Capitolo 10: Pervertito

227 14 15
                                    

Elle's pov

"Non è possibile."

"Sei diventata la mia stalker?" Chiese lui, con fare divertito.

Aveva un sorriso a trentadue denti.

Sorseggiò un po' dal suo bicchiere e poi lo appoggiò sul tavolino

"Sei tu che mi segui, invece" risposi.

Gli lanciai un'occhiataccia e poi lo studiai un po'.

A parte gli scherzi, era veramente carino.

Il tatuaggio che si intravedeva dal colletto della sua maglia gli dava un'aria di pericoloso e di... eccitante.

Mi persi nel guardare i suoi occhi neri, così misteriosi, che però mi complicavano il leggerlo.

Non riuscivo a capire cosa pesasse, il suo sguardo spento non me lo permetteva.

Quel ghigno apatico messo come scudo, non me lo permetteva.

E il suo modo sicuro di se, nemmeno.

Niente.
Niente di niente.

Ma cosa...?

Dovevo smetterla, la vodka già mi stava dando alla testa.

"Ti piace ciò che vedi?" Disse, ghignando.

Merda.

Bene, colta in fragrante.

Rimasi immobile per qualche secondo, cercando di trovare un modo con cui rispondere, ma non arrivò nulla.

Lui ridacchiò.

"Rilassati, Brown. Non ti mangio" sussurrò, dopo essersi abbassato sul mio orecchio.

Deglutii.

"Scollati" ordinai prima di spingere la sua testa via da me con una mano.

"Che cosa vuoi, Davis?" Sbuffai.

"Nulla, nulla — rispose — Sei qui con qualcuno?"

"Ero con due miei amici, ma sono andati un attimo via."

Un attimo, certo.

"Maschio e femmina? Non credo che torneranno subito."

Le sue labbra si piegarono in un piccolo ghigno.

"Sei tu che pensi sempre male. Magari stanno solo parlando o... — ci riflettei — beh, non lo so."

"Quella è la tua amica?"

Fece un cenno con la testa verso i bagni.
Riconobbi Ale dal suo vestito nero.

I suoi capelli eran tutti scompigliati, tutta un'altra cosa rispetto al quando eravamo arrivate qui.

Poi vidi anche Harry, girato di spalle, affianco a lei.

James studiò la mia espressione, divertito.

"Adesso sono io, il pervertito?"

Guardai ancora per un attimo la mia amica, per poi girarmi verso di lui.

"Hai ragione. Adesso sei contento?"
Alzai gli occhi al cielo.

"Soddisfatto di aver vinto."

Sorrise e si sedette affianco a me.

"Non è una sfida questa — sospirai — Sai, non siamo ad una delle tue gare illegali, con delle macchine o delle moto. Non associare tutto ciò che ti ritrovi davanti al tuo lavoro. Non è la stessa cosa."

Affinò lo sguardo.

"Che ne sai te del lavoro che faccio io?" Disse, e non riuscii a comprendere dalla sua voce se fosse neutro o altro.

"Le voci, James. Ricordatele."

Presi il mio bicchiere e bevvi un altro sorso.

"E sentiamo, secondo queste 'voci' — mimò le virgolette con le dita e inarcò un sopracciglio — che lavoro faccio?"

Fastidio.

"Dicono che fai quelle gare, e si dice anche che guadagni abbastanza" risposi.

"Non è il mio lavoro. È solo un passatempo, per divertimento" precisò lui e strinse per un secondo la mascella.

"Non hai paura? Insomma, potrebbe accadere di tutto, in sella ad una moto."
Lo guardai attentamente.

"Paura non è una parola che fa parte del mio vocabolario"

Affermò ma notai un'ombra attraversargli il viso.

Abbassò la testa e riprese il suo bicchiere. Mandò giù quasi metà di quel drink in una botta sola.

Non mi guardò.

Per la prima volta da quando lo conoscevo, non sosteneva il mio sguardo.

"Okay..." Dissi, quasi in un sussurro impercettibile.

Perchè aveva avuto quella reazione? Cosa nascondeva?

Non parlò.

Si guardò attorno e si pizzicò la punta del naso con le dita.

Portò il pollice alle labbra e mangiucchiò l'unghia.

Nervosismo.

"Come mai qui?"

Cambiai discorso.

"Quel mio amico laggiù ed io..." iniziò a dire e indicò un divanetto vuoto.

Si grattò la nuca, confuso.

Si girò verso di me.

"Ho perso Daniel!" Esclamò e poi rise.

Sorrisi mentre lo guardavo.

La prima risata.

Non è così male alla fine, riflettei.
Era un po' freddo, però era simpatico.

"Ti capisco" Ridacchiai.

Prese un altro sorso dal suo drink e posò il bicchiere, ormai vuoto.

"Io non ho più voglia di stare qui, in realtà. Tu?" Dissi e lo guardai.

Si alzò in piedi sorrise.

Rimasi spiazzata.

Era un sorriso spontaneo, sincero, per nulla malizioso.

Era un sorriso mozzafiato.

Mi porse la sua mano destra e mi guardò negli occhi.

"Andiamo via, allora."

*

SPAZIO AUTRICE

Sono tornataaa.

Scusate per l'immenso ritardo (2 settimane?) e per la mia inattività.

Ultimamente la scuola mi sta caricando di più: tra videolezioni e compiti, non ho così tanto tempo per scrivere.

Vi ringrazio tantissimo per le 800 letture ormai superate! Per me è un'emozione indescrivibile. Abbiamo persino superato "The Hidden Angel", l'altra mia storia, ma l'avevo iniziata quasi un anno fa.

In occasione appunto dell'anniversario — sarà il 23 maggio — pubblicherò un nuovo capitolo dopo mesi e mesi!😍❤️

Detto ciò, torniamo a Troppo Giovani: non dimenticatevi di lasciare una stellina nel caso in cui il capitolo vi sia piaciuto e di condividere con i vostri amici!⭐️

Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? James dove porterà Elle? Continuate a leggerlo per scoprirlo!😈

SR_15125

Troppo Giovani Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora