Micheal Gray - Million dreams

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Grazie di cuore per le +200 letture❣️✨

"Henry...Henry sei sveglio?" sussurrasti entrando di soppiatto nella sua camera. Si sedette sul letto cercando di distinguere la figura alla sua porta. "Y/N? Non riesci a dormire di nuovo?" sospirasti mentre ti gettasti sul suo letto "No, Luke e Frankie continuano a litigare davanti alla porta"

Lui annuì in risposta e si spostò di lato così che tu potessi metterti sotto le coperte. Ci fu silenzio fino a che Henry parlò "Y/N pensi...pensi che verremo adottati presto?" Ti girasti per guardarlo in faccia "Certo Henry e qualsiasi famiglia ti prenda con sé, sarà fortunata, inoltre noi abbiamo solo dieci anni e abbiamo molto tempo per trovare una famiglia" lui sorrise annuendo mentre ti girasti dandogli le spalle "E qualsiasi famiglia sarebbe fortunata ad avere te Y/N"

"Henry" sussurrasti

"Si Y/N?"

"Come pensi che sarà quando saremo più grandi?"

Lui si mise seduto e ti guardò. Hai sempre amato sentire il tuo migliore amico parlare di come sarebbe stato il vostro futuro.

"Beh Y/N, vivremo in una casa enorme e io sarò molto molto ricco. Magari avrò un'industria tutta mia. Avremo dei cavalli e delle anatre e dei polli e delle capre!" ridacchiasti sentendolo continuare "Vivremo in città e ci allontaneremo da questa noiosa campagna...e quando avrò un sacco di soldi ti comprerò l'anello con il diamante più grande che esista e ti sposerò" ti guardò mentre sorridesti e ti sedesti accanto a lui "Sono davvero dei grandi sogni Henry" "Si? Beh ne ho un milione" guardasti verso la finestra ascoltando il fruscio del vento "Faccio parte di questi sogni Henry?" ti voltasti guardandolo, annuì "Sempre Y/N".

Sembrava la notte scorsa, e invece erano passati anni. Ora avevate entrambi diciotto anni. Entrambi eravate stati adottati da due famiglie molto gentili e fortunatamente, non vivevano molto distanti l'una dall'altra quindi vi potevate vedere ogni giorno.

Era un pomeriggio soleggiato e tu stavi camminando per il sentiero, oltre il pozzo fuori dalla casa di Henry. Eravate entrambi stanchi di vedere quel pozzo, e vi eravate promessi che un giorno lo avreste distrutto in mille piccoli pezzi. Ridesti a quel pensiero.

Raggiunto il cancello frontale della casa di Henry, notasti il suo fratellino calciare un pallone, con un'espressione tristissima in volto. Ti accigliasti vedendo sua madre con la stessa espressione. Lei camminò per il giardino, scompigliando i capelli del piccolo, ricevendo un sorriso triste in risposta. "Signora Johnson?" voltò la testa nella tua direzione e lacrime riempirono i suoi occhi. Scuotendo la testa si alzò "è andato via Y/N, è tornato dalla sua vera famiglia. È partito questa mattina"

La tua mascella si spalancò in shock, non ti aveva detto che se ne stava andando e nemmeno che ne aveva l'intenzione. Corresti fuori dal giardino e sul sentiero dove avevi precedentemente camminato. Raggiunto il pozzo, lo calciasti lasciandoti scappare un verso di dolore,  il tuo migliore amico se n'era andato e ti eri fatta molto male al piede colpendo il pozzo. "Mi scriverà, non se ne sarà solo andato" continuavi a sussurrare a te stessa mentre ti sedesti, lasciando che i raggi del sole bruciassero la tua pelle.

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Erano passati tre anni da quando Henry era andato via lasciandoti sola, non avevi ricevuto lettere così avevi spinto il suo ricordo nella parte più remota della tua mente, per quanto potevi.

Ora avevi ventun'anni e avevi speso tre anni disperandoti e non vedendo l'ora di andare via da quel paese. Fortunatamente ora ti eri ritrovata qui, a camminando verso un grande pub di Small Heath. Avevi visto un volantino dove era scritto che serviva una cameriera, e pensasti che era meglio, che vedere il pozzo e lo stesso vecchio paese ogni singolo giorno.

Apristi le porte e passasti oltre un gruppo di uomini ubriachi, facendoti strada nel bar. "Cosa posso portarti signorina" un uomo alto ti guardò aspettando pazientemente una risposta. "Harry! Una bottiglia di whiskey" uno sportello di una stanza secondaria nel bar si spalancò e un forte accento ti interruppe. Accento o no sapevi a chi apparteneva quella voce. Dopotutto, eri cresciuta sentendo quella voce parlare di questi sogni.

"H...Henry?" al sentire del suo vecchio nome, la testa di Michael si voltò verso il bancone del bar. Lo sportello sbatte chiudendosi e pochi secondi dopo, Michael era in piedi difronte a te "Y/N? Oddio, cosa stai facendo qui?"

Lo guardasti dalla testa ai piedi, stava indossando un abbigliamento costoso, i suoi capelli biondi erano tirati indietro e aveva una sigaretta in mano. Lacrime riempirono i tuoi occhi al vedere di nuovo il tuo migliore amico.

Adesso, i fratelli Shelby erano in piedi alla porta guardandovi conversare "Michael sbrigati ragazzo, abbiamo affari di cui occuparci" urlò il più grande degli Shelby, ricevendo un pugno sul braccio da John.

"Michael?" chiedesti "Questo è il mio nuovo nome ora" ti guardò confuso e poi si ricorcò che non ti aveva detto nulla, non ti aveva detto che se ne stava andando o il suo nome o nient'altro. "Y/N stavo per scriverti e dirti tutto, lo giuro. Ero così impegnato ad aiutare Tommy a gestire la Shelby Company e tutto" ridesti, trattenendo le lacrime.

"La Shelby Company?" annuì, i suoi occhi non si staccavano dai tuoi "Hai anche una grande casa? E con degli abiti come quelli devi essere anche ricco" lui annuì in risposta a entrambe le domande "Bene, sono felice che i tuoi sogni si siano realizzati, Hen-Michael" ti correggesti e ti voltasti per allontanarti da lui ed uscire dal bar. Gli Shelby erano appoggiati al bar guardandoti accuratamente. "Y/N perfavore aspetta, mi dispiace" ti girasti un'ultima volta "Mi hai mentito Michael, avevi detto che avrei fatto parte di questi sogni ma tu, tu mi hai dimenticata".

Michael ti guardò lasciare il bar, maledicendosi ancora una volta. "Cazzo!" urlò calciando un tavolo. "Michael, chi era quella?" chiese Finn. Michael guardò il più giovane degli Shelby "Quella era la mia migliore amica quando vivevo con i miei genitori adottivi, le avevo promesso che nonostante tutto lei avrebbe fatto parte dei miei sogni e della mia vita. Non importava quanto erano grandi o piccoli" deglutì e continuò "lei c'era sempre per me, quando avevo ragione o torto. Noi facevamo tutto insieme e io ho mandato tutto a fanculo"

Arthur accarezzò la spalla di suo cugino cercando di confortarlo "L'amavi ragazzo" gli Shelby tornarono nella stanzetta lasciando Michael seduto al bancone, a guardare le sue lacrime cadere nel suo drink.

Arthur accarezzò la spalla di suo cugino cercando di confortarlo "L'amavi ragazzo" gli Shelby tornarono nella stanzetta lasciando Michael seduto al bancone, a guardare le sue lacrime cadere nel suo drink

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Ciao genteeee✨✨✨
Eccomi tornata con un nuovo capitolo, questa volta su Michael, come sempre spero vi piaccia, lasciate un commento e una stellina se vi va.

Hope🐾

Immagina Peaky Blinders {TRADUZIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora