Chris Wolf, 16 Settembre 2016
- Grazie sorellina, sei la mia salvatrice - mi dice mio fratello con un sorriso ebete in faccia. Lo fa subito dopo che Caleb se ne è andato. Quel ragazzo, mi chiedo perché mi abbia aiutato e perché ci tenga tanto a parlarmi.
Finn è sdraiato sul divano aspettando che l'aspirina che gli ho dato faccia effetto, almeno per calmare il mal di testa dato dalla sbronza. Non bastava che uscisse la sera per andare in qualche pub, ma ora si è messo pure a bere durante il giorno. Forse il trasloco ha peggiorato la sua dipendenza.
- Ricordati che posso diventare anche il tuo boia se continui così. Porca miseria Finn, non ti basta tornare a casa brillo tutte le sere, ora ti metti pure a bere durante la giornata. Di questo passo rischi di andare in coma etilico - dico arrabbiata e accomodandomi nella poltrona vicino al divano. Non riesce proprio a capire che così sta giocando con la sua vita. E' sempre la stessa scena, lui ubriaco e io che gli faccio la ramanzina. Ormai è un continuo loop con lui.
- Hey ragazzina, chiudi il becco. La vita è mia e decido io. Se voglio bere bevo - dice puntandomi contro il dito per poi cedere e riportarsi il braccio vicino al fianco.
- Perfetto! Sai che ti dico? Mi hai stufata, cavatela da solo da ora in poi e continua ad affogare nella tua autocommiserazione! - gli urlo addosso per poi alzarmi e salire le scale. Arrivo alla mia camera e mi chiudo dietro con violenza la porta per poi appoggiarmi su essa. Che cosa sto sbagliando? Perché non mi ascolta? Vorrei che lo facesse ogni tanto invece di trattarmi sempre come la sorella più piccola e che non capisce niente. Al contrario, so benissimo che stiamo tutti cercando di andare avanti ognuno per conto proprio, non appoggiandoci gli uni agli altri, come facevamo quando c'era Molly.
Mi porto una mano alla bocca e scivolo lentamente a terra. Mi porto le ginocchia al petto e vi seppellisco dentro il viso. Ogni volta ho sempre più voglia di urlare e cacciar via tutto il male che provo dentro di me.
- Io ci sto provando Molly, ce la sto mettendo tutta per essere forte. Per mamma, papà e Finn - mi rivolgo quasi in preghiera a mia sorella, anche se so che non mi può sentire. Farlo mi aiuta a scaricare tutta la tensione di cui peso io porto durante ogni singola giornata che passa. Se solo Finn mi desse retta, almeno riuscirei a salvare uno di noi due. Perché non capisce che dopo Molly non voglio perdere anche lui? Che non voglio perdere quel fratello che un tempo era così divertente e burlone. Quel ragazzone a cui mi piaceva fare scherzi imbarazzanti insieme a Molly, specialmente quando portava a casa una ragazza e noi la volevamo spaventare.
Rimango per un po' lì a terra, lasciando che il silenzio in quel momento mi avvolga all'istante, come una coperta calda e confortevole. E senza volerlo, penso a quel ragazzo. Caleb giusto? Si, proprio lui. Penso di essere stata molto scortese con lui, specialmente sapendo che mi aveva salvato la vita. Ma la mia è stata semplice difesa, perché ciò che ha fatto non gli dava il diritto di farmi tutte quelle domande dettate dalla sua invadente curiosità. Solo quello può essere; semplice curiosità. Scommetto che dopo aver visto mio fratello in quelle condizioni, avrà pensato che è meglio non aver a che fare con una come me. Che nella mia famiglia siamo dei completi disagiati. Meglio così, perché come ho detto a mia madre io rimarrò solo un anno e poi me ne andrò, anche se non so dove. Di sicuro lontano da lì. Non ho tempo da perdere cercando di fare amicizia con qualcuno.
Dopo un'ora scendo solo per mangiare qualcosa e controllare come sta Finn. Si è addormentato e russa, facendo un rumore simile a una motosega. Per fortuna i miei sono via tutto il giorno, quindi ha tutto il tempo per riprendersi. Risalgo in camera e vado alla scrivania dove tengo una foto di me e Molly a dieci anni. Ritrae noi mentre teniamo in alto con le mani congiunte una piccola coppa rifinita in oro. Abbiamo ricevuto quel premio in occasione di una competizione musicale per giovani talenti. Sorrido triste mentre prendo in mano la foto e mi prendo un lungo attimo per scrutarla. Non sarebbe male tornare anche solo per un secondo a quell'istante che ci ha reso felici. Poso la foto e mi corico a letto. Chiudo gli occhi e cerco di lasciarmi andare per poter godere di un po' di riposo ristoratore. Ma non ci riesco, perché il mio inconscio sa che sarei precipitata in un abisso di immagini sgradevoli e dolorose. Se solo avessi qualcos'altro che occupasse la mia mente sarebbe ottimo. Potrei mettermi a studiare. Si, ottima idea. Mi alzo e vado alla scrivania. Giro la foto perché non mi distragga e tiro fuori il libro di storia, materia che avrei avuto lunedì. Studio per un paio di ore, facendo anche qualche ricerca sul mio portatile. Verso le quattro del pomeriggio stacco e scendo a controllare Finn. Dorme ancora e decido di non interrompere il suo sonno per ora. Apro la finestra in cucina e mi affaccio per ammirare il cielo limpido e cristallino. Un piccolo sorriso triste contorna le mie labbra.
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Lake's Symphony
ChickLit" Due adolescenti segnati dalla morte delle persone che amavano di più al mondo. Ma che, forse, insieme possono colmarsi unendo le loro melodie sul riflesso offuscato delle loro vite. E, chissà, ritrovare quell'amore per la vita che avevano perso e...