Capitolo 2

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Jughead's pov

Dopo quello che era successo in classe con Elizabeth continuavo a pensare alle sue labbra sulle mie: è stata una sensazione orribile, ma devo essere onesto, baciava molto meglio di Toni.

TB:- Allora, hai intenzione di pensare a come liberarci dei Ghoulies o vuoi attuare un altro dei tuoi pessimi piani?

J:- Tall Boy, non è un buon momento.

TB:- Non è mai un buon momento: tutte le volte che ti chiediamo dei piani contro i Ghoulies tu ci dici che hai da fare, che ci stai riflettendo, che hai un piano che non potrà fallire... e guarda come siamo finiti: Toni mi ha detto che la loro regina ha cominciato a frequentare la vostra scuola. Chissà cosa avrà in mente, ma spero sia un piano più intelligente del tuo, non che ci voglia molto! 

Sbraitò contro di me. Ero furioso: non permettevo a nessuno di parlarmi così, neanche alla mia famiglia.

J:-SE NON TI PIACCIO COME RE ALLORA VATTENE! NON ABBIAMO COMUNQUE BISOGNO DI UNA TESTA DI CAZZO COME TE!

Urlai così forte che mi sentirono anche i Serpents dall'altra parte del locale. Tall Boy mi guardò con aria di sfida e se ne andò in silenzio. Andai nel mio ufficio e gettai il cappello a terra prima di sedermi alla scrivania: era una cosa che facevo sempre quando ero veramente arrabbiato e, in quel momento, lo ero, con Tall Boy e con lei. Mi passai le mani tra i capelli riflettendo. Mio padre mi aveva ceduto il titolo di re dei Serpents, ma io non mi sentivo adatto: tutte le idee che avevo avuto non avevano fatto altro che portarci fino a quel punto. Stavo conducendo i Serpents alla rovina, probabilmente senza di me, a quest'ora, avrebbero già sconfitto i Ghoulies. La porta si aprì ed entrò mio padre.

P:- Jughead, mi hanno detto cos'è successo oggi, sia a scuola che con Tall Boy. Hai bisogno di un consiglio su come governare i Serpents?

J:- Non ho bisogno di un consiglio, ho bisogno che tu torni ad essere il loro re: hai sbagliato a cedere il tuo posto a me, sto solo conducendo i Serpents alla rovina!

Mio padre mi guardò negli occhi con un'espressione comprensiva in volto. 

FP:- Jug, so che è difficile, ma sono sicuro che imparerai a governarli al meglio, hai solo bisogno di tempo. Io posso darti qualche consiglio, ma ora tocca a te. So che ce la farai, figlio mio. So che batterai i Ghoulies e, una volta fatto questo, i Serpents ti mostreranno rispetto. E non preoccuparti di Tall Boy, è solo un idiota.

Sorrisi a quella sua affermazione e mi avvicinai a mio padre, abbracciandolo. All'inizio era un po' sorpreso, ma poi ricambiò l'abbraccio. Uscì subito dopo lasciandomi solo. La mia solitudine non durò molto perchè qualcuno bussò alla mia porta. 

T:- So che tu e Tall Boy avete avuto una disputa. Mi dispiace, non avrei dovuto raccontargli di quella ragazza. Puoi perdonarmi, Juggie?

J:- Non chiamarmi così.

Dissi freddamente. Non mi piaceva che qualcuno mi chiamasse in quel modo, specialmente se non eravamo in rapporti stretti. E noi non lo eravamo.

T:- Scusami. Stavo pensando ad una cosetta per farmi perdonare...

Disse avvicinandosi alla scrivania e sbottonandosi i pantaloni.

J:- Toni...

T:- Shh, non rovinare questo momento.

Si avvicinò a me e giro la mia sedia da ufficio. Stava per sedersi sulle mie gambe, ma la bloccai.

J:- Sai cosa penso al riguardo.

Ero molto freddo e distaccato rispetto a mentre parlavo con mio padre.

T:- Lasciami solo sedere...

Disse sedendosi. Avvicinò il suo bacino al mio mentre io la guardavo spazientito. Si alzò di scatto e si girò a guardarmi furiosamente.

T:- Neanche un'erezione, Jones?! Dopo essermi seduta sulle tue gambe e aver slacciato i pantaloni dovresti essere eccitato, considerando il fatto che sei tu a non volerlo fare!

Mi alzai anche io di scatto guardandola minacciosamente dall'alto.

J:- Forse non mi è venuta un'erezione perchè tu non mi ecciti.

Dissi a voce bassa. Raccolsi il mio cappello da terra ed uscii lasciandola sola nel mio ufficio. Era una bella ragazza, ma non era mai riuscita ad eccitarmi e, probabilmente, mai ci riuscirà. Uscii dal Wyrm ed andai verso il Trailer Park. Entrai nella mia roulotte e presi una birra dal frigo, mettendomi a sedere sul divano. Le bottiglie di birra diventarono due, poi tre, quattro, finchè non decisi di passare a qualcosa di più forte: presi una bottiglia di vodka da un mobiletto e iniziai a berla direttamente dalla bottiglia. Era un problema di famiglia, a quanto pareva, perchè anche mio padre ha avuto problemi con l'alcool, così come mio nonno. Mi addormentai sul divano, ma mi svegliai dopo circa mezz'ora. Mi alzai e uscii, iniziando a camminare verso il Pop's Chok'lit Shoppe. Appena entrai mi misi seduto al bancone.

P:- Jughead. Hai bevuto di nuovo?

Annuii. Pop Tate sospirò e mi portò un bicchiere d'acqua. Lo ringraziai e bevvi. Mi sentivo osservato così mi voltai cercando di capire chi fosse a guardarmi. Vidi la regina dei Ghoulies che mi fissava.

J:- Vuoi un autografo?

Chiesi ironicamente mentre mi portavo una mano alla testa che aveva iniziato a farmi male.

E:- Ti sei ridotto male. Non riesci a non pensare a me?

J:- Ma sta zitta.

Risposi poggiandomi al bancone. Si avvicinò alla cassa che era vicino a me e poggiò il telefono sul bancone. Ricevette una chiamata, ma non se ne accorse perchè aveva il telefono silenzioso. Con un gesto rapido presi il telefono e lessi il nome del mittente: Malachai. Non so cosa mi fosse preso in quel momento, ma risposi alla sua chiamata.

M:- Amore, come va lì a Riverdale? Non sai quanto mi manchi, perchè non ti sei fatta sentire tutto il giorno? Non vedo l'ora che tu torni qui, così magari io e te... Non so come farò a dormire questa notte senza te, tu invece?

Mi strappò il telefono dalle mani.

E:- Dammi qua. Amore, scusa puoi ripetere? Un idiota mi stava rompendo.

M:- Devo preoccuparmi? Sai che per te commetterei un omicidio, vero? Dimmi a chi devo spaccare la faccia.

E:- A nessuno. Cosa dovevi dirmi?

M:- Mi manchi. Non so come farò a dormire stanotte.

E:- Neanche io, ma sai che questa era la cosa migliore da fare. Ci sentiamo domani?

M:- Ok. Buonanotte.

E:- Notte.

Riattaccò al telefono.

E:- Dio, non lo sopportavo più!

La guardai confuso.

J:- Problemi in paradiso?

La guardi alzando un sopracciglio.

E:- Sta zitto. Prova a toccare il mio telefono un'altra volta e ti stacco le palle.

Rimasi a guardarla mentre se ne andava. Beh, più precisamente rimasi a guardare il suo fondo schiena... 

J:- Cazzo, ma proprio ora?

Mormorai tra me e me cercando di nascondere l'erezione. Sarò anche stato ubriaco, ma quella era la prima volta in vita mia che mi eccitavo: non ero mai andato a letto con Toni, non le avevo permesso di andare oltre ai baci forse perchè non mi piaceva veramente? Continuavo a ripensare a tutta la giornata mentre tornavo alla roulotte: era tutto così strano, prima l'arrivo di Elizabeth, poi il bacio che mi ha dato, le liti con Tall Boy e Toni e infine questo. Cosa stava succedendo?

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