"Ci tieni o no?"

468 15 0
                                    

Chiara's POV
"Se ci tenessi davvero a me non faresti quello che fai con le tue amichette se sai che mi da fastidio" dico alquanto arrabbiata a Irene prima di andarmene e tornare in camera mia.
'Dio... mi fa saltare i nervi! Come si permette di parlarmi così?!' Penso
Quando entro in camera, che è vicinissima a quella di Irene, vado a farmi una doccia per calmarmi e rilassarmi.
'Però mi manca' dice la vocina nella mia testa che scaccio
Esco di doccia, mi metto il pigiama e vado a letto, sono molto stanca per via del viaggio e della sveglia presto, quindi mi addormento subito.

*Driiiiiin

Alle 7 mi suona la sveglia che spengo subito, mi alzo e mi vesto. Scendo nella Hall dove abbiamo il punto di ritrovo con la classe. Guardo l'ora e vedo che sono in anticipo di 15 minuti, quindi mi siedo su una delle poltrone situate all'ingresso dell'altro.
Ad un certo punto sento il rumore di passi, qualcuno stava scendendo velocemente le scale, quindi immagino sia un mio studente, ho ragione, infatti vedo arrivare Irene in tutto il suo splendore 'incredibile che sia così bella anche senza un filo di trucco' dice la vocina nella mia testa, ma stavolta non posso darle torto.
"Buongiorno" mi dice la bionda sorridendo
"Buongiorno Irene" rispondo
"È sola?" Mi chiede
"Si"
"Bene! Chiara, possiamo parlare per favore? Parliamo per bene, seriamente e tranquillamente" dice lei con uno sguardo quasi supplicante
"Non mi sembra il caso di rischiare...potrebbero  sentirci" dico sperando di essere convincente, non me la sento di affrontarla ora, mi rendo conto che ha ragione, ma sono una codarda, io scappo, se ho un problema me ne vado.
"Ma sbaglio o eri te quella che anno scorso diceva 'frequentiamoci di nascosto, non ho paura' ?" Dice lei con uno sguardo ora più tagliente. A questa ragazza non servirebbe aprire bocca, sa far parlare i suoi occhi.
"Prima ci tenevo" dico spostando lo sguardo dai suoi occhi a un tavolino davanti a me, spero di risultare credibile. Ci tengo ancora a lei, per quanto io sia arrabbiata a lei non ho mai smesso di tenerci, ma non ho intenzione di dargliela vinta...sono testarda e orgogliosa, il problema è che lo è anche lei.
"Quindi ora non ci tieni più?! Vaffanculo Chiara non ti credo, io non ti sono indifferente lo so" dice presa dalla rabbia.
'Ha ragione, ha perfettamente ragione, non mi è mai stata indifferente e probabilmente non lo sarà mai' penso
"Modera il linguaggio" dico continuando a fissare il tavolino davanti a me.
"Guardami" dice
"Guardami negli occhi e di che non ci tieni più, zero, come se non fossi nulla, come se tra noi non ci fosse stato niente. Dimmelo e non ti romperò più le scatole" continua lei
"Finché sarai una mia alunna un minimo di te mi importerà, dovresti saperlo. Preoccuparmi degli alunni rientra nei doveri di un'insegnante" dico guardandola negli occhi, tentando di avere una voce ferma e decisa
"Dividi  Chiara dalla professoressa, e quando lo hai fatto dimmi che Chiara a me non ci tiene più" dice perforandomi l'anima con gli occhi
"I-io.." inizio a dire prima di essere, fortunatamente, interrotta dalla professoressa Griffiths che esce dall'ascensore e ci saluta.
"Mattiniere voi due eh" dice la mia collega sorridendo
"Eh si profe! Come ha dormito?" Chiede Irene
"Bene bene!" Risponde la Griffiths
Iniziano ad arrivare anche gli altri ragazzi e in meno di 5 minuti siamo al completo, quindi ci sposiamo nella sala bar e facciamo colazione, Irene è al tavolo con Giulia, Ludovica e Giovanna e ogni tanto mi lancia qualche sguardo che fingo di non notare. Finita la colazione torniamo in camera a lavarci i denti, il tavolo di Irene è l'ultimo a tornare in camera insieme a me e alla professoressa Griffiths, entro in camera e sento bussare, apro e chi mi trovo davanti? Irene.
"Che vuoi?" Chiedo quasi acida
"Dimmi che non ci tieni a me" mi dice sicura
"Non c'è tempo per queste pagliacciate, tra un po' dobbiamo uscire" dico sperando di evitare la questione
"Per me non è una pagliacciata, la questione è semplice, ci tieni o no? Risposta 'si ci tengo' o 'no non ci tengo'. Facile non credi? Rispondi!" Dice lei alquanto alterata
"Fanculo ci tengo! Non ho mai smesso di tenerci, per quanto io ci abbia provato mi è risultato impossibile.
Ci tengo a te, ma sono anche molto arrabbiata" ammetto facendo nascere sul volto di Irene un sorrisetto furbo e  compiaciuto
"L'incazzatura passerà prima o poi... questo vuol dire che ho delle possibilità" dice come se fosse un pensiero a voce alta, poi si avvicina mi accarezza dolcemente una guancia e va via, lasciandomi li un po' interdetta.

Un Amore Forse Non Troppo Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora