12.

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È la seconda volta che mi sveglio ubriaco in questa stanza attaccato a Tancredi. Sta volta voglio essere più coraggioso, voglio svegliarlo e sapere se le cose che ha detto ieri sera sono ancora vere. Forse pensava che dormissi, ma ho sentito ogni singola parola e il mio cuore quasi quasi non reggeva l'emozione.

Però è così bello mentre dorme.
È appoggiato sulla mia spalla destra e i suoi capelli mi solleticano il viso.
Ciuffo biondo, pelle aurea e viso dolce. Se non fosse per i tatuaggi che gli percorrono la pelle e per questo septum, potrebbero benissimo scambiarlo per un angelo.

Piego la testa verso i suoi capelli, inspirando un po' del suo profumo.  Rilascio un sospiro e mentalmente prego che da oggi le cose comincino ad andare per il verso giusto.
Mi prendo di coraggio e porto la mano sinistra tra i suoi ciuffi biondi, accarezzandoli delicatamente. Proprio come era solito fare lui con me.
Si sveglia quasi subito, mugolando qualcosa che non capisco. Non ho il cervello davvero connesso... sento una strana sensazione allo stomaco, come quando devi andare alla prima gita della tua vita e hai un mix di eccitazione e paura.

"Ehi, buongiorno" mi sussurra, dopo aver leggermente alzato la testa.

Ha gli occhi ancora semichiusi per via della luce, seppur debole, che entra dalla finestra. Vorrei dirgli di sforzarsi ad aprirli per concedermi la vista di quel verde che tanto mi è mancato, ma mi trattengo per non sembrare un matto.

"Buongiorno" mi limito a rispondere, ma mi lascio sfuggire un sorriso a 32 denti.

Lui sorride di rimando, contagiato dalla mia felicità. E quel sorriso... Nun ja faccio.
Levo la mano dai suoi capelli per portarmela sul viso, strofinando più volte. Vorrei potermi dare un tono, ma sono confuso per via della sua vicinanza e del suo essere... così...

"Le? Che c'hai?" mi fa lui con tono preoccupato, spostando la mia mano dal viso e intrecciandola alla sua.

Si alza un po', giusto quanto basta per portare le nostre mani intrecciate a sinistra del mio viso e l'altra sua mano a destra. È quasi sopra di me e io... io nun ja faccio pt. 2.

"Oggi ci prendiamo un po' di tempo per noi?" mi domanda di punto in bianco.

"Tipo?" chiedo, ancora a corto di parole.

"Tipo che ce ne andiamo al City Life, facciamo qualche video, ascoltiamo un po' di musica e ovviamente andiamo in skate" propone allegro.

Mi guarda dritto negli occhi e quelle iridi non fanno che entrarmi nella testa e fare un casino assurdo.
Connessione cervello fallita. Riprovare.

"Le? Me voi dì che c'hai?" dice e il suo tono mi pare tra l'indispettito e il preoccupato.

Libera la sua mano destra dalla mia per fare leva ed alzarsi e immediatamente sento freddo.
Ma quanto sono coglione?

"Aspetta, m'ero bloccato a pensare" gli dico, prendendolo dal colletto della maglia per costringerlo a rimanere nella posizione precedente.
"Scusami..." aggiungo e mi sporgo per lasciargli un bacio a fior di labbra.

Quando mi stacco lo vedo tenere ancora gli occhi chiusi e mordersi il labbro, già screpolato.

"Ti sei sbloccato ora, eh?" dice, aprendo gli occhi e regalandomi, finalmente, la possibilità di legare i nostri sguardi.

Play Date | Tankele 🍓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora