Zayra osservava Axel seduto al capezzale di Julia. Lo trovava estremamente silenzioso. Non che lui fosse mai di molte parole, ma al momento sembrava che fosse impegnato a battere tutti i record. - Cosa ti preoccupa? - gli domandò. Axel non si voltò verso di lei. - L'altro giorno mi è successa una cosa strana - le confidò:- Stavo tornando a casa passando dal fiume e mi sono imbattuto in due bulletti che stavano spaventando dei bambini. Fra di loro c'era una bambina che mi ha ricordato molto Julia. Quindi sono intervenuto -.
Calò nuovamente silenzio fra di loro. Per quanto Axel cercasse di nascondere la verità, Zayra sapeva che c'era dell'altro. - Ho sentito che la squadra di calcio della Raimon giocherà una partita amichevole contro la Royal Academy -. Lo sguardo di Axel si indurì. - Resterai a guardare? - continuò. Finalmente il ragazzo si voltò verso di lei:- Che altro posso fare? -. - Giocare - ribatté lei. - Ho giurato che non l'avrei più fatto -. - Julia amava guardarti giocare, che cosa penserebbe se sapesse quello che stai facendo? -. Axel si alzò di scatto dalla sedia:- Nel caso non lo avessi notato, lei non può saperlo perché è in coma da mesi! E tutto per colpa mia -.
I due si guardarono per un lungo istante. - Axel - mormorò Zayra. Ma il ragazzo si voltò di nuovo verso la piccola Julia e la ignorò per il resto della giornata.
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L'enorme pullman della Royal Academy si fermò davanti al cancello della Raimon Junior High. Dopo una serie infinita di cerimonie i giocatori scesero e si avvicinarono al campo di gioco. Poco distanti, Axel e Zayra osservavano la scena. Quei volti portavano alla memoria ricordi difficili e indelebili. Il portiere scatenò nel cuore della ragazza il senso di smarrimento che aveva provato nei corridoi dello stadio mentre cercava suo fratello.
Li guardarono ancora un po' quando Zayra sbottò:- Certo che sono proprio degli sbruffoni... Chi si credono di essere? -. - La squadra più forte del Giappone - mormorò Axel. Zayra lo ignorò:- E guarda quell'idiota col mantello -. - Jude Sharp - rispose Axel, con un po' di astio nella voce:- Uno dei giocatori più forti del Giappone -.
Zayra tornò a guardare verso il campo. Conosceva abbastanza il calcio da sapere che quella squadra era effettivamente di un altro pianeta. Bastava guardarli per percepire che la loro sicurezza non era data da semplice boria ma era comprovata da anni di fatica, allenamenti e vittorie. Ad ogni modo, odiava l'atteggiamento con cui si relazionavano con le altre squadre e con gli studenti. E odiava in modo particolare il ragazzo con il mantello, il più arrogante di tutti.
William Glass corse fuori dal campo di corsa e lanciò la sua maglietta a pochi passi da Axel e Zayra. Aveva lasciato la squadra in 10. La ragazza rivolse l'attenzione verso il campo, dove i giocatori della Royal ridevano di fronte al portiere che era rimasto a terra. - Sono dei pazzi - mormorò:- Che cosa stanno aspettando?! -. Guardò il fratello, che fissava senza emozioni la maglietta davanti a sé. Sospirò, affranta. Ad un tratto sentirono un urlo carico di determinazione:- Mai e poi mai! -.
Axel guardò verso il campo. Mark, il portiere della Raimon, si stava faticosamente rialzando. - Non mi arrendo... Non è ancora finita! -. Qualcosa spinse il ragazzo a guardare di nuovo verso la maglietta abbandonata davanti a lui. Prima di ripensarci e prima che Zayra potesse dire qualsiasi cosa, la raccolse da terra.
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Zayra e Axel stavano consumando silenziosamente la loro cena. Quel giorno Axel aveva rotto la promessa ed era sceso in campo per aiutare la Raimon. - Certo che quel Mark è proprio strano - commentò la ragazza:- È dal primo giorno che lo tengo d'occhio, quando è scattato in piedi durante la nostra presentazione, o quando è venuto a chiederti di entrare nella sua squadra. Probabilmente quelli della Royal lo avrebbero massacrato se non fosse stato per te -. Axel fece spallucce. - E poi non trovi ridicolo che la Royal Academy abbia organizzato tutto questo solo per vedere te? Tanto sanno già che non andrai mai a giocare per loro -. Axel la ignorò. Calò ancora il silenzio.
Da quando c'era stato quel maledetto incidente il loro rapporto era cambiato notevolmente. Se prima erano una squadra, si confidavano e si aiutavano da buoni fratelli, adesso invece Axel si era chiuso in sé stesso e la trattava come una sconosciuta. Era come se quel giorno Zayra non avesse perso solamente sua sorella ma anche suo fratello. Sperava con tutta se stessa che la breve partita disputata quel giorno avesse risvegliato il vecchio Axel, ma evidentemente non era così. Le veniva da piangere.
Axel, seduto davanti a lei, la guardò lottare disperatamente contro le lacrime. Avrebbe voluto alzarsi e andare da lei, abbracciarla, dirle che sarebbe andato tutto bene e che lui l'avrebbe protetta. Ma sarebbe stata una bugia. Lui non c'era per Julia quando lei aveva più bisogno di lui. Il senso di colpa che provava per la piccola gli impediva di guardare il dolore di Zayra senza odiarsi per esserne la causa.
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She was the Sun
FanfictionE se Axel Blaze avesse un'altra sorella? Questa storia segue Zayra, una ragazza con una grande passione per le arti, che nel tempo libero si dedica alla squadra di calcio della Raimon, fra amicizia e amore. La trama segue passo passo, con qualche mo...