Guardo Gian tenere Tancredi, ma non deve impiegare molte energie dato che la sua rabbia sembra essersi risolta tutta in un leggero pungo.
Questa volta, però, non devo farmi rapire di nuovo dai suoi drammi mentali, dalle sue fissazioni e dalle sue stranezze. Anche se avrei solo voglia di prenderlo con me, portarlo in camera e chiudermi con lui là dentro fino a quando non mi confessa cosa lo turba.
"Andiamo Diego" decido su due piedi.
E mi dirigo in camera nostra, senza neanche aspettare una sua risposta, perché so già che preferisce di gran lunga andare lontano da quella testa calda dagli occhi verdi che in 24h ha già combinato un casino dietro l'altro.
Appena arrivo noto l'accappatoio di Tancredi posato sulla sedia vicino al letto ed istintivamente il mio cervello elabora pensieri poco casti su di lui. Nudo. In questa camera.
"Si è pure preso la tua felpa, ma ti rendi conto? Quel coglione... si spalma su un muro con una qualsiasi e poi passa la notte con te e si mette pure i tuoi vestiti" mi fa Diego entrando in camera e sbattendo la porta.
Mi si gela il sangue, cosa vuole dire con quel discorso? Perché dovrebbe interessarmi se Tanc va con altre ragazze? Perché lo dice come se dovesse crearmi un qualche disagio?
"Perché mi dici questo? Stai delirando... dici cose a caso" dico velocemente, con un tono che trasuda circospezione e ansia.
Non può aver davvero capito tutto.
"Lele, mi vuoi prendere per il culo? Ho visto come lo guardi e ho capito che-" prova a dirmi, ma lo blocco mettendomi le mani alle orecchie e impedendo alle sue parole di confondermi ancora di più le idee.
Lui non ci sta e mi toglie le mani dalle orecchie, costringendomi ad ascoltarlo.
"Lele, non devi fingere, cazzo! Se c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi, sai che puoi dirmela senza riserve" questa volta si rivolge a me con più dolcezza, cercando di sciogliere la corazza che mi ero costruito attorno.
E ce la fa alla grande perché lo abbraccio forte, come se potesse aiutarmi a dimenticare un incubo terribile. E' mio fratello e nelle sue braccia troverò sempre conforto.
Restiamo abbracciati per un po' e capisco che ne avevo proprio bisogno e che sarei dovuto andare da lui sin da subito."Come va il naso?" gli chiedo, staccandomi dall'abbraccio.
Lui, di riflesso, porta la mano al naso e traccia il contorno con l'indice. "Direi che ha passato giorni migliori, ma quantomeno non mi ha lasciato brutti segni." mi informa.
Usa ancora un tono dolce e lo apprezzo perché in questo momento sono estremamente fragile.
"Diego, io so quello che faccio. Ci sono cose che preferirei fare e di cui non vorrei invece... parlare. Tu sei mio fratello e te vojo un bene dell'anima, lo sai... ma capiscimi, ti prego" lo imploro, sperando che abbandoni questo discorso.
"Dai, andiamo a fa colazione che stai a digiuno da ieri pomeriggio. Ieri sera a cena quasi non hai toccato cibo" mi propone, aggiungendo un piccolo tono di rimprovero alla fine.
"Andiamo bro" rispondo semplicemente, sorridendo.
"Magari prima ti vai a fare una doccia, che dici? Puzzi da morì!" mi dice e scoppiamo entrami a ridere.
Mi era mancato.
"Scusami se ieri non sono stato con te... sarei dovuto stare dalla tua parte o... che so" cerco di esprimermi con difficoltà, il senso di colpa mi blocca le parole.
"Lele... non devi. Lo sai" e mi basta questa frase pronunciata da lui per sentire un peso in meno sul cuore.
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Play Date | Tankele 🍓
Fanfiction🚨storia ricca di drama 🚨 Non adatta ai cuori deboli 💔😂 ------------------- Tancredi ed Emanuele sono semplicemente amici che si divertono facendo video insieme e portando avanti la "ship" Tankele 🍓 Dicono sempre di non stare realmente insieme...