"Lele, vieni con me... andiamo a casa" mi dice in tono dolce Cecilia.
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Siamo arrivati a casa da poco e mi sento uno schifo. Ho ancora la testa che mi gira e non credo di aver smaltito proprio nulla, nonostante io abbia vomitato fuori da quel cavolo di locale. Ho pure sbattuto contro lo spigolo della finestra e mi sono fatto un taglio al braccio. Sfiga a palate per me oggi.
Guardo il sangue sul mio braccio e scene frammentate di quello che è accaduto stasera mi si proiettano davanti e sento le lacrime bagnarmi le guance."Lele, in bagno non ho trovato il disinfettante. Si può sapere dove lo tenete?" mi chiede una Cecilia assonnata.
Sarà stanca dopo tutti i drammi di stasera, quindi mi faccio forza e mi alzo dal divano. Le faccio segno di seguirmi e vado in camera di Gian.
"Scusa, ma tenete il disinfettante in camera? Che fate, ve lo sniffate prima di dormire?" ci scherza lei su. Probabilmente per tirarmi su di morale.
Intanto io prendo il disinfettante e un pacco di fazzoletti dal comodino di Gian e mi dirigo verso di lei, che si è seduta sul letto dei ragazzi.
"No, Cecia. Ieri a Gian sanguinava il sopracciglio" le dico io, pizzicandole una guancia tra le dita, dopo essermi accomodato accanto a lei.
"Eh, certo. Sta sempre a rigirarselo tra le dita quando è nervoso. Tra un po' se lo stacca direttamente" mi fa lei, cercando di trattenere le risate. Ma ovviamente scoppiamo entrambi a ridere.
"Che palle, mi si è pure rovinata la maglia. Guarda che buco!" mi lamento, riferendomi allo squarcio che si è creato per colpa dell'impatto con la finestra. E metto su un broncio da Oscar.
"Dai, datti una mossa che ho sonno e voglio tornare a casa" mi risponde lei, rivolgendosi a me come una mamma con il suo bimbo.
Mi levo la maglia e nel frattempo sentiamo la serratura della porta scattare, segno che gli altri sono appena rientrati. Immediatamente mi immobilizzo e lei nota subito il mio cambiamento di umore. Lo capisco da come mi guarda: come se volesse dirmi "andrà tutto bene".
Non ho neanche il tempo di metabolizzare quei brevi pensieri perché la porta della camera in cui siamo viene aperta totalmente in modo brusco per rivelare un Tancredi ancora segnato dalla rissa di prima.
Appena ci vede sposta lo sguardo da me e Cecilia come se i suoi occhi fossero impazziti. Finché il gelo non si impossessa di nuovo di lui."Potreste evitare di fare i fidanzatini sul mio cazzo di letto?" sputa con tono cattivo.
Cecilia, senza dire mezza parola, si alza e lo supera. Esce e chiude la porta, così da lasciarci soli.
Rimaniamo a fissarci per non so quanto tempo. Un tempo in cui lo sto pregando di smetterla di cercare di farsi odiare da tutti, di cercare di sorridere e di abbracciarmi. Un tempo in cui lui mi sta dicendo che soffre, che è ferito e che vorrebbe sparissimo tutti dalla faccia della terra.
Raccoglie velocemente una lacrima che gli era scappata via, furtiva. Ma quel particolare non mi sfugge ed istintivamente mi alzo e vado verso di lui. Cammino piano, gli do il tempo di studiarmi e mi prendo il tempo di studiarlo. Quando siamo finalmente l'uno davanti all'altro, a mezzo passo di distanza, porto la mia mano sulla sua guancia e ricalco con il pollice il tragitto di quella lacrima. Lo vedo abbassare lo sguardo e privarmi della vista dei suoi bellissimi occhi verdi.
Non so cosa mi stia prendendo, so solo che mi sto avvicinando sempre di più e che senza rendermene conto i nostri nasi stanno per sfiorarsi."Scusa..." sussurra piano. Un flebile suono che per me suona come musica: la sua voce è la mia melodia preferita.
Ho troppo alcool in corpo.
Ho la testa che mi gira troppo.
Ho il braccio che ancora perde sangue e che brucia.
La mia testa elabora pensieri strani.Ma niente di questo importa, perché ogni mio senso è rapito da quelle iridi verdi che da mezzo secondo a questa parte si sono incastrate con le mie iridi marroni.
Succede tutto in un nano secondo. Porto l'altra mano dietro la sua testa e lo spingo contro di me. Le nostre labbra si incontrano e cominciamo a baciarci come se per entrambi non fosse la prima volta. Come se fossimo l'uno l'incastro perfetto dell'altro. Da sempre.
I pensieri più impuri cominciano a farsi strada nella mia testa quando sento le sue mani posarsi contro le mie natiche, facendo scontrare il mio bacino con il suo.
Mi spinge piano verso il letto, mentre intanto approfondisce il bacio chiedendo accesso con la sua lingua. Ci sdraiamo e la mancanza di eccitazione che avevo in discoteca con quella ragazza è solo un ricordo lontano. Ma questo pensiero mi ricorda di come stesse quasi scopando quella stronza in discoteca e mi stacco dalle sue labbra, come se scottassero.Lo vedo che mi guarda con gli occhi socchiusi, ancora preda dell'eccitazione dovuta al nostro bacio. Così abbasso lo sguardo e mi torturo le dita per scaricare il nervoso. Indeciso se essere attratto da quella sua aria innocente o incazzato per la scenata di stasera.
"Ehi..." dice Tanche, provando a richiamare la mia attenzione.
Ma la mia mente sta ancora in fissa con quel ricordo.
"Non capisco perché hai ricambiato. E' ovvio che avresti scopato alla grande la tipa in discoteca prima. La Tankele è una finzione, dopotutto" gli rispondo nervoso, cercando di mimetizzare la tristezza.
"Hai ragione, abbiamo sbagliato. E' meglio che tu vada" risponde lui dopo qualche secondo di silenzio generale.
Faccio per spostarmi, facendomi forza con il braccio per alzarmi da sopra Tancredi, ma lui mi blocca. Così lo guardo, stranito da quella sua reazione.
"Resti a dormire? Sto male e poi... mi aiuteresti anche a pulirmi? Ho sporcato anche te" mi dice, levando dalle mie labbra quelli che suppongo siano resti del suo sangue.
Gli rispondo con i gesti. Mi alzo e prendo i fazzoletti con cui prima Cecilia si stava occupando della mia ferita. Ritorno sul letto accanto a lui e mi accovaccio per avvicinarmi al suo viso e curargli le ferite. Noto un sorriso colorargli il viso, nonostante il bruciore che dovrà provare per via del disinfettante. E quel sorriso, anche se lui non lo sa, sta curando le mie ferite.
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Play Date | Tankele 🍓
Fanfic🚨storia ricca di drama 🚨 Non adatta ai cuori deboli 💔😂 ------------------- Tancredi ed Emanuele sono semplicemente amici che si divertono facendo video insieme e portando avanti la "ship" Tankele 🍓 Dicono sempre di non stare realmente insieme...