4. Piccolo

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22 novembre 1998

Ormai sono 3 mesi che io e Giorgio siamo separati dalla scuola, lui si è trovato un altro amico che è in classe sua e si chiama Massimo. Escono spesso insieme e Giorgio mi chiede sempre di andare con loro ma a Massimo non piaccio per niente, mi prende sempre in giro quando non c'è Giorgio. Come faccia Giorgio a stare con lui io non lo capisco proprio: Massimo è arrogante e...fa...fa battute brutte ecco, poi dice parolacce...in prima elementare! Io cerco di stargli alla larga ma a Giorgio piace molto, io ci provo ad essere felice per lui ma mi è difficile.
Sto aspettando Giorgio fuori dal cancello della mia scuola, quando lo vedo gli corro incontro.
G "Ciao Giulio! Scusa, sono in ritardo ma la maestra non la smetteva più di parlare"
Guardo il mio orologio: le 16 e 33.
E "Non importa, sono solo 3 minuti"
G "Oggi vieni al parco con me e Max?"
Max, ancora lui.
E "Non posso, devo andare dai nonni"
Invento.
G "Ah...va bene...vuoi venire a dormire da me questa sera?"
E "Va bene! Lo chiedo alla mamma"
G "Giugi, scusami se in questi giorni ci siamo visti poco ma noi siamo ancora migliori amici, vero?"
Come fa a chiedermelo?
E "Ovvio, lo abbiamo promesso sotto le stelle"

Per fortuna la sera arriva presto e io sono nel letto di Giorgio, sua mamma ci ha appena dato la buonanotte.
G "Non dormiamo ovviamente"
E  "Certo che no"
G "Giugi, ti voglio fare una promessa"
E "Sentiamo"
G "Dammi le mani"
Gli do le mani e lui mi guarda negli occhi.
G "Ti prometto che da oggi in poi passeremo più tempo insieme e ti proteggerò da tutti"
Dice serio.
E "Voglio farti una promessa anch'io: ti prometto che ci sarò sempre per te e che non avrò mai un altro migliore amico"
Ci abbracciamo e ci addormentiamo così.
Il giorno dopo andiamo al parco, mentre Giorgio è sull'altalena io lo guardo da sotto il pino. Vedo arrivare Massimo e Giorgio lo saluta, Giorgio scende dall'altalena e ora tocca a me ma Massimo sale prima.
E "Hey! Era il mio turno!"
M "E quindi?"
Mi da fastidio il suo tono.
G "Massimo era il suo turno, scendi"
Dice seriamente Giorgio.
M "Eddai Giorgio non dirmi che difendi questo nano"
G "Non lo chiamare così"
Giorgio è sempre più arrabbiato.
M "Vabbè, io me ne torno a casa"
Dice un po' menefreghista.
E "Scusa...non volevo farvi litigare"
G "Tu sei il mio piccolo e nessuno ti farà mai del male. Te lo prometto"
Mi abbraccia e in questo momento sono la persona più felice del mondo: in realtà non mi dispiace molto se hanno litigato, perché Giorgio ha scelto me e poi mi ha chiamato piccolo! Ma non per prendermi in giro, l'ha detto in tono dolce, mi piace quando mi chiama cosi, anche se l'ha fatto una volta sola.
Torno a casa e prendo un quadernino: qui ci scrivo un po' di cose, diciamo anche a caso, solo perché voglio imparare a scrivere bene, certo in realtà ci sono più disegni che scritte ma non importa.
Le ultime parole che ho scritto sono queste:

Giorgio, scritto, pino

Poi ho scritto qualche frase:

Giorgio mi consola e mi fa stare bene.

Papà e mamma hanno litigato ancora.

Ho letto il mio primo libro, ha 17 pagine!

Io e Giorgio siamo migliori amici e nessuno ci dividerà.

Volevo pubblicarlo tra un po' ma vabbè oggi aggiorno tutte e tre le storie. Buon inizio vacanze gente🖤

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