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Mi sveglio per i rumori che sento provenire dal salone. Appena prendo coscienza del mio corpo, mi rendo conto che sono attaccato a Tancredi come un koala e mi sento pervaso da un senso di serenità. Ho un braccio allacciato alla sua vita e la testa poggiata sul suo petto, da qui riesco a sentire il battito regolare del suo cuore mentre il mio starà sicuramente andando a tremila. Cerco di alzare la testa per controllare le condizioni del suo viso, pregando che i tagli non siano brutti come me li ricordo. Come se nel giro di una notte possa cambiare qualcosa.
Noto che ha la bocca leggermente rovinata da una linea che separa in due il labbro inferiore. Alla fine la ferita si è un po' rimarginata, fortunatamente Diego deve averlo preso di striscio. Immediatamente il mio pensiero vola al fatto che Tanc non è l'unico ad averle prese e che ieri anche il mio migliore amico non sembrava stare molto bene. Sono una merda, come ho fatto a concentrarmi solo su questi occhi verdi che mi dormono affianco, dimenticando chi mi è stato accanto per 13 fottutissimi anni. Istintivamente, sospiro e mi mordo il labbro così forte da farmi male.
Sento Tancredi muoversi sotto di me e mi maledico per averlo quasi sicuramente svegliato, quando avrei potuto godermi altri cinque minuti di quiete prima della tempesta.
La tempesta che si scatenerà in casa quando saremo tutti e 4 faccia a faccia.

"Ehi..." mi dice, con una voce dolcissima.

Mi sposta il ciuffo all'indietro a mo' di carezza e lega i suoi occhi ai miei. Sta cercando di leggermi dentro, lo capisco da come increspa la fronte assumendo un'aria interrogativa.

"Tutto bene?" chiede, neanche dopo dieci secondi di silenzio.

Cosa dovrei rispondergli? Che mi sento in colpa perché starei qui fino alla fine dei miei giorni invece che andare a vedere come sta il mio migliore amico? Che sto male perché ancora non so cosa mi sia preso ieri sera quando l'ho baciato? Che non sono sicuro di essere pronto a mettermi in gioco con lui? Che ho paura che lui mandi tutto a puttane e faccia lo stronzo?

Mi alzo di scatto e mi metto seduto sul letto, dandogli le spalle. Ho bisogno di staccarmi un attimo da lui, da quel nostro momento... ma rimpiango subito la mia decisione perché dubito che una volta usciti da questa stanza le cose tra di noi cambieranno. Torneremo gli stessi di prima: due amici. Quel pensiero mi fa impazzire, mi sento uno stupido per aver accettato di passare la notte con lui. Nella mia testa adesso c'è un casino... come tanto tempo fa.
Mi scompiglio i capelli per poi risistemarli. Lo faccio compulsivamente quando sono teso e, in questo momento, la mia tensione è alle stelle.

Sento il suo peso spostarsi sul materasso e, in fondo, spero stia venendo ad abbracciarmi e dirmi che tutto andrà bene. Ne ho bisogno.

Invece l'unica cosa che sento avvolgermi è un senso di vuoto lancinante, una voragine scavata nel mio petto dal rumore della porta della camera che sbatte.

Se n'è andato.

Mi butto sul letto, tiro le coperte su fino al naso per nascondermi dal mondo. Pessima mossa, Lele. Il suo profumo mi sbatte in faccia come un pungo e le lacrime colano giù dai miei occhi... come fossero il sangue che per ora sta perdendo il mio cuore.

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Capitolo corto perché è di passaggio... il prossimo sarà lunghissimo (ricco di drama, ma si capirà un po' di più) e con una sorpresa 🖤t🖤

Play Date | Tankele 🍓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora