Capitolo N°3

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Il viaggio continua imperterrito. Sembrava che in quella macchina nessuno avesse anima. Capitavano quelle poche volte nella quale i miei chiedevano al nostro autista quanto tempo mancasse prima di arrivare e capitava anche che si scambiassero qualche parolina tra di loro, discussioni della quale non mi sono più di tanto interessata perché ero immersa nei miei pensieri che andavano a ritmo di una delle mie canzoni preferite "Spit it Out di Solar". Mi godevo il panorama che si affacciava dal mio finestrino destro, vedevo che il tempo non era dei migliori infatti capitava alla volte che si mettesse a piovere poco e se devo essere sincera io odio la pioggia soprattutto quando sono in macchina o mi sto spostando da un luogo all'altro, mi causa il mal di testa! Per fortuna però la musica è l'unica mia amica che non mi abbandonerà mai e che non mi stancherò mai di ascoltare. Questo nostro spostamento duro circa un'ora e venti minuti e oramai i paesaggi erano diventi monotoni, uno più noioso dell'altro. Passammo per una stradina di Busan piena di case abitate di un certo valore. Sicuramente non soffriranno la fame queste famiglie, un po' come me a dirla tutta. Di famiglie con i miei stessi "privilegi" a Daegu ce n'erano davvero poche se non quasi inesistenti, almeno della mia scuola c'ero solo io. Arrivammo in un quartiere di livelli lussuosi nella quale si trovava la nostra villetta. Eppure non avrei mai pensato di arrivare a tutto questo. Spero solo di trovarmi bene. La nostra auto accosto davanti a un cancello abbastanza ampio bianco collegato a una muratura a stile moderna. Amo le case in stile moderne perché a differenza di quelle più sull'antico non mi fanno sentire nel Medioevo. L'enorme cancello è munito da un sistema all'avanguardia antintrusione. Mio padre inserisce il codice e una volta aperto il cancello ci addentriamo nello spazioso giardino munito di due garage, capanna per attrezzi da giardino a sinistra mentre sulla destra mi ritrovo un piccolo campo da tennis (da quando i miei amano giocare a tennis?). Questo gigantesco campo verde è poi munito di una bella piscina sul retro con tanto di terrazza per i barbecue. Sembra quasi la casa di una star famosa coreana. Non posso credere che quel piccolo aumento di stipendio di mio padre potesse portare a tutto questo. Il mio pessimo umore che avevo fino all'inizio del viaggio tende a sparire man mano che i miei occhi tendono a posarsi su ogni cosa nuova di questa casa da sogno. Il mio primo pensiero era: se fuori è così fantastico cosa mi devo aspettare nella mia nuova camera? Non vedevo l'ora di vederla però nel frattempo cercavo di darmi un contegno per non apparire una piccola bambina viziata davanti ai miei genitori. I camion cominciarono man mano a svuotarsi e nel frattempo io assieme ai miei genitori ci guardavamo attorno nell'enorme casa. Scelsi di prendere la camera più spaziosa di tutte anche perché i miei me lo dovevano visto che mi hanno tolto la vita che avevo prima non potevo non togliere a loro la camera più grande con vista sulla piscina. Impiegammo qualche ora ma la casa divenne finalmente nostra. Devo ammettere che come primo giorno non sembra male qui a Busan però ancora ho tanto da vedere. Per la stanchezza decido di riposare qualche minuto nell'enorme salotto color bordò che avevamo appena finito di arredare anche perché durante il viaggio non sono riuscita a chiudere occhio, non mi andava di essere osservata dai miei e loro comunque sembrava non finissero di parlare.
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Una voce cerca di risvegliarmi dal mondo dei sogni.
Hyemi :"Che succede? Non c'è bisogno che mi rompi un timpano!".
Dissi concludendo il tutto con uno sbadiglio assonnato mentre cercavo di riprendere il controllo.
Yura:"È pronta la cena. Non te ne sei accorta?". Disse mia madre con tono confuso.
Hyemi :"Ma come è pronta la cena? Che ore sono?".
Le chiesi mettendomi seduta sul comodo sofà mentre strofinavo gli occhi assonnati.
Yura:"Le 20:30 e vedo che ti sei fatta una bella dormita, ti sei anche saltata la merenda!".
Mi rispose mia madre con fare divertito.
Yura:"Vieni che sennò si raffredda".
ribatté lei dirigendosi in sala da pranzo. Nonostante mi sentissi ancora un po' rincoglionita seguii mia madre anche perché stavo morendo dalla fame. Beh devo dire che mi sono superata stavolta, penso dovrebbero darmi una medaglia. Prossimo obiettivo: 24h!! Passarono 20 minuti e stavo mangiando tranquillamente rilassata dalla TV in sottofondo mentre i miei continuavano a parlare di lavoro e su quanto fosse accogliente la nuova casa. Sembrava stesse andando tutto bene fino a quando quella bellissima atmosfera di pace non iniziò a spezzarsi con solo una frase:
Yura :"Hyemi ho comprato le medicine che devi prendere per... tu sai cosa...".
disse mia madre con tono preoccupato per la mia risposta che già sapeva non sarebbe stata delle migliori. (Purtroppo soffro di Sebopsoriasi, malattia dovuta al troppo stress e nervosismo che crea delle "croste" sul mio cuoio capelluto. Convivo con questa malattia da ormai 7 anni e non sono mai riuscita a sbarazzarmene. Odio le medicine ed è anche per questo che i miei mi costringono a prendere quei fottuti medicinali contro la mia volontà).
Hyemi :" Vi ho già detto che non ho bisogno di nessuna medicina e non ho intenzione di prenderne".
risposi cercando di non perdere la calma continuando a guardare un programma culinario che in quel momento era il mio unico punto di luce.
Yura :"Hyeme vedi che il dott. Lee è uno dei più conosciuto in campo medico ed è anche tra i primi in eccellenza per aver curato maggior parte dei suoi pazienti. Non ti costa niente provare". ribatté mia madre cercando di smuovermi dalla mia decisione
Hyemi:"No".
in quel momento la mia rabbia stava aumentando.
Hyeong :"Hyemi stiamo solo cercando di aiutarti, non rivolgerti in quel modo a tua madre. Lo diciamo solo per il tuo bene".
si intromise mio padre con tono severo nei miei confronti.
Hyemi: "Appunto perché è la mia vita decido io quello che farne".
conclusi così quell'insopportabile discussione che in quel momento mi  soffocare per quanto l'aria di fece pensante. Mi alzai così da tavola e mi diressi in camera mia senza chiedere il permesso ai miei. Sono troppo incazzata. Mi chiusi nella mia nuova camera e cominciai a sentirmi meglio. Non ero entrata ad ammirarla prima di ora, ero troppo impegnata ad aiutare i miei a montare il televisore in cucina. La mia cameretta è stata ridipinta del mio colore preferito, il blu che può non sembrare un colore per ragazze ma io sono diversa da tutte le altre come si può ben notare. L'arredo tendeva su colori chiari e luminosi come il bianco con le federe dei cuscini che si abbinavano perfettamente al colore delle pareti. Quella stanza è tanto perfetta, sembra quella che da piccola ho sempre desiderato. Se era così luminescente e armoniosa adesso che era sera non riuscivo a immaginare come lo sarebbe stato con la luce del sole. Notai che sul mio letto venne posato una valigetta. Dentro di essa vi era l'uniforme della mia nuova scuola e fortunatamente ormai mia madre mi conosce abbastanza bene e ha preso oltre che alla gonna anche il pantalone perché si a me non piace mostrare il mio corpo a tutti. Noto che nell'elegante giacchetta felpata vi è incisa il nome della scuola alla quale appartiene. Anche se la scuola sarebbe cominciata domani ero comunque curiosa quindi sono andata sul sito ufficiale della scuola e cominciai a scorrere tra i profili dei suoi studenti cercando di capire un po' che tipi di persone frequentasse questa scuola e capire già chi mi sarebbe stato sul cazzo e chi meno.  Tra questi notai un ragazzo in particolare il cui nome è Jungkook. Dalla foto sembra una ragazzo veramente affascinante. Notai anche che il suo profilo instagram era taggato sotto la sua descrizione e allora presa dalla curiosità cercai di conoscerlo un po' più personalmente e come farlo se non dal suo stesso profilo personale? Rimango scioccata davanti al numero dei suoi seguaci: 150K?? Deve essere uno di quei ragazzi super popolari, palestrati e boni che si girano per i corridoi facendo sbavare le solite primine che fanno a gara per sedersi accanto a lui a mensa. Ho già capito che nonostante fosse solo un anno più grande di me che lui non sarebbe andato bene per me anche perché io sono l'esatto contrario: a lui piace uscire e fare festa, a me stare a casa in pigiama e guardare Netflix.. a lui piace stare sotto gli occhi di tutti, io preferisco stare in un'angolo. Siamo due mondi completamente diversi. Vedo l'orario e decido di coricarmi. La giornata è stata abbastanza lunga e comunque domani me ne sarebbe spettata un'altra ancora più pesante.

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