Capitolo 25

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Elizabeth's pov

Eravamo seduti a tavola con la famiglia di Jug, quando lui prese parola.

J:- Oggi Betty è andata dal dottore.

Gli altri annuirono continuando a tenere gli occhi bassi sui loro piatti.

J:- La dottoressa le ha detto che... sono dei gemelli.

Alzarono lo sguardo verso di noi.

G:- Ok. Mi dispiace per te Elizabeth, dovrai partorire due volte in un giorno solo. 

Beh, era chiaro che per loro non era un problema. Finimmo di mangiare e dopo andammo a dormire. 

°°°

Ero ormai al  nono mese di gravidanza. Avevo finito l'anno scolastico senza troppo problemi, anche se ogni volta che passavo nei corridoi venivo additata o cose del genere. Jughead aveva risparmiato un bel po' di soldi, ma non erano, ovviamente, abbastanza per una casa tutta nostra. Mia madre non si è arresa ed ha continuato a chiamarmi per convincermi a tornare a casa, ma sapevo che mio padre non voleva che avessi un figlio, figuriamoci due. La famiglia di Jug mi trattava come se fossi una regina e non si sono mai lamentati di me. 

Ero in camera di Jug e stavo finendo di vestirmi prima di andare a cena. Indossai una maglia a maniche corte che copriva la mia pancia insieme a dei pantaloni comodi. Uscii dalla sua camera e mi misi seduta. Mi raggiunsero tutti a tavola ed iniziammo a mangiare. Durante la cena avevo avuto alcune doglie, ma niente di troppo doloroso. Stavo aiutando Gladys a sparecchiare, ma mi dovetti sedere per il dolore che si stava facendo più intenso. Mi rialzai appena passò e ripresi a togliere i piatti. Sentii un'altra fitta, un po' più forte della precedente. Mi curvai in avanti, tenendomi la pancia. Iniziai ad avvicinarmi alla sedia, ma in quel momento notai il liquido a terra. 

E:- No no no no no, non ora!

Dissi. Gladys si voltò verso di me e appena capì la situazione mi aiutò a sedermi e spiegò la situazione agli altri. Jug si avvicinò a me e mi tenne la mano insieme a Gladys mentre FP andava a preparare la macchina. Mi aiutarono ad alzarmi e mi accompagnarono in macchina, facendomi sedere sul sedile posteriore. Jughead e Gladys erano seduti accanto a me. Dopo circa venti minuti arrivammo all'ospedale. Entrai dentro, aiutata dagli altri. FP chiamò un'infermiera che guidò in una stanza. Mi fecero sdraiare e mi tolsero i pantaloni e gli slip. Arrivò il dottore.

D:- Allora, quando senti la prossima contrazione inizia a spingere, ok?

Annuii leggermente. Sentii una contrazione ed iniziai a spingere. Stringevo la mano di Jughead, che era rimasto con me, per il dolore. Continuai a spingere per un po', finchè non sentii un pianto. 

D:- Molto bene, ecco la femminuccia. 

Disse passando la bambina ad un'infermiera. 

J:- Bravissima, Betty, stia andando bene.

Disse Jughead dolcemente mentre mi accarezzava i capelli e mi lasciava dei baci in fronte. Sentii un'altra contrazione e riniziai a spingere. Sentivo come se stessi per svenire, ma continuai a spingere finchè non sentii un altro pianto. Buttai la testa all'indietro, appoggiandola sul cuscino, mentre Jughead mi riempiva di baci. Entrarono Gladys, FP, Jb e, incredibilmente, mia madre e mio padre. Jb corse ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi. Guardai FP e Gladys sorridendo, ma quando spostai lo sguardo sui miei genitori il mio sorriso svanì. 

E:- Che ci fate qui?

Chiesi mentre mi mettevo seduta a fatica sul letto.

M:- Ci ha chiamato FP. Tesoro, mi dispiace per ciò che è successo...

E:- Non mi importa. Ci si fa l'abitudine...

Dissi spostando l'attenzione sul dottore e sull'infermiera che ci stavano raggiungendo con i bambini e dandone uno a me e uno a Jughead. Avevamo più o meno tutti le lacrime agli occhi dalla gioia. 

Dopo poco, gli altri se ne andarono e io rimasi in ospedale con Jughead. 

E:- Jug? Secondo te saremo bravi genitori?

J:- Non lo so, so solo che noi faremo del nostro meglio. 

Annuii e poggiai la testa sul suo petto. 

°°°

Dopo un paio di giorni venni rilasciata dall'ospedale. Andai alla roulotte di Jughead con i bambini. Avevamo prese due culle e le avevamo lasciate in camera di Jughead, aspettando di trovare il tempo (e la voglia) di montarle, ma quando entrammo ci accorgemmo che non erano più lì. 

J:- Papà, dove sono le culle?

FP e Gladys si scambiarono un sorriso complice. 

G:- Venite con noi.

Dissero uscendo dalla roulotte. Entrarono in macchina e noi facemmo lo stesso. Guidarono per un po' e poi si fermarono davanti una casa, piccola, ma carina. Scesero e si avvicinarono alla porta della casa, con noi al seguito.

FP:- Abbiamo pensato che visto che avete due figli, avete bisogno di un minimo di privacy, quindi... prendetelo come un regalo per la nascita dei bambini. Noi siamo qui vicino per qualsiasi cosa. 

J:- Papà, stai scherzando?

FP scosse la testa. Noi eravamo un po' riluttanti ad accettare, ma entrammo. La casa era nel Southside quindi non importava molto dell'affitto allo sceriffo, eravamo praticamente abbandonati da tutti, ma andava bene così. C'erano delle stanze in fondo: un bagno, una camera per me e Jug e due camere per i gemelli. Nelle camere dei gemelli le culle erano già montate ed oltre ad esse c'erano alcune altre cose per i bambini. Quando uscimmo, notammo che sulle porte c'erano i nomi dei bambini: Grace e Brian. Abbracciammo e ringraziammo i genitori di Jug per poi dedicarci ai nostri figli e alla casa. 

Invitammo Fangs, Sweet Pea, Toni e Cheryl a cena, dato che loro non c'erano quando erano nati i gemelli. Jughead andò ad aprire la porta mentre io finivo di cambiare Grace. Dalla camera della bambina, sentii Toni esclamare:

T:- Dove sono i piccoletti?!

Uscii dalla stanza di Grace con lei in braccio e mi diressi verso i miei amici. Toni si precipitò verso di me e prese Grace tra le braccia. Andai in camera di Brian e lo presi in braccio, portando anche lui dai miei amici. Fangs lo prese in braccio e si avvicinò a Toni e iniziarono entrambi a dare di matto per "quanto sono carini", come dicevano loro. Andai a finire di cucinare mentre gli altri si sedevano. Portai il cibo in tavola ed iniziammo a mangiare. 

Qualche ora dopo, i nostri amici se ne andarono e io e Jug restammo soli con i bambini. Quando, finalmente, riuscimmo a farli addormentare, andammo a letto: le notti passate in ospedale non erano state delle migliori e dopo aver passato la giornata a sistemare casa eravamo stanchi morti.



Spazio Autrice

Ciao! Allora, il prossimo capitolo sarà l'epilogo. So che rispetto a "You are an enigma" lo stile di scrittura è un po' diverso, ma sto cercando di capire il mio genere(?). Comunque, spero vi sia piaciuta la storia, come sempre i ringraziamenti saranno in un capitolo a parte, vi farò sapere quando (e se) inizierò a scrivere un'altra storia. Per ora, va bene così. Bye!



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