Capitolo 18

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Due settimane dopo...

<<Allora, è deciso regaz... casa mia?>>

<<Sì, certo Nelson, tranquillizzati però ora, eh!>>

Il riecheggiare delle voci per lo studio di registrazione era confusionario, forse anche fastidioso nel suo tragitto d'arrivo verso l'apparato auricolare.

Nelson era visibilmente agitato, in vista del recente invito a passare una delle sue famose "serate nerd", e che quella volta si sarebbe celebrata presso il suo vecchio appartamento; quello che sia lui che i suoi migliori amici si ritrovavano ormai a conoscere a memoria - e che era stato infatti anche lo stesso sfondo sul quale sia il padrone di casa stesso che Dario avevano fatto un sogno non propriamente raccontabile a nessuno.

Nemmeno a loro stessi, nel caso del loro ritrovarsi mai, probabilmente.

Il respiro di Nelson era stanco, spossato e l'agitazione che riusciva a celare dietro l'apparenza delle proprie carni si stava dimostrando, in quell'istante in particolare - per cui la serata non era ancora cominciata ed i ragazzi erano ancora tutti a lavoro - ,fortemente oppressiva.
Seriamente Nelson stava chiedendosi come riuscisse, e sè effettivamente lo facesse, a dissimulare così bene il così forte disagio interiore che al momento stava soffocandogli incredibilmente il respiro.

Dario sarebbe tornato a casa sua, come in verità raramente era successo nell'arco di tempo mediano fra lo spostamento dello studio di registrazione e quello stesso giorno; lo stomaco a contorcersi, a stringersi e, quasi, per questo, Nelson avrebbe persino potuto dire di non avere fame.

Problematica decisamente sconveniente dato il lavoro dal ragazzo svolto nel loro gruppo, di Space Valley.

La scura voce di Frank si mostrò poi all'udito, ad interferire i battibecchi che stavano cominciando ad avere già solo tramite la vista - lo sguardo ormai tediato di Cesare a scontrarsi ed incespicarsi con, l'altro vitreo scuro, il colpevole di Nelson.
Frank emise semplicemente una sentenza.
<<Senti Nic, vai da loro e bloccali, non so... limonati Cesare, così magari questi due la smettono di litigare ler un secondo!>>

Il linguaggio vagamente scurrile del più anziano del gruppo andò naturalmente ad arrossare le guance di Cesare e di Nicolas. I volti e movimenti improvvisamente ghiacciati; con un evidenziarsi, con fare possessivo, del rossore per le guance del più esile e basso.

<<F-Frank, ma cosa dici... ?>>

<<Ma dai Nic, lo sappiamo tutti che qua voi due siete quelli veramente fidanzati nella valle...>>

<<Frank, in verità io... - >>
<<Tonno tu stai zitto.>>

<<Ehm... in verità, Frank... Cesare è già fidanzato... e con mia cugina.>>
<<Ed allora non ne parlare.>>

Ci fu un necessario velo di confusione, palpabile e traslucido, quasi da non poter più vedere altro attraverso, ed oltre alla conversazione tirata su e gettata nuovamente da parte di Frank.

Qualcuno avrebbe potuto dire provasse gelosia.

Purtroppo per i due migliori amici del gruppo, infatti, non era neanche stata la prima volta in cui il moro aveva osato rendere così esplicativi i propri reali pensieri... la realtà consisteva infatti nell'essere anche Frank uno di coloro fan del loro canale YouTube, che vedeva ambiguità nel rapporto ed i modi di relazionarsi dei due amici.

Non che poi Frank non osasse nemmeno evidenziare, in alcun modo, la stranezza dei loro modi.
Forse si poteva dire addirittura, che i loro fan stessi non si sarebbero mai accorti di nulla se non fosse stato primariamente Frank a mostrare interesse verso la coppia. Provava disagio nel vedere chiunque nel gruppo avvicinarsi, fra sè, ma non verso loro due.
Forse ci sperava anche lui.

Dario era fermo al tavolo delle riunioni, a scrivere sul suo quaderno delle note, per copiare appunti allora a venir osservati attraverso il vitreo e bluastro schermo del computer.

Aveva il necessario bisogno di estraniarsi.

♧~~~~~~♧~~~~~~♧

<<Ma dai! Non puoi dirmi che non hai ancora ordinato nulla!>>

<<E invece è così Tone! Ogni volta che scelgo io da solo per tutti, mi riprendete perché ordino sempre il sushi ed ho dei "gusti pessimi"... testuali parole del Cesu.>>

<<È colpa tua, Cesare.>> La sentenza di Frank, subito a precedere l'ordine da parte di Tonno, verso di Nelson, di chiamare subito al numero di qualsiasi ristorante ancora aperto a quelle dieci e mezza di sera, nelle vicinanze.

L'aver scelto un orario così tardo per il loro incontro non era stato un'idea particolarmente conveniente per il suo stomaco.

Stranamente in confronto a come durante la registrazione dei loro video, invece, Nicolas si mostrò probabilmente l'unico ad essere quasi disinteressato all'idea di ricevere con che cenare.

La serata passò in un modo platealmente più vivace del solito, ma nessuno osò contraddire il suo scorrere, perchè troppo impegnato nel gridare danti allo schermo del televisore da poco messo nel salotto di Nelson, accesso nel mostrare delle macchine di un videogioco a superarsi - o per lo meno questo era il tentativo - ,costantemente ed ad immensa velocità.

Verso la mezzanotte, Nelson accettò di preoccuparsi anche per il vicinato, a quell'ora dormiente, avvisando gli amici di abbandonarlo per quella sera.
<<Va bene regaz, ora andatevene, che è mezzanotte e poi i vicini mi fanno cacciare di casa dicendo che faccio troppo rumore.>>

<<Guasta feste.>> Fu l'unica parola emessa dallo stanco Frank, prima di accogliere, involontariamente, una pacca sulla spalla da parte dell'ancora esuberante Tonno.

<<Che hai te, ora?>> Si ritrovò quindi a domandargli Cesare, mentre stava già cominciando a rialzare i bicchieri sporchi lasciati in giro per il salotto del cugino - appeso per la piega del gomito del braccio libero, la sua giacca appena ripresa dal bluastro divano.

Tante le volte in cui Nelson aveva pensato a cambiarlo, dato il lungo tempo trascorso dalla sua compravendita, ed ancora non aveva nemmeno osato visitare un negozio che vendesse divani, che lo interessassero.

<<È perchè ha una ragazza. Domani hanno un appuntamento.>> Disse a voce squillante Nicolas, con il capo prima verso il basso, volto ad osservare le bottiglie allora prese, per poi portare le iridi a provare il fulmineo e verde sguardo di Tonno indosso.

<<Non è la mia ragazza.>>

<<Dai Tone, non ti devi vergognare!>> Disse quindi il fin'ad allora silenzioso Dario.

Quel giorno sembrava provare un'incredibile sensazione di disagio.

<<Va bene regaz, andiamocene, eh.>>
Disse quindi Frank, riprendendo la propria giacca - leggera per il caldo Primaverile ma comunque portata per quella fresca sera - ed obbligando gli altri ospiti a seguirlo fuori dall'appartamento.

Quella sera c'era una strana aura.

Apparenza | Nelson×DarioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora