Capitolo 8

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Jughead's pov

L'avevo finalmente baciata: avevo bisogno di sentire le sue labbra sulle mie e quello era il momento perfetto, secondo me. Eravamo tornati alla mia roulotte dove ci eravamo asciugati. Andai a bussare alla porta di camera mia, dove c'era lei. Mi disse che potevo entrare ed aprii la porta lentamente. Appena vidi che aveva qualcosa addosso entrai. Mi accorsi che quella era la mia maglia con la "S".

J:- Quella non era mia?

Chiesi sorridendo divertito. Annuì timidamente.

E:- Ho lasciato il pigiama in valigia e non potevo uscire in asciugamano. Più tardi vado a prenderlo e ti ridò la maglia.

J:- Puoi tenerla.

Sorrise abbassando lo sguardo. Allungai la mano verso di lei per prendere l'asciugamano che era sulle sue gambe e mi accorsi che non aveva nulla sotto. Distolsi lo sguardo arrossendo ed uscii. Tornai dopo aver riportato gli asciugamani in bagno. 

J:- Betty, puoi rimanere qui finchè non troverai un posto decente dove stare.

Dissi sedendomi sul letto. Lei si mise seduta accanto a me e mi sorrise.

E:- Grazie Jug.

Mi sdraiai e aprii le braccia per farla venire vicino a me. Si sdraiò accanto a me e poggiò la testa sul mio petto. Posizionai una mano sul suo fianco e l'altra sul braccio che aveva appoggiato sulla mia pancia. Ci addormentammo in quella posizione. Non sapevo neanche io perchè avevo aperto le braccia come per abbracciarla, ma sentivo il bisogno di averla accanto a me come per proteggerla.

Mi svegliai e mi accorsi che lei stava dormendo accoccolata tra le mie braccia, con le mani appoggiate sul mio petto. Mi alzai tentando di non svegliarla, ma fallii.

E:- Juggie?

Chiese con la voce impastata dal sonno. 

J:- Buongiorno, scusa se ti ho svegliata.

Dissi mentre le prendevo un paio di pantaloncini dall'armadio. Glieli porsi e lei li indossò. Andammo in cucina per fare colazione. Mio padre squadrò Betty mentre ci sedevamo a tavola e io lo guardai con un sopracciglio alzato. Mangiammo rimanendo in silenzio, finchè non ci raggiunse mia madre.

G:- Wow, c'è la tensione che si può tagliare con un coltello!

Esclamò guardandoci.

G:- Cos'è successo?

Mio padre guardò Betty che, a sua volta, guardò me che guardavo mio padre. Mia madre ci guardava tutti sempre più confusa. Ripetè la stessa domanda.

J:- Non lo so, papà è da prima che ci lancia occhiate strane.

P:- Preferirei parlarne solo con te... 

Betty e mia madre uscirono e io rimasi solo con lui. 

P:- Tu e lei... voi avete già fatto...

J:- Cosa? No, certo che no!

Risposi imbarazzato. 

J:- Aspetta, è per questo che ci guardavi in modo strano?

Annuì e chiamò Betty e mia madre che rientrarono e con loro c'era anche JB.

JB:- Ho bisogno di caffè. 

Mi avvicinai a Betty mentre mia madre si avvicinava a mio padre.

J:- Mi ha chiesto se siamo mai andati a letto insieme.

Sussurrai vicino al suo orecchio in modo che sentisse solo lei. Mi guardò con un'espressione sorpresa.

E:- Anche a te? Prima tua madre mi ha fatto la stessa domanda.

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