di cui io e lei parliamo. E così da quando Molly non c'è più. Lei era ciò che teneva unita tutta la famiglia e il vuoto che ha lasciato non ha fatto altro che mandarla a pezzi. So che può sembrare assurdo, ma lei portava sempre una ventata di aria fresca ovunque andasse. Riusciva a trasformare qualsiasi momento che lei riteneva triste o noioso nel suo opposto. Dopo una decina di minuti arriviamo. Abitiamo in uno dei quartieri residenziali poco lontani dal centro del paese e la nostra casa è la terza a sinistra all'inizio di Saint Rose Street. Mamma parcheggia mentre entro e stabilisco a una prima occhiata che mio fratello non è ancora tornato. Sarà ancora in perlustrazione, cercando la posizione di ogni singolo pub del paese dove in seguito si andrà a fare una bevuta. All'inizio ho cercato di aiutarlo a smettere, dicendogli che così non avrebbe risolto nulla. Ma a lui non importava e non gli importa neanche adesso. Ancora ora mi dice sempre che non posso capire e che devo lasciarlo in pace, lasciarlo punirsi come dice lui. Eppure, quando non riesce più a reggersi in piedi e inizia a vomitarsi addosso, chi chiama? Me, e io puntualmente lo tiro via dai guai. Anche se non siamo più affiatati come una volta, lui rimane comunque mio fratello. Inoltre, mi ha sempre chiesto di non dire niente ai nostri genitori, anche se credo che ormai se ne siano accorti da soli. Ricordo che un giorno a Boston ho visto mamma che cercava di parlare con Finn per convincerlo ad iscriversi a una comunità di recupero per alcolisti, ma lui ha cominciato a urlagli contro dicendo che stava bene, che non ne aveva bisogno e che non era un ubriacone come lei stava insinuando. Non so se lo diceva perché si vergognava o perché voleva negare di aver bisogno di aiuto. Dopo l'intervento papà con le sue minacce non c'è stato più nulla da fare. Da allora è passato quasi un anno e abbiamo smesso tutti e tre di dirgli qualcosa. In molte occasioni dentro di me sento una vocina che mi dice di fare un altro tentativo, ma semplicemente non ne ho più la forza. Non ho nemmeno quella necessaria per aiutare me stessa. Come posso anche solo pensare di riuscire ad aiutare Finn? Che stupida che sei Chris! Stupida! Stupida! E' questo che penso tutto il tempo. All'esterno cerco di non far mai trasparire l'immensa tempesta che mi smuove dentro di me. Il continuo tormento che non mi permette di vivere più una vita come si deve.
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Lake's Symphony
ChickLit" Due adolescenti segnati dalla morte delle persone che amavano di più al mondo. Ma che, forse, insieme possono colmarsi unendo le loro melodie sul riflesso offuscato delle loro vite. E, chissà, ritrovare quell'amore per la vita che avevano perso e...