"Oddio, ma che t'è successo?" dico avvicinandomi velocemente a Francesco.
Gli prendo il viso tra le mani per poterlo studiare meglio, ma noto la sua smorfia di dolore, così decido di mollare la presa.
"Scusa..." gli dico con voce sommessa, un po' per il modo in cui l'ho stretto, un po' perché so che deve essere stato Tancredi la causa del casino che ha in viso.
"Non è colpa tua" mi risponde, cercando di accennare un sorriso, ma questo viene celato da una nuova smorfia di dolore.
"Ao, te carmi!" sento urlare dall'ingresso della casa.
E sembra... Gian?
"Nun me carmo pe' niente! Hai capito? Nun me carmo pe' niente!" riconosco Diego che grida, mentre mi sto già precipitando da loro per vedere cosa stia succedendo. E mi aspetto il peggio.
Li trovo fronte contro fronte, con Gian che tiene le mani a coppa sul viso del mio migliore amico. Sembra essere da tutt'altra parte con la testa, mentre i suoi occhi vagano in un punto indefinito della stanza, guidati dalla furia più pura che ci sia.
"Diè, t'ho detto che te devi carmà. Ce sta na cifra de gente che nun doveva sapè niente de sta storia e se continuamo a fa sto teatrino, nun famo artro che danni" gli dice Gian, cercando di calmarlo.
"L'artri? Ma tu non hai capito, allora! Io appena 'o pijo je faccio ricordà cosa vor dì venì menati! Nun hai idea di come cazzo stava Lele, voi ritrovartelo versione cadavere n'artra vorta? No, dimme! Te piacerebbe?" continua a urlare Diego a Gian, mentre le loro fronti sono ancora unite, ma senza mai guardarlo.
Non si sono neanche accorti del mio arrivo, tanto è il caos che stanno creando. Le parole del mio migliore amico mi arrivano dritte allo stomaco, come una coltellata. E' difficile pensare che fino a poco fa' sentivo che andare da Tancredi e ignorare i richiami di Diego fosse la cosa più giusta da fare, mentre adesso mi sembra di aver fatto qualcosa che ha solo creato ulteriore sofferenza.
Non posso credere che tra noi quattro stia davvero andando così, che Diego sia di nuovo incazzato nero con Tancredi. E' raro che dia una seconda possibilità, ma è ancora più raro che ne dia una terza... non so se Tanc riuscirà a meritarsela."Nun vojo vedè nessuno di noi stare male, Diè! Però nun possiamo impedire che continuino a cercarsi e a fa cazzate! Dio mio, ma nun lo vedi? Nun t'è chiaro? Quei due so innamorati persi l'uno dell'artro!" riprova a calmarlo Gian, pronunciando un discorso che mi fa sussultare leggermente.
"Noi non lo sappiamo cos'è l'amore" mi esce spontaneo, come se ormai Tancredi me l'avesse ficcata in testa questa frase.
I miei amici si voltano verso di me, interrompendo il contatto che c'era stato fino a quel momento tra di loro. Gian mi guarda come a volermi chiedere scusa delle frasi che ha detto su di me in mia assenza, mentre Diego è ferito. Ferito e preoccupato.
"Lele, io... non volevo dire che nessuno deve sapere di voi, cioè... voi potete essere chi siete liberamente, ma finché ci saranno queste tensioni... beh, l'agenzia vuole tenere la cosa, ecco... tranquilla" dice Gian, mimando le virgolette sull'ultima parola.
E' sincero, so che il problema non è assolutamente il fatto che mi piaccia un ragazzo, ma che quel ragazzo sia proprio Tancredi Galli.
Er più stronzo de tutta Milano, pe' quanto mi riguarda.
"Come se si potesse mantenere la cosa tranquilla" comincia Diego, mimando anche lui le virgolette, "...con Tancredi che va a scoparsi tipe in giro per poi sfogare la sua rabbia repressa contro tutti quelli che gravitano attorno al mio fottutissimo migliore amico" conclude.
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Play Date | Tankele 🍓
Fanfic🚨storia ricca di drama 🚨 Non adatta ai cuori deboli 💔😂 ------------------- Tancredi ed Emanuele sono semplicemente amici che si divertono facendo video insieme e portando avanti la "ship" Tankele 🍓 Dicono sempre di non stare realmente insieme...