Axel palleggiava nel bel mezzo del campo della Royal Academy. Il pubblico stava cominciando ad arrivare per la finale del torneo regionale. L'aria intorno a lui era molto strana: Mark era particolarmente distratto, i suoi compagni erano persi senza il capitano, perfino Celia in panchina era più irrequieta del solito. Ad ogni modo, stava cercando di non farsi distrarre più di tanto.
Era interessante il fatto che anche nella squadra avversaria sembravano esserci problemi. Jude Sharp non si era ancora fatto vedere. Provava un grande rispetto per lui e sapeva da come lo aveva guardato prima, fuori dallo spogliatoio della Raimon, che anche Jude lo ammirava come giocatore. Inoltre, fin dalla prima volta che si erano sfidati, si era stabilita fra loro una sana ma agguerrita competizione. Allo stesso tempo era preoccupato: poco prima l'avevano scoperto a curiosare nel loro spogliatoio, a caccia di chissà quale trappola. Non era un esperto, ma se Sharp riteneva che potesse esserci un pericolo per la Raimon allora forse dovevano fare tutti attenzione.
Al suo fianco sopraggiunse Zayra. Axel le passò la palla. I due cominciarono a fare dei piccoli passaggi. Quelli di Axel erano precisi al millimetro, mentre il più delle volte il ragazzo si trovava costretto a fare miracoli per recuperare quelli della sorella. Non era per niente portata. - Non lo trovi strano? - disse Zayra a un tratto:- Stai davvero per giocare una partita contro la Royal -. Axel sapeva a che cosa si riferiva. - Ammetto che se solo ripenso alla finale dello scorso anno mi vengono i brividi - continuò lei. il ragazzo fermò il pallone. Seguì il suo istinto e abbracciò sua sorella. -Ti voglio bene, Zayra -. Lei ricambiò, sorpresa:- Anche io, Axel -.
Dopo qualche istante si staccarono. - Adesso sparisci - le disse il ragazzo, facendole l'occhiolino:- Sai che il pre partita per me è sacro -. Zayra rise e se ne tornò a bordo campo.
La ragazza si sedette in panchina e guardò verso la Royal. Vedere suo fratello in campo contro di loro le faceva più effetto di quanto si aspettasse. - Pensi a Julia? -. La ragazza si voltò e trovò Nelly a osservarla. Zayra era un po' in imbarazzo, non avevano mai parlato molto tra loro. Comunque annuì:- Come ben sai, il suo incidente si è verificato poco prima della partita contro la Royal Academy... Per certi versi mi sembra di tornare alla finale nazionale -. Nelly si sedette vicino a lei:- Certo, è comprensibile. Ma non ti devi preoccupare. Oggi vinceremo anche per lei -. Zayra tornò a guardare il campo. Avrebbe tanto voluto che Julia fosse lì.
Mancava davvero poco. L'arbitro stava per fischiare l'inizio della partita. Tutto lo stadio era in religioso silenzio, in attesa. I giocatori delle due squadre si stavano scambiando i saluti per poi disporsi in campo. Zayra guardava la scena dalla panchina, elettrizzata. Osservò Mark stringere la mano a Jude e poi correre dai suoi compagni per radunarli e dire loro le ultime parole di incoraggiamento prima di riposizionarsi. Adesso tutto era pronto. L'arbitro fischiò.
Un rombo metallico invase lo stadio. Delle enormi travi caddero dal soffitto e si schiantarono nella metà campo della Raimon, alzando un polverone denso e impenetrabile. La Royal era pietrificata, il pubblico era ammutolito, anche in panchina erano tutti in piedi. Dopo qualche secondo, un urlo lacerante squarciò l'aria.
- AXEL!! -. Zayra fece per precipitarsi in campo, ma al suo fianco Celia, Silvia e Nelly trovarono la forza di riscuotersi dallo shock e di fermarla. - Aspetta, può essere pericoloso! - tentò Silvia, cercando di farla ragionare. - Lasciatemi! - si dimenò la ragazza:- NO! Axel! Axel!! - Continuava a gridare il nome di suo fratello e a piangere. - Non di nuovo, non di nuovo... Axel!! -. La disperazione ebbe la meglio. Zayra smise di lottare e si accasciò a terra piangendo disperatamente.
Intanto la polvere si stava diradando e lentamente rivelò i giocatori della Raimon, sconvolti ma illesi, tutti disposti nell'area di rigore. Zayra osservò immobile la scena che aveva davanti. - Sono salvi - mormorò Silvia.
