Caleb Hill, 11 Settembre 2016
Anche se poca, la luce che penetra dalla finestra aperta, filtrata solo dalla tenda, basta a farmi sfuggire un mugolio infastidito. Non oso alzarmi dal letto, non ho le forze per farlo. Sarebbe più facile rimanere così, almeno fin quando posso godere dell'aria fresca del mattino. Manca solo un giorno all'inizio della scuola. Anche quest'anno l'estate è passata rapidamente, più del previsto. E' stata come tutte le altre, passata a fotografare qualche ruscello o cascata, qualche montagna o cervo nei boschi. Trascorsa in compagnia del mio amico Max girando per la cittadina, anche se questo è successo più raramente nei mesi estivi. Non amo molto uscire, ma quando lo faccio cerco di godermi tutto al massimo, in modo da conservare quell'entusiasmo nei giorni successivi; quelli in cui di solito rimango sdraiato sul letto ad ascoltare ogni genere di canzone. Non prediligo nessun genere in particolare, per me la musica è bella perché è varia. Per me una canzone deve avere solo tre cose : semplicità, originalità, passione. Deve essere scritta per essere compressa, deve scaturire dalle emozioni della persona e, soprattutto, quando la si suona o la si canta bisogna metterci il cuore.
Il mio progetto di rimanere con la testa immersa nel cuscino viene clamorosamente mandato a monte dal tornado Nancy. Spalanca la porta che finisce contro la parete in un sonoro tonfo e che mi fa scattare con un balzo, facendomi inevitabilmente cadere a terra di faccia.- Caleb James Hill, che stai combinando? Che fai ancora a letto? Su! Abbiamo del lavoro da sbrigare. -
Mi alzo lentamente, mezzo stordito dalla caduta e accecato dalla luce del sole che entra dalla finestra. La zia deve aver scostato la tenda di lato per far entrare meglio la luce nella camera. Peccato che non fa altro che disorientarmi ancora di più portandomi a strofinarmi ripetutamente gli occhi. Non sono abituato a svegliarmi prima delle nove di mattina, almeno nei giorni di vacanza dove non ho la necessità di farlo. E quando succede, in genere dopo non sono mai di buon umore. Ma so che rivolgere un brutto sguardo a mia zia non sarebbe servito a niente. Quindi mi limito a fare semplicemente ciò che mi dice. Contraddirla non serve a niente, ignorarla e rimettersi a letto ancor meno. Giro per la stanza, alla ricerca della maglia che la sera devo aver buttato da qualche parte. Il giorno prima faceva un caldo insopportabile, tanto da portarmi a dormire indossando solo i boxer. Nancy mi guarda alzando poi gli occhi al cielo esasperata.
- E santo cielo, mettiti qualcosa addosso! Se dovesse venire qualcuno voglio evitare che ti vedano girare mezzo nudo per casa. - I rimproveri di zia Nancy sono buffi, o meglio lo sono quando escono dalla sua bocca.
E' la sorella minore di mia madre, ed è una donna mingherlina dai capelli a caschetto neri e gli occhi color verde acqua. Non ricordo esattamente quanti anni abbia, ma probabilmente la sua età si aggira sui trentacinque anni credo. Se mia madre fosse ancora viva ne avrebbe quasi quarantatré. Già, se fosse ancora viva. Sono passati otto anni dal giorno dell'escursione. L'indomani io e zia ci siamo ritrovati solo con tue bare da seppellire. Due corpi senz'anima che prima sono state le persone che mi hanno messo al mondo, tirato su a frittelle e latte al cioccolato.- Come se qualcuno possa mai venire in questa casa che non sia Max- fu la mia risposta sarcastica prima di ricevere uno schiaffo sulla nuca dalla zia che mi provocò una smorfia in viso.
- Ahia! Ora capisco perché sei single e non trovi un uomo, sei una dittatrice terribile zia. -
-Smettila di lamentarti e vieni a fare colazione, oggi abbiamo la giornata piena di impegni -
- Vuoi dire che TU hai una giornata piena di impegni - la correggo, sapendo che il suo piano è semplicemente quello di portarmi con sé con la scusa di doverla aiutare.
In realtà è che lei lo fa per farmi uscire un po', sapendo quanto poco tempo passo fuori. Quando esco lo faccio solo per scattare delle semplici fotografie o andare al cinema con Max. Il fatto è che trovo la cittadina di Fort Saint James priva di divertimento e quel poco di festa che c'è è una noia tremenda. Tuttavia, so che non posso sottrarmi a ciò che mi aspetta. Infilo una maglia pulita e dei jeans scuri, seguendo poi in cucina la zia per la colazione. Un'ora più tardi siamo già al negozio di alimentari più rifornito del paese. Aiutare zia Nancy nella spesa forse è una delle cose meno stressanti da fare. Almeno ne approfitto per comprare qualcosa che mi piace. Anche se non sempre la faccio franca con zia. Una volta finita quella commissione, passiamo alla prossima, poi un'altra e una ancora. E infine la mattinata passa velocemente. Dopo pranzo faccio un breve riposo ed esco di nuovo. Ho intenzione di andare da Max per organizzarci per il giorno dopo. Abbiamo sempre fatto così gli scorsi anni. Uno dei due va dall'altro per passare l'ultimo pomeriggio libero dell'estate. Mentre percorro il tragitto, un'assordante musica rock attraversa i fili delle mie cuffie collegate al cellulare, finendo direttamente negli auricolari che porto alle orecchie. Non faccio mai a meno di ascoltare i miei brani preferiti mentre cammino o sono fuori. Anche quando aiuto in casa metto su un po' di musica. Mi serve a rendere qualsiasi lavoro meno pesante. Quel giorno non ho per niente voglia di usare la macchina per andare da Max, quindi opto per una camminata.
Max a prima vista dà la stessa impressione di quando lo si conosce. Un ragazzo occhialuto e con una tipica pettinatura che prevede il ciuffo abbassato e tenuto da un lato del viso. Un po' come quasi tutti i ragazzi secchioni o nerd della nostra scuola. Mi fa entrare in casa salutandomi come sempre. Nessun abbraccio o stretta di mano, ma una semplice pacca sulla spalla.
- L'estate è volata amico, e io che volevo fare ancora un sacco di cose - comincia la conversazione Max, dopo che siamo entrati nella sua camera e dopo aver chiuso la porta. Questo perché non intende voler essere disturbato dalla madre, che già lo assilla abbastanza.
- Del tipo? Spiare altre ragazze che vanno al lago a fare un bagno? Sai che se ti beccano possono denunciarti per stalking vero? - gli rispondo, lasciandomi sfuggire una piccola risata. Come se non sapessi che di solito Max adora guardare le ragazze a scuola, ancor di più durante una delle feste annuali che viene fatta al lago, quando inizia l'estate.
- Molto divertente, ma non intendo quello - si giustifica, sospirando pesantemente per poi sistemarsi a gambe incrociate sul letto. Mentre invece io prendo posto alla sua scrivania, ricoperta di fumetti Marvel e action-figures dei vari personaggi di Star Wars. Ogni tanto mi muovo girando in una direzione o nell'altra sulla sedia a ruote, guardandomi intorno mentre parlo con Max. Passare del tempo con lui non mi è mai dispiaciuto, tenendo poi conto che è l'unico amico che ho. Non sono fra i più popolari della scuola, quelli che magari giocano nella squadra di basket o football e sono circondati da tante ragazze e tanti amici. Ovviamente a me va bene così. Pochi amici, ma buoni. Almeno questo è il mio pensiero. A un certo punto, guardando verso la finestra noto l'arrivo di un'enorme furgone di una ditta di traslochi. Non mi alzo dalla sedia, infondo sarà l'ennesima famiglia che spera di vivere più tranquillamente in una cittadina piccola come Saint James. Davanti a esso si ferma una Range Rover nera. Dall'automobile scendono una coppia, probabilmente sui quarant'anni se no più. Persone che normalmente non attirano la mia attenzione, e di sicuro dietro dai sedili posteriori punteranno tre marmocchi agitati e curiosi. Mi stupisco un po' quando invece a farlo sono un ragazzo che avrà avuto qualche anno in più di me e poi una ragazza. Di solito le famiglie che vengono in paese non hanno figli che superano gli 11 o massimo 13 anni. Invece, la ragazza deve forse avere circa la mia età se no più giovane. Mi alzo per avvicinarmi alla finestra. Mentre i genitori entrano, i figli vanno nel retro del camion per iniziare a scaricare gli scatoloni. Oltre all'aspetto fisico, noto fin da subito qualcosa di strano nella ragazza. Mentre tiene in mano uno degli scatoloni, sembra essersi bloccata, lo sguardo perso nel vuoto. In quegli occhi mi sarei aspettato almeno un luccichio limpido o uno sguardo annoiato, invece quelle iridi chiare in quell'istante mi sembrano più spente che mai. E, per un attimo, mi chiedo se quella ragazza non abbia qualche problema.
- Che guardi socio? - mi chiede curioso Max, che nel frattempo si è messo seduto sul bordo della sua branda.
- Hai dei nuovi vicini, da Boston a quanto pare.-
- Come sai scusa da dove vengono? -
In quel momento mi chiedo seriamente come faccia a essere fra i primi della classe.
- C'è scritto sul furgone, genio. Non credo che chi venga da così lontano chiami una ditta qualunque di tutta l'America settentrionale. -
- In effetti. Dai fammi dare un occhiata - , mentre lo dice mi spinge leggermente per guardare.
Intanto la ragazza sembra riprendersi dallo stato di trance e guarda il fratello. Sembra così serio quando la riprende per essersi imbambolata. Si, quella ragazza è davvero strana. Ma allo stesso tempo molto carina. Il suo viso sembra quello di una bambola, impeccabile e senza difetti come quelli date dall'acne o altro. A incorniciarlo è una cascata di capelli biondi che le arrivano fino a metà schiena. Le labbra sono di un intenso rosa accesso e le iridi color smeraldo sembrano due preziose gemme incastonate nei suoi occhi. Il corpo esile dava l'impressione di essere così leggero che anche quando attraversa il giardino per entrare in casa lascia dei solchi pochi profondi nell'erba. Max si stanca in fretta di guardare e si risiede sul letto , giocando con un cubo di Rubik. Invece io continuo a osservare l'ingresso della casa, aspettandomi di vedere la ragazza che esce di nuovo. Anzi, stranamente lo spero. E questa cosa non riesco a spiegarmela. Non riesco a capire perché sono così curioso. Appena la vedo dopo diversi minuti uscire di nuovo mi sento contento. Idiota ma che fai? Stai diventando come Max, stai spiando una ragazza che neanche conosci. Non finisce lì, in seguito la ragazza deve aver capito di sentirsi osservata. Alza lo sguardo e quasi come uno scherzo del destino o del puro caso, i nostri sguardi si incrociano.
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Lake's Symphony
ChickLit" Due adolescenti segnati dalla morte delle persone che amavano di più al mondo. Ma che, forse, insieme possono colmarsi unendo le loro melodie sul riflesso offuscato delle loro vite. E, chissà, ritrovare quell'amore per la vita che avevano perso e...