Giorgio
Sono passati due anni esatti da quando Giulio è andato a Milano, pochi giorni dopo se n'è andato anche Riccardo. Io sono rimasto lì. Con Yoshi, Allison, Ser e il mio dolore.
Sono riuscito a mollare la troia e vado avanti a alcol e fumo.
Se prima pensavo di sapere cosa fosse il dolore non ne avevo veramente idea, io non credo che sia umanamente possibile stare così male.
Per me qui piove sempre e non è mai sereno, dove se smette poi sorge un arcobaleno nero. Guardo il mare e vedo nero, le montagne è tutto nero.
Diciamo che sto provando a dimenticarlo, ma provate voi a cancellare l'amore della vostra vita come se niente fosse. Lui non è l'amore della mia vita. È una stupida cotta adolescenziale.
Stasera ho una festa e non ho voglia di andarci, ma zero proprio, il pensiero dell'alcol però mi incoraggia leggermente.
Esco di casa e mi avvio verso il locale.Sto bevendo senza sosta ormai da due ore ma non riesco a partire, le luci e la musica pessima troppo alta mi fanno girare la testa creando un senso di vomito fantastico. Esco dal locale e inciampo su un ragazzino seduto subito fuori dalla porta sul retro.
A momenti cado, l'alcol decisamente non aiuta, ma riesco a rimettermi in piedi. Mi giro, pronto a menare quel ragazzino e lo vedo piangere. Ma quanti anni ha? 15? 16 al massimo.
Decido di non picchiarlo.
M "Tutto ok?"
Chiedo svogliato e con voce roca.
"Sì"
Dice asciugandosi le lacrime e tentando di alzarsi in piedi, non so perché lo abbiano fatto bere ma non si regge in piedi, infatti cade a terra.
Scocciato, ma leggermente intenerito, gli porgo la mano per farlo alzare.
"Grazie"
M "Ma quanti anni hai?"
"17"
Ah.
Si crea uno strano silenzio, così tiro fuori un pacchetto di cicche e offro.
"Grazie"
Dice accendendo con un accendino blu.
M "Hai un nome?"
"Come tutti, immagino"
M "Oh dai! Come ti chiami?!"
A "Andrea"
Dice sorridendo.
M "Beh, Andrea, crisi di cuore?"
A "Cos...no!"
Dice arrossendo visibilmente.
M "Seh"
A "Mi è morto il cane"
M "Mh mh, condoglianze"
A "Te come ti chiami?"
M "Non credo te lo dirò, Andry"
A "Non chiamarmi così, galletto"
M "Non ci provare, ti meno ragazzino"
A "Dai spaccami la faccia, non fai paura"
Mi sta salendo un certo nervoso ma non so perché non riesco a picchiarlo, il mio corpo si rifiuta...colpa dei drink?
M "Se proprio ci tieni a fare la fine dei primi 4 ti accontento con piacere"
A "Sentiamo, cosa avresti fatto?"
M "Mi spiace ma è materiale vietato ai bambini"
A "Non sono un bambino"
M "Io dico di si"
Mi da uno pseudo pugno sulla pancia e io lo guardo indifferente.
M "Ragazzino non fai paura a nessuno"
A "Era una cosa amichevole galletto stai tranquillo"
Si gira e di scatto comincia a vomitare, il cielo solo sa quanto abbia bevuto questo.
Gli accarezzo la schiena aspettando che finisca di vomitare.
Tira fuori un fazzoletto dalla tasca e si pulisce la bocca.
M "Vuoi dell'acqua?"
Fa di sì con la testa.
M "Senti per prenderla devo entrare"
A "Vengo con te"
M "È meglio se aspetti fuori"
A "Vengo con te"
Ripete.
Annuisco e gli dico di starmi vicino, entriamo di nuovo nel locale e andiamo verso il bar.
Il barista scruta un attimo Andrea e poi gli chiede
"Risolto con il tuo ragazzo?"
Andrea qui è gay. Beh non c'è molto da sorprendersi in realtà dato che sono bisessuale.
Lui mi guarda col terrore negli occhi. È la paura di chi non vuole essere giudicato.
Compro la bottiglietta e gliela offro.
A "Non dici nulla?"
Chiede esitante.
M "Dovrei?"
A "Sono gay, nel caso non lo avessi sentito prima"
M "Ragazzino, non ruota tutto intorno a te, io sono bisex quindi taci e non rompere"
Rimane allibito e mi guarda come se gli avessi fatto la rivelazione del secolo.
M "La smetti di fissarmi?"
A "...Sc...Scusa"
Dice ancora più imbarazzato.
M "Vuoi un passaggio a casa?"
Annuisce e lo faccio salire sul mio scooter nero.
Arrivati all'indirizzo, scende e io aspetto di vederlo entrare, appena apre la porta sua madre gli si mette davanti e gliela sbatte in faccia facendolo rimanere fuori.
Lui si gira e mi guarda supplicante.
Sospiro.
Portalo a casa con i miei fratelli sarà un impresa.
A "Beh, grazie del passaggio"
Dice imbarazzato.
M "Ora dove dormi?"
E a te che frega scusa?
A "Oh ehm...troverò qualche posto"
Bene, ora come da copione, dovrei girarmi e andare a casa, ma quel ragazzino mi fa veramente pietà.
M "Dai sali"
A "Dove andiamo?"
M "Non ne ho idea"
Gli faccio mettere il mio casco e partiamo, pagherò un motel o qualcosa di simile e dormiremo là.
Passiamo davanti a un parco e Andrea mi chiede di fermarmi, tempo di togliere il casco e vomita anche l'anima.
Scendo dalla moto per vedere come sta, beh insomma diciamo che potrebbe andare peggio.
A "Io lì non ci risalgo"
Dice imbronciandosi indicando la moto.
M "Sì e che facciamo? Dormiamo qui?"
A "Sì"
Sospiro per l'ennesima volta e mi siedo su una panchina, lui fa lo stesso e mi guarda.
A "Non mi hai ancora detto il tuo nome"
M "Giorgio"
Annuisce, si accoccola sul mio petto e si addormenta, istintivamente lo stringo a me come facevo con Giulio e mi addormento anche io.Non so perché ma Giorgio e Andrea mi ispirano particolarmente
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We are all ~Moslow~
Teen FictionMA QUANTO CAZZO SAREBBERO BELLI INSIEME?! #1 ferrario 06/06/2020 #2 giulioeliasabatello 10/06/2020 #1 sabatello 23/06/2020 #3 moslow 17/07/2020/#2 moslow 20/07/2020