Ci fu un grande movimento in campo. Jude Sharp sfrecciò verso gli spogliatoi seguito da qualche compagno di squadra, Mark gli corse dietro accompagnato dal signor Hillman, intanto degli agenti di polizia erano entrati in campo e intimavano le squadre di liberare la zona. Axel corse subito verso la panchina e abbracciò Zayra. - Sono qui, sono qui, va tutto bene -. La ragazza ricominciò a piangere fra le braccia del fratello, che dovette sollevarla e portarla via in braccio.
Giocatori e staff della Raimon si radunarono negli spogliatoi. Nessuno osava dire una parola. Axel era seduto in un angolo e teneva ancora stretta a sé la sorella, sussurrandole che era tutto a posto. Zayra, totalmente sconvolta, fissava un punto indefinito davanti a lei.
- Che cosa è successo? - ruppe il silenzio Kevin. - Credo sia opera di Ray Dark - mormorò Bobby:- Avrebbe potuto ucciderci -. - Se non fosse stato per Jude Sharp questa finale sarebbe stata una tragedia - affermò Nathan. A queste parole, Zayra alzò la testa. Anche Celia fu subito più interessata:- Che cosa intendi dire? -. Steve si fece avanti:- Sharp ha detto a Mark di farci spostare tutti in area di rigore subito dopo il fischio dell'arbitro. Ci ha salvato la vita -. Celia parve molto confusa dalla rivelazione.
Axel si concentrò su sua sorella:- Zayra, stai meglio? -. La ragazza cercò di riprendersi dal torpore che si era impossessato del suo corpo e della sua mente. - Io... credo di sì - sussurrò. Si voltò verso Axel, lasciando che qualche lacrima le solcasse il viso:- Ho temuto il peggio -. Axel la strinse ancora di più:- Lo so, piccola, lo so... ma sono qui e sono tutto intero -.
Le accennò un sorriso. Lei ricambiò. Era un passo avanti.
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Jude era stato l'ultimo a lasciare lo spogliatoio. Dopo la premiazione aveva ancora parlato con Mark del torneo nazionale e poi si era attardato in modo da restare da solo. Aveva bisogno di pensare. Quel giorno era cambiato tutto per lui. Aveva subito la prima sconfitta della sua vita, quindi probabilmente aveva deluso suo padre e non aveva idea di come affrontarlo.
Nonostante questo, era stranamente felice perché si era riconciliato con sua sorella e si era ripromesso di non perdere più i contatti con lei; allo stesso tempo si sentiva uno sciocco per aver fatto quel patto assurdo con suo padre senza pensare alla felicità o anche solo al punto di vista di Celia. Forse, se l'avesse contattata prima, sarebbe stato tutto diverso.
Uscì dalla scuola e si diresse verso la macchina che lo attendeva lì davanti. - Jude Sharp -. Si voltò; di fronte a lui c'era Zayra Blaze. La ragazza si avvicinò a lui, scrutandolo. Sotto quello sguardo indagatore Jude si sentì a disagio.
Zayra aveva detto ad Axel di aver bisogno di stare sola e non era tornata a casa con gli altri. Ci aveva messo un po' a convincerlo, visto che aveva subito un forte shock quel giorno, ma alla fine ci era riuscita. In realtà voleva solo parlare con il capitano della Royal Academy. Fece un respiro profondo, poi parlò:- Volevo ringraziarti per aver salvato mio fratello -.
Jude fu sorpreso. - Volevo semplicemente giocare la partita in modo pulito - rispose, ma non era sicuro che fosse questo il punto. Infatti Zayra scosse il capo:- Hai fatto molto di più per me e di questo non ti sarò mai grata abbastanza -. Jude Sharp annuì. Lei gli fece un cenno del capo e cominciò ad allontanarsi.
Il ragazzo la guardò per un istante, poi la richiamò:- Aspetta -. Aprì la portiera della macchina:- Non puoi tornare da sola. Salta su, ti do un passaggio a casa -. Zayra non si aspettava una proposta del genere. Valutò l'offerta per un momento, poi accettò.
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She was the Sun
FanfictionE se Axel Blaze avesse un'altra sorella? Questa storia segue Zayra, una ragazza con una grande passione per le arti, che nel tempo libero si dedica alla squadra di calcio della Raimon, fra amicizia e amore. La trama segue passo passo, con qualche mo...