Axel si era sforzato talmente tanto nell'allenamento per il Trampolino Inazuma che Nathan e Kevin dovettero portarlo a casa a spalla perché non riusciva a reggersi in piedi, per quanto lui negasse di essere completamente distrutto dalla fatica. Zayra camminava davanti a loro, mostrando la strada, mentre i due giocatori alle sue spalle sorreggevano il ragazzo. Alla fine riuscirono a raggiungere casa. Zayra li fece entrare, mentre Kevin e Nathan aiutavano Axel a sedersi sul divano lei offrì loro dell'acqua. Dopo circa mezz'ora i due compagni li lasciarono soli.
Zayra preparava la cena, lanciando ogni tanto qualche occhiata al fratello. Non lo aveva mai visto impegnarsi così tanto in un allenamento. Mark Evans aveva avuto una stranissima influenza su di lui. Axel si tolse la maglia, scoprendo il busto pieno di lividi. A quella vista Zayra si bruciò con l'acqua calda. Axel se ne accorse:- Sto bene -. Lei non rispose. Suo fratello si muoveva appena e ogni più piccolo sforzo gli causava un dolore che lei poteva solo immaginare. Abbandonò tutte le attività e lasciò la stanza.
Prima che Axel potesse fare qualsiasi altra cosa, tornò con della crema. Senza che lui le dicesse nulla si mise alle sue spalle e cominciò a spalmargliela sulla schiena. Al primo tocco, Axel trattenne un lamento. - Sì, stai proprio bene - commentò con sarcasmo. Per alcuni minuti non si dissero nulla, lui si lasciò massaggiare la schiena.
- Sei contenta?- le domandò Axel all'improvviso. - Che cosa intendi? - rispose lei, non prestando particolare attenzione. - Ho ricominciato a giocare, come volevi tu -. Zayra non rispose. - Sai, ti ho sentita l'altro giorno mentre parlavi con Mark -. Lei si fermò e Axel si voltò a guardarla, guardarla veramente, come non faceva ormai da mesi. - Gli hai detto che volevi che giocassi per la Raimon e che ti mancava il tuo fratellone - continuò lui:- So cosa intendi. So di non essermi comportato bene con te. Mi sentivo in colpa per quello che è successo a Julia e allora mi sono chiuso in me stesso, affrontando il dolore da solo. Invece avrei dovuto aprirmi e essere un sostegno anche per te. Ma non l'ho fatto. Ti ho abbandonata. E ho acuito il tuo dolore -.
Zayra aveva le lacrime agli occhi:- Anche i più grandi giocatori fanno degli errori -. Axel rise, una risata quasi serena che non sentiva da tempo. - Ti devo ringraziare - aggiunse:- Tu cercavi di avere un contatto con me e io non ho fatto altro che respingerti -. Zayra si sorrise:- Perché ti sentivi in colpa, mentre io sapevo che non è colpa tua. Non è colpa di nessuno, è stato un incidente -. Axel abbassò lo sguardo:- L'ho sempre saputo anche io... ma non riuscivo ad accettare quello che stava accadendo e l'unico modo che ho trovato per affrontare la situazione è stato dare la colpa a me, al calcio -. Strinse i pugni. - