Un'interessante chiaccherata

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Chiara's POV
Sono in corridoio immersa nei miei pensieri quando una voce che riconoscerei tra mille mi chiama
"Profe scusi, non è che possiamo parlare in privato?" Mi chiede molto educatamente Irene
"Certo dimmi tutto" rispondo carinemente, sono quasi stupita da questa sua richiesta.
Purtroppo devo aspettare la fine delle lezioni perché per tutto il resto della giornata sono in classe,ma fortunatamente Irene rimane anche il pomeriggio per fare il doposcuola,quindi parleremo dopo.
"Chissà di cosa vuole parlare... in classe è una di quelle che 'gestisce' i compagni, cioè i compagni la ascoltano quando parla è un po' tipo una delle leader della classe. Se fosse una sua compagna di classe la asolterei anch'io,è così bella che penderei dalle sue labbra... ma cosa dico? Non posso pensare queste cose di una mia alunna, di 14 anni per giunta. Da quando sono diventata una pedofila lesbica?" Pensavo prima di essere interrotta dalla campanella.
Le 2 ore successive non riesco a concentrarmi molto sulla lezione,il pensiero di Irene mi tormenta, sono davvero curiosa di sapere cosa deve dirmi. Noi ci odiamo, cioè tutta la classe mi odia e io li odio tutti perché fanno sempre un sacco di confusione e faccio fatica a spiegare.
*driiiiiin*
Finalmente è suonata anche l'ultima campanella della giornata, ora pranzo e poi cercherò Irene, speriamo non voglia uccidermi per far tornare il suo vecchio professore...
Sto finendo il mio piatto di pasta quando la vedo uscire per andare in palestra con i suoi compagni, le faccio un cenno con la testa per salutarla e lei sorride
"Dio! Ha un sorriso stupendo e i suoi occhi,oh mamma, meravigliosi" penso.
Una volta finito il mio pranzo,esco e vado in palestra a prendere Irene. Entro e la vedo giocare a calcio con i suoi compagni, mi fermo qualche secondo per avvisare il collega del doposcuola che devo trattenere Irene con me qualche minuto per parlare, lei ancora non si è accorta della mia presenza.
"Irene vieni qui per favore" dice il mio collega
Irene fa il suo ultimo tiro della giornata,e segna pure un gol,prima di girarsi verso il professore e vedermi.
"Bene ragazzi,io vi lascio fatemi sapere poi com'è finita" dice Irene avvicinandosi a me mentre i suoi compagni protestano perché restano uno in meno.
"Usciamo?" Mi chiede
Annuisco
Ci sediamo su una panchina e vedo che è un po' imbarazzata "è stupenda" penso.
"Di cosa volevi parlarmi?" Dico gentilmente
"Beh profe.." dice un po' incerta
"Tranquilla non ti mangio" le dico per tranquillizzarla
"Scusi è che sono un po' a disagio" dice
"Beh partiamo dal fatto che forse siamo partiti col piede sbagliato, cioè lei si è presentata col pugno di ferro e noi abbiamo fatto casino sin da subito" dice tutto d'un fiato
"Ok e come mai pensi questo?" Le chiedo stupita
"Penso che lei non sia così stronza come sembra. I suoi occhi...."
"Io stronza??? E poi i miei occhi cosa?" Chiedo,ormai voglio vedere dove vuole arrivare
"Beh un po' stronza lo è se devo essere sincera. Sa io credo che gli occhi siano lo specchio dell'anima e i suoi occhi mi sembrano dolci, azzarderei quasi a dire fragili. Credo che lei non sia stronza come vuole farci credere, credo che la sua sia una maschera e penso, PENSO, che se lei si togliesse questa maschera da stronza si potrebbe andare tutti più d'accordo, noi saremo più tranquilli, lei riuscirebbe a fare lezione e noi in cambio non avremo davanti una iena pronta a sbranarci da un momento all'altro" mi dice Irene.
"Questa ragazza è davvero piena di sorprese, non mi sarei mai aspettata una cosa del genere" penso
"E se ti sbagliassi e fossi davvero stronza?" Le dico in modo un po' provocatorio
"Secondo me non lo è! Mi rifiuto di credere che una ragazza così bella possa essere così stronza" esclama Irene sgranando successivamente gli occhi rendendosi conto di quello che ha appena detto
"Ha appena detto che sono bella?! Oddio vorrei baciarla,ma non posso! Sono pur sempre la sua docente" penso
"Grazie per il complimento" le dico sorridendo
"Comunque possiamo provare a fare come hai detto. Io sarò più gentile ma se voi continuerete a fare tutto quel casino a rimetterci sarai te!" Dico seria
"PERCHÉ DOVREI RIMETTERCI IO?!?" Urla
"Perché mi sto fidando di te. Posso farti una domanda?" Chiedo sorridendo
"Certo!" Annuisce la bionda
"Perché sei bocciata?" Le chiedo mentre la guardo con aria confusa, noto dalla sua faccia che non si aspettava questa domanda, non vorrei aver toccato un tasto dolente.

Un Amore Forse Non Troppo Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora