Capitolo 13: Finzione

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James's POV

"Quando capirai che questa roba ti rovina?"

Mi girai e vidi Harry guardarmi con disapprovazione, mentre si sporgeva verso di me e mi toglieva la canna dalle mani.

Lo guardai male, malissimo.

"Ma non rompere i coglioni" ringhiai.

Ripresi ciò che era di mia proprietà e iniziai ad allontanarmi da lì.

Lui mi seguì, ovviamente.

Scassa palle.

"James, io lo dico per il tuo bene" mi ricordò, un po' rabbuiato.

Tutti che dicono lo stesso.
Ma quando lo capiranno che non me ne fotte un cazzo? Zero via zero.

«James, non andare in moto, potresti morire. È pericoloso.»
Sono un biker.
«James, non prendere quei vizi di merda, non ne esci più.»
Ci sono caduto, in un tonfo.

La verità era semplice: mi odiavo. Non mi interessava star bene o star male. A me non cambiava proprio un cazzo.

Riportai lo sguardo sul mio amico, con occhi cupi.

"Ma perchè non vai da Mendoza, piuttosto?" Dissi, acido.

Lo vidi stringere la mascella.

Presi un altro tiro, ignorandolo.

"E tu perchè non vai da Brown?" Controbatté.

Stavolta fui io a irrigidirmi.

'Sta stronza.

Stavamo quasi per scopare e all'ultimo mi ha respinto. E piangeva pure, la ragazzina.

Cos'era? Che era vergine e non si sentiva pronta? Non avrebbe semplicemente potuto dirmelo prima, in caso?

Sbuffai, di fastidio.

Sapevo che avrebbe fatto la fine di tutte le altre ragazze che mi erano capitate: si affascinerà da me, scoperemo, si innamorerà, and boom. Io ci chiuderò, dicendo che non volevo storie serie. E a quel punto andrà in giro per la scuola dicendo quanto io sia stronzo.

Ma tesoro, già sapevo di esserlo. E mi piaceva pure, essere chiamato così.

A quel punto, scocciato, mi girai di nuovo verso di Harry e gli feci uno dei miei sorrisi più falsi.

"Perchè non ti fai i cazzi tuoi?" Sputai.

Affinò lo sguardo e si sedette affianco a me.

"Che è successo tra voi due?"

Mi rigirai a guardare l'erba. Ci trovavamo nel cortile della scuola.

Ora mi darete dell'idiota, voi che state leggendo, dato che mi sto fumando una canna a scuola. Ma gente, siamo in America. A nessuno frega un cazzo e quindi non ti disturbano.

Escludendo la gente che vuole fare la morale.

Tipo Harry.

"Vallo a chiedere a lei, cos'è successo."

Mi guardò confuso e io continuai a stringere la mascella, senza spostare gli occhi su di lui.

"Lei ti piace" sentenziò il mio compagno.

"Ma che cazzo, no — feci una risata amara — sto solo cercando di fare tu-sai-cosa. Non me ne fotte un cazzo di quella ragazzina che si crede chissà chi. Che scenda dal piedistallo, cazzo" la mia voce si fece più arrabbiata all'ultima frase.

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