29.

2.8K 165 232
                                    

Sto cercando di mangiare i saltimbocca preparati da Gian, ma ho lo stomaco totalmente chiuso.
Sapevo che Tancredi avrebbe sempre occupato un posto importante nella mia vita, però non avevo tenuto in considerazione l'ipotesi che potesse tornare da me... dicendomi che mi avrebbe aspettato all'infinito. Il mio cuore perde un battito solo ripensando a quelle parole, ma d'altro canto ormai mi vorticano nella testa da tutta la sera.
Si è mostrato una persona totalmente diversa da quello che era un mese fa e questo cambiamento mi ha destabilizzato. Ero convinto fosse impossibile riuscire a sentirsi dire cose tanto profonde e impegnative da uno come lui.

"Ao, te sbrighi? Vojo magnà er dolce... sti cosi nun me so piaciuti pe' niente. Che sacrilegio c'hai fatto Gian..." mi dice Diego, distogliendomi dai miei pensieri.

Come al solito, punzecchia Gianmarco come fossero una coppietta sposata.

Me sembrano Sandra e Raimondo, ao.

"Eccallà! Doveva fa' l'ennessima battuta" sbuffa il cuoco della serata, alzando gli occhi al cielo. "A buciardo" aggiunge sporgendosi verso Diego che è seduto accanto a lui. Prende una forchettata della sua carne e, prima di portarla alla bocca, annuncia con fierezza: "tanto 'o so che te piace come cucino, Die'".

"Se, fischioo!" lo continua a sfottere quest'ultimo, lasciandosi scappare un sorriso sbieco.

"Nun m'è chiara 'na cosa... chi è Sandra e chi è Raimondo?" intervengo, divertito da tutta quella situazione che, per un po', mi ha alleggerito e distratto dai miei pensieri.

La risata sonora di Gian contagia tutti e ci ritroviamo con le lacrime agli occhi in pochi secondi. Distrattamente porto lo sguardo alla mia destra e questo si posa su Tancredi, quasi come se le mie iridi fossero un magnete attratto da un polo opposto: quella rassicurante distesa di  verde.
Lo trovo impegnato a dire qualcosa a Gian, ma non capisco molto perché rimango come bloccato in una bolla, fermo ad osservarlo.
Gli zigomi alti e pieni che esprimono pura gioia.
Le occhiaie profonde, quasi color pece, che gli sporcano il viso pallido.
Le labbra rosa martoriate dai denti, come se in questi ultimi giorni avesse voluto reprimere tante lacrime e tante parole.
Le vene del collo tese per lo sforzo.

"Ao, quindi?" sento dirmi, mentre qualcuno mi scuote dal braccio.

Giro lo sguardo in direzione di quel movimento e trovo Diego intento a  guardarmi con aria preoccupata.

Ma cos...

"Cosa?" rispondo, riscuotendomi da quel mio mondo in cui ero bloccato.

"T'ho chiesto se per te erano boni. Tanche m'ha confermato che so pronto pe MasterChef" mi dice Gian, seduto di fronte a me.

Allora era di questo che parlavano.
Ma perché Diego c'aveva quella faccia?

"Vabbè, chi tace acconsente" interviene Tanc, sorridente, prendendomi la mano.

A quel contatto è come se mi bruciassi, tant'è che mi sottraggo dal suo tocco così rapidamente da lasciarlo con lo sguardo confuso e la fronte corrucciata. Quel mio gesto inatteso fa zittire tutti e io finisco preda dall'imbarazzo, mentre continuo a mandare giù groppi di saliva che sembrano volermi bloccare le parole sul nascere.

"Io... scusate, torno subito" dico, per poi alzarmi e dirigermi in corridoio, verso il bagno. Ho bisogno di bagnare i polsi e lavare il viso.

Schiarirmi le idee.

La mente vola a frammenti del contatto che abbiamo avuto oggi io e quel ragazzo che mi incasina la testa da mesi. Passo una mano sul braccio e sento il corpo pervaso da brividi, ne è testimonianza la mia pelle ruvida.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Play Date | Tankele 🍓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora