Quadri senza colori pt.2

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Di giorno forse potevo anche sopportare e fingere che andasse tutto bene. Andavo a scuola, fingevo di prestare attenzione alle lezioni, vivevo una vita pseudo-normale. Tuttavia sapevo che mi mancasse qualcosa e trovavo un po' di me stessa in 'Half a Heart' degli One Direction.

"And that you can't stop missing me"

È vero, non può proprio smettere di mancarmi. 

Percepivo la sua mancanza in ogni dannatissima situazione, perché ogni dannatissima situazione mi ricordava lui. Un libro, una lezione di letteratura, un film, una canzone, la collana che non toglievo mai e perfino i dolci che faceva mia madre- molto simili a quelli del Sunshine-.  

Mi sentivo spezzata, incompleta. Era viva solo una metà di me. 

"'Cause I'm missing half of me
And being here without you is like I'm waking up to
Only half a blue sky 
Kinda there but not quite 
I'm walking around with just one shoe
I'm half a heart without you
I'm half a man at best 
With half an arrow in my chest 
I miss everything we do 
I'm half a heart without you"

Scriverlo con parole mie sarebbe risultato difficile, ma per fortuna qualcuno aveva già previsto la mia attuale situazione e aveva provveduto a descriverla al meglio. Nessuna parola nata dal mio intelletto avrebbe potuto descrivermi meglio di "Perché mi manca metà di me". Nessun paragone potrebbe superare "Ed essere qui senza di te è come se mi stessi svegliando con solo metà cielo azzurro quasi lì ma non del tutto. Sto camminando con una sola scarpa, sono un cuore a metà senza di te. Sono mezzo uomo al massimo- beh in questo caso ragazza- con mezza freccia nel petto." e poi la frase finale, il riassunto perfetto di ciò che sento "Mi manca tutto quello che facciamo, sono un cuore a metà senza di te."

Ma ovviamente neanche questo aveva senso se lui non poteva saperlo, proprio come le cose che scrivevo in quei messaggi che continuavo a scrivere senza mai inviarli. Messaggi che rappresentavano totalmente le mie speranze.

"Spero che non ti dimenticherai mai di me, così come spero che tu non mi odi adesso solo perché ti ho fatto star peggio di come già stessi; così come spero che mi scriverai un giorno che spero non sia tanto lontano; così come spero che quel bacio abbia avuto un significato anche per te, perché associarti alla figura di un qualsiasi animatore, che si approfitta delle ospiti meglio di come fa il suo lavoro, proprio non mi va." 

Sapevo benissimo che lui non fosse quel genere di persona, ma avevo bisogno di sentirmelo dire da lui. Ovviamente però come potevo pretendere certe cose se prima non trovavo il coraggio di mandare quei dannatissimi ed innocui messaggi. 

A volte capitava che mi sentissi alquanto coraggiosa e allora entravo sulla sua chat convinta di scrivere un messaggio ed inviarglielo senza paura, ma poi notavo che fosse online e mi ritrovavo a chiedere dove fosse scappato quel coraggio di cui mi vantavo due istanti prima. 

"E sei di nuovo online...
Ed io spero di nuovo che tu mi scriva, perché io non ho il coraggio di farlo...
Vorrei che mi chiedessi cosa faccio perennemente sulla tua chat anche se la risposta sarebbe più ovvia del risultato di 2+2: la rileggo. La parte complicata è perché io la rilegga in continuazione: l'unica sicurezza che mi rimane è che quei messaggi non potrà mai portarmeli via nessuno e che sono una prova del fatto che un nostro legame c'era e non è solo frutto della mia immaginazione. "

Non so se fosse meglio o peggio che tutto questo fosse frutto della mia immaginazione. Tutto ha dei pro e dei contro, anche questo: se  fosse frutto della mia immaginazione mi risparmierei tutto questo dolore ma vivrei sicuramente a metà.  

Oltre a vivere a metà, provavo anche la metà delle emozioni possibili...quelle negative ovviamente. Tristezza, delusione, rabbia, rimpianti si avventavano su di me fino allo sfinimento e tutto questo soltanto durante la notte. La notte era tragica e facevo fatica a mettere su una perfetta maschera di giorno, trovavo conforto soltanto nella musica e in men che non si dica "Sad song" divenne la colonna sonora della mia vita. 

"With you, I'm alive
Like all the missing pieces of my heart, they finally collide."

Di nuovo ritrovavo me stessa nelle parole di una canzone: "Con te, sono viva come tutti i pezzi mancanti del mio cuore che finalmente collidano tra loro"
Ora capisco perché Cameron usava sempre delle canzoni per descrivere la situazione: centravano sempre il punto. 

" Without you, I feel broken.
Like I'm half of a whole.
Without you, I've got no hand to hold.
Without you, I feel torn.
Like a sail in a storm.
Without you, I'm just a sad song.
I'm just a sad song."

Le mie capacità di scrittura non avrebbero mai potuto presentare un quadro così perfetto delle mie emozioni, figuriamoci delle sue. Il quadro presentato dalle canzoni era, invece, perfetto. Ho sempre pensato che gli scrittori, i cantanti che io definivo idoli mi conoscessero meglio di quanto mi conosca io, che mi capissero meglio di chiunque altro e che potessero aiutarmi più di qualsiasi altra persona. È per questo che con le loro parole riusciranno sempre a dipingere un quadro migliore di quello che potrei dipingere io, un quadro  perfetto, un quadro pieno di colori, mentre il mio quadro rimarrà sempre incompleto, sempre a metà e soprattutto sempre senza colori.

If I didn't believe in You. // In RevisioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora