James's POV
Portai la ragazza misteriosa fino al circuito che io e Josh, un mio amico, avevamo improvvisato in quel capannone. La pista arrivava fino all'esterno, dato che lasciavamo il portone aperto.
"Sei fuori" dissi, scocciato.
Visto che ci sei, anche fuori dalle palle, grazie.
Mi salutò ma io continuai a prestare la mia attenzione alla mia amata Ducati nera metallizzata, senza rispondere nemmeno con un dannato 'ciao'.
Avevo già capito che si trattava di una ragazza molto orgogliosa e che ci teneva a fare tanto la dura, anche se magari, infondo infondo, non era così.
Sarebbe stata la sfida perfetta, ma comunque mi rendeva nervoso con il fatto che io l'avessi aiutata e lei non mi aveva nemmeno ringraziato.
E poi, sono consapevole di esser stronzo, ma non così tanto da provarci, o almeno... non l'avrei fatto quella sera.
E poi non ero il tipo che forzava le ragazze. Di solito, erano loro che si gettavano ai miei piedi.
Mi sarebbe bastato solo che uscisse un semplice 'grazie' dalla sua bocca , nient'altro.
Non le avevo mica chiesto un pompino...
Alzai gli occhi al cielo, seccato.
Non era la prima volta che succedeva: più volte avevo beccato quel fottuto Dave Murray a provarci con delle ragazze. Chissà cosa sarebbe successo se io non fossi arrivato, o cosa era già successo in passato, fuori dalla pista.
Ma qualcuna che si decidesse a denunciarlo e basta no, eh?
Scossi la testa per rimuovere quel pensiero e continuai a lucidare la mia bimba.
Dovevo rimanere concentrato.
Non avevo intenzione di perdere, ne in quel momento, ne mai.
La tensione nei muscoli cresceva ed ero sempre più nervoso.
Avevo già constato più volte la sua bravura, nonostante non mi avesse mai battuto.
Aveva una Honda CBR 650 R, un'ottima moto ma la mia Ducati Monster 821, era di gran lunga meglio.
La gara iniziò.
Lui mi rimase attaccato al culo per tutto il tempo, provando a superarmi, ma non ci riuscì. A parte una volta, ma tornai subito in testa.
Come previsto, vinsi.
Appena alzai le braccia per esultare, ancora in sella alla mia moto, la folla iniziò ad impazzire: c'era chi urlava, chi applaudiva, chi dava soldi ad altri per colpa di qualche scommessa persa... c'era addirittura qualche coppietta che a momenti scopava sull'asfalto.
Mi guardai attorno ed un buon numero di ragazze, tutte più nude che vestite, mi accerchiò.
Tante si toccavano le punte dei capelli, altre ondeggiavano con il corpo, e altre ancora si mordevano un labbro e mi facevano segno con la mano di andare verso di loro.
Tutte richiamavano la mia attenzione, ma non avevo intenzione di fare un'orgia, quella sera.
"La fortunata sarà una stasera!" Annunciai con un ghigno beffardo sul viso.
Mi guardai attorno e studia ognuna di loro.
Alzai una mano e puntai il dito verso una ragazza, e le feci cenno di avvicinarsi a me.
Indossava solo un reggiseno in pizzo rosso, che lasciava ben poco all'immaginazione, e dei pantaloncini di jeans cortissimi.
Era bionda e con la coda dell'occhio, mentre ci allontanavamo, notai tutte le ragazze che le davano della 'Troia' e la riempivano di altri insulti non affatto carini.
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Troppo Giovani
RomanceElle Brown è la figlia dello sceriffo vedovo della città, e un padre protettivo come il suo è raro da trovare. Ma forse si tratta solo di paura: non vuole perderla. Spesso esclusa da tutto, per paura che potesse spifferare qualcosa al padre, Elle a...