¹⁴ 【we're in the endgame now】

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| Spazio. Titano |

I pezzi della luna che Thanos aveva tirato a Tony scendevano verso di loro come meteoriti, avevano preso fuoco e si schiantavano per terra, sollevando la polvere. Saltarono tutti in aria e, a causa della gravità presente sul pianeta si muovevano più lentamente.

Peter saltò sulle zampe della tuta e si spinse verso di loro, «Ci penso io!» gridò afferrando Mantis con una ragnatela e attaccandola ad un pezzo di metallo prima di affrettarsi a prendere Drax. «Ci penso io!» ripeté nuovamente, stingendo la presa sull'uomo per poi tirare un'altra ragnatela verso Peter Quill, che si muoveva lontano da loro.

Nel frattempo Thanos si era preso dal colpo che gli aveva dato Tony, e si spostò da sotto un pezzo di una vecchia nave. Stephen Stange atterrò delicatamente a qualche metro da lui e si preparò ad affrontarlo, con i pugni lungo i fianchi. Unì le mani davanti a lui e poi chiuse i pugni, separandole e facendo vedere i due cerchi brillanti che aveva ricreato, poi si abbassò sulle ginocchia e con uno scatto veloce sbatté i pugni sul suolo roccioso, mandando verso il grande Titano una scarica infuocata. Thanos saltò in aria per eviatarlo, e contrataccò utilizzando la Gemma del Potere, ma dottor Strange si aspettava che la utilizzasse quindi invocò velocemente la Dimensione Specchio, che assorbì immediatamente la scia viola, poi la lanciò verso di lui.

Il Titano chiuse il pugno quantato e diede un colpo alla Dimensione quando fu abbastanza vicina,riducendola in piccole schegge di vetro che cominciarono a ballare leggiadre intorno a lui. Chiuse il pugno, utilizzando la Gemma dello Spazio per creare un buco nero che, velocemente, cominciò a risucchiare le schegge e la polvere intorno a lui.

Dottor Strange lo vide e, senza impanicarsi troppo, congiurò velocemente un incantesimo, riuscendo ad evitare che il buco nero lo risucchiasse. La magia lo trasformò in tante piccole farfalle verdi che, per un momento, confusero Thanos che si mise le braccia davanti al viso per evitarle, quando si riprese lo guardò confuso.

Ma Strange non ci fece caso, unì le mani sopra di lui e, improvvisamente non c'era più solo lui, ma almeno un centinaio di proiezioni che si sparsero in giro, circondando Thanos da tutti i lati. Con un movimento veloce il dottore formò un laccio, seguito da tutte le sue altre proiezioni, e circondò la mano di Thanos che portava il guanto.

Ma il Titano non si fece confondere: riuscì a chiudere il pugno e utilizzare il potere della Gemma, cheimmediatamente fece scomparire tutte le proiezioni di Strange che, preso di sorpresa, ondeggiò indietrodi qualche centimentro.

Non fece in tempo a riprendersi, Thanos utilizzò la Gemma della Realtà per muove il terreno sotto i suoi piedi ed afferrarlo per il collo con il guanto . «Quanti trucchetti, mago» disse con un ghigno, leggermente infastidito.

«Ma non hai mai usato la tua arma più potente» disse prendendo con la mano destra l'Occhio di Agamotto, e stringendolo tra le mani. Questo si sbriciolò tra le sue dita. «Un falso» sbuffò prima di spingerlo nuovamente a terra.

Strange rotolò per qualche metro, sbattendo la testa su una roccia e perdendo i sensi. Thanos cominciò a camminare verso di lui, pronto a stringere il pugno per attingere al potere di qualche Gemma, ma non fece intempo. Qualcosa di rosso e dorato sfrecciò verso di lui e si attaccò al guanto, prendendo la forma del suo palmo per non permettergli di chiudere il pugno.

Il Titano alzò lo sguardo e vide Iron Man atterrare sul ginocchio, con un pugno per terra per tenersi in equilibrio.

«Se mi lanci un'altra luna, baci i miei piedi» gli disse Tony mettendosi in piedi e guardandolo con aria di sfida da dietro la maschera che gli copriva il volto.

«Stark...» sussurrò Thanos, guardandolo interessato, abbassando la mano sul fianco.

«Mi conosci?» chiese Tony, sopreso.

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