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Ero sul ciglio della porta quando su un lato del muro scruto un piccolissimo bottone, probabilmente apriva qualche strana e segreta porta, mi girò verso di lui 《prof posso chiederle un cosa?》 《certo arianna dimmi tutto》 《ma lei mica sarà》 mentre parlo indietreggiò verso il pulsante e appena arrivo al muro e sento il pulsante finisco dicendo 《Ironman》 lui rimane scioccato per un attimo e ribatte 《ma come ti vengono in mente certe cose》ridacchia, io lo guardo con fare vincente e premo quel pulsante con la schiena, dietro di me mi si apre una fantastica porta che arriva in una specie di sotterraneo 《STAI FERMA!!》 urla lui, venendomi incontro e buttandomi fuori da casa sua immediatamente.
Facendo il punto della situazione posso dirmi di trovarmi in un quartiere che no conosco, non avendo la minima idea di cosa fare per tornare a casa  avere un prof Ironman che mi odia perché l'ho scoperto. Mentre camminavo parlavo da sola《certo che potevo anchee stare attenta alla strada durante l'andata》 《che insensibile mi lascia da sola do sera in un quartiere sconosciuto, se questo è ironman io sono la regina Elisabetta》 borbotto 《Tony Stark, Ironman nella mia scuola non lo capisco proprio, che cosa ci farà a scuola》 mentre continuo a camminare senza meta entro in un piccolo vicolo buio e dopo alcune decine di metri penso che forse sia opportuno tornare indietro. Quando mi volto, vedo delle ombre sbucare dai muri e di conseguenza dei corpi, incomincio ad indietreggiare, ma anche da dietro avvertivo delle presenze.
Ero completamente circondata ero disperata non sapevo cosa fare la prima cosa più ovvia che mi è venuta da fare è stata quella di urlare 《AAAAAAHHHH AIUTOOO QUALCUNO MI AIUTI》i tipacci continuavano ad avvicinarsi e io sempre più nel panico cercavo vie d'uscita finché non mi sono rannicchiata a terra piangendo e attendendo la fine. Quando li vedevo a pochi metri da me sento un rumore metallico che atterra proprio affianco affianco al mio corpo, mi prende in braccio e vola via. Volare.... la sensazione più bella di sempre però stavo dimenticando un particolare... no sapevo chi fosse, avevo la vista appannata dalle lacrime e stavo volando con qualcuno che non conoscevo. La mia tranquillità durò poco, cercavo di divincolarmi, anche perché non ero sicura che Stark fosse ironman e se lo fosse mi odiava quindi pensavo volesse farmi del male, e con molta sorpresa ci riuscì, però dimenticando ancora che stavo volando urlo disperata mentre cado nel vuoto e poi svengo, prima di svenire pero vedo con chiarezza l'armatura di Ironman venirmi in contro per salvarmi. Mi sa che dopo questa esperienza imparo a pensare prima di agire.
Mi ricordo di aver aperto gli occhi e di aver visto una luce, ma non naturale, artificiale 《dove mi trovo?》mi domando, e dopo qualche istante la vista si fa più chiara, mi trovavo in una specie di laboratorio sottoterra, le mie forze erano poche per alzarmi e cercare di capire meglio e mi sono limitata a dire 《devo uscire da qui ora!》 Una voce maschile mi sorprende alle spalle 《quindi vuoi andartene?》 Mi giro e mi trovo difronte Tony Stark, il mio professore.
A quel punto le uniche cose che riuscivo a dire sono state anche le più stupide 《Ah lo sapevo io》
Lui mi guarda e sorride... 《scusa se ieri ti ho lasciato sola, non dovevo》 io arrossisco e gli rispondo 《s-sono io che no-non dovevo indagare su di te, a proposito.... grazie》 lui mi guarda con quegli occhi marroni e  profondi e con quel sorriso che nessuno può dimenticare dopo averlo visto. In quel momento di confusione non mi ero resa conto di indossare una sua camicia e a quel punto lo guardo stranita 《i tuoi vestiti erano sporchi e strappati, ti ho prestato una mia camicia, tranquilla io ho dormito di sopra》 lo guardo con una faccia più rassicurata e a quel punto l'unica cosa che mi è venuta istintiva fare è stata alzarmi dirigermi verso di lui e abbracciarlo 《grazie per avermi salvato》 dico scoppiando in lacrime, a quel punto lui ricambia l'abbraccio toccandomi i capelli in modo molto protettivo 《è il mio dovere non ringraziarmi》 a quel punto ho realizzato che non ero a casa ed era pure martedì mattina 《oh mio dio ma mia madre sarà preoccupata e la scuola devo andare a scuola!!!》 《Ehi ehi ehi placati signorina Arianna, inanzitutto tua madre sa già tutto tranne che sono ironman, l'ho solo infornata che ci hanno attaccato, e come seconda cosa, tu non ti muovi da qui capito?》 《Ok signor. Stark, ma cosa farò tutto il giorno》 《non ti preoccupare per quello, J.A.R.V.I.S tiene molta compagnia》 《chi?!》 《Scoprirai tutto a tempo debito》
Stava per uscire dalla stanza quando mi ricordai il suo riferimento ai vestiti strappati e alla camicia che avevo visto i lgiorno prima nel suo bagno, lo fermai e gli chiesi 《ieri ho visto una camicia rotta nel tuo bagno... era quella del primo giorno di scuola, io ho quasi rischiato di morire quel giorno... ieri quando mi avevi tra le braccia ho sentito la stessa presa forte e sicura ma allo stesso tempo protettiva e dolce di quel giorno quando uno sconosciuto mi ha salvata, eri tu?》 Lui imbarazzato si mette la mano nei capelli 《ehm... io.. vedi- si ero io》 io lo guardo con gratitudine e mi ristendo a letto con altre mille domande da fargli ma doveva andare a scuola e no potevo trattenerlo.

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