"Quei messaggi, quei dannatissimi messaggi... un susseguirsi inutile di parole che gironzolavano nella mia testa bisognose di uscire"
Mai pensiero fu più veritiero. Da quell'ennesimo addio, da quelle ennesime parole cariche di odio, la mia testa era diventata dannatamente affollata. Ogni giorno scrivevo e cancellavo messaggi in continuazione, vacillavo tra i sentimenti di odio e amore che ancora provavo per lui. La notte specialmente non potevo farne a meno: dovevo necessariamente sfogarmi, dovevo fargli capire come mi sentissi io, come lui mi facesse sentire.
Per non parlare di quando mi perdevo a fissare la sua chat nella speranza che quell' 'online' diventasse un 'sta scrivendo' ma l'unica che iniziava a scrivere ero io con la speranza di farmi notare e attirare la sua attenzione, ma era passato talmente tanto tempo che sicuramente la mia chat era finita nel tartaro del suo WhatsApp.
Era in quei momenti però che le mie dita iniziavano a scivolare sulla tastiera senza ascoltare più nessun comando cerebrale.
"Sei crudele eppure non riesco ad odiarti, quindi puoi ignorarmi quanto vuoi ma rimarrò legata a te per sempre. Come quel filo rosso che lega due persone."
Uno dei tanti messaggi scritti e mai inviati. In quel periodo posso dire che ne scrissi molti, quasi come se l'avessi scambiato per un gioco, ma era tutt'altro che un gioco per me: una sensazione di paura costante, paura che mi costringeva a cancellare quelle parole piuttosto che inviargliele. Stavo lì a sfogarmi per ore e ore decisa a sputargli in faccia ogni mio pensiero, rimpianto, rimorso, dubbio, osservazione ma alla fine era il tremore delle mie mani a decidere: cancellare tutto.
Con il passare del tempo avevo paura di scrivergli anche il più stupido o il più bello e nostalgico dei messaggi, come quello per ricordare il giorno in cui ci siamo conosciuti o quello del giorno in cui ci siamo salutati... pensieri carichi di ricordi e lacrime che non ho mai avuto il coraggio di inviare e più che messaggi ormai erano vere e proprie lettere.
"Caro Cameron,
so che probabilmente non vorrai più saperne niente di me ma esattamente oggi, di qualche mese fa, ci siamo salutati. Esattamente oggi di qualche mese fa, mi hai baciata. Non so se per te siano pochi o tanti, ma sicuramente io dopo così tanto tempo dalla fine di una vacanza avevo già ripreso la mia solita e monotona vita... Mi chiedo ancora perché non sia stato così anche questa volta. Poi ci rifletto e mi rendo conto che il motivo per il quale non riesco ad andare avanti sei tu...Tranquillo non ti sto dando colpe, sto solo scrivendo cose a caso che alla fine dovrebbero essere i miei pensieri ma ora come ora ho una confusione in testa da far concorrenza alla mia stanza. Vedo di mettere un po' in ordine le cose...
11 agosto. Un giorno di merda andato meglio solo nel momento in cui mi hai detto di scriverti...Probabilmente una cosa banale e poco sensata per te, ma per me era una dimostrazione del fatto che non fossi solo io a tenere a te ma che la cosa fosse reciproca...Ormai non so più quanto fosse vera questa cosa.
Con il passare dei giorni abbiamo avuto alti e bassi a non finire e un tira e molla di messaggi nati dalla mia determinazione o dal mio egoismo (come dici tu). In quei messaggi io ci ho messo anima, cuore e lacrime; rabbia, delusione, gioia, stanchezza... In quei messaggi ci sono più emozioni che in 'Inside Out'. Ora vorrei capire quante ne hai percepite tu.Il nostro parlare a telefono di notte, il tuo urlarmi contro e la mia voce tremante nel dirti 'Ti Amo' quella notte... Rivivrei tutto. Una volta mi dicesti che il tuo tempo è prezioso e che non va sprecato...Che dici, quel tempo passato a parlare a telefono con me è stato tempo sprecato? Vorrei tanto saperlo. In questo preciso momento non so se sono arrabbiata con te oppure no... Forse provo solo delusione, però ti sono grata. Ti sono grata di avermi dato la tua fiducia che a quanto pare non merito visto che la tradisco spesso rivangando il passato, rovinandoti la vita. Ti sono grata di avermi raccontato aspetti della tua vita che non avrei neanche lontanamente immaginato. Ti sono grata di avermi considerata la 'tua bimba' perché ho sempre adorato essere chiamata 'bimba' o 'piccola', mi fa sentire apprezzata e protetta da qualcuno. Una volta mi scrivesti <<Quando stavo male piangevo e cercavo una soluzione per non ferirti mi ripetevo:"La mia bimba come faccio...">> e non sai quanto felice tu mi abbia fatto con questo messaggio che mi ha illuso facendomi credere che fossi qualcosa di più per te... Ma in realtà cos'è che tu pensi di me? O meglio, cosa sono io per te?
Avrei un mucchio di domande da farti, di dubbi da risolvere. Sono colma di rabbia nei tuoi confronti, sto male a causa tua eppure...Eppure Cameron Ti Amo come una ragazza non sognerebbe mai di fare. Tengo a te come una scrittrice tiene alla sua prima opera e sai, tu sei davvero il protagonista della mia prima vera storia. Sul serio potrei star qui a scrivere un milione di parole per te consapevole del fatto che non le leggerai nemmeno. Però spero che tu sia consapevole di una cosa: Non so cosa sia il vero amore, forse è fare qualcosa senza redini, forse è provare milione di emozioni e non capire quale stia prevalendo, magari nessuna delle due o magari entrambe... Non lo so. Ma se davvero significa questo allora penso di amarti sul serio. Tutto qui. Né più, né meno.Quello fu sicuramente il messaggio che maggiormente avrei voluto inviare. Un quadro perfetto di tutto quel che provavo e di tutto quello che avevo bisogno di sapere, ma dal momento che non è mai stato inviato, rimarrà un quadro senza colore... proprio come tutti i pensieri buttati giù e rimossi completamente senza alcuna alternativa. Pensieri nati e morti nello stesso istante. Parole scritte e cancellate al contempo. Sentimenti dati alla luce e risucchiati dalle tenebre.
STAI LEGGENDO
If I didn't believe in You. // In Revisione
Teen FictionUna vacanza da sogno. Legami. Storie da raccontare. E una vita da recuperare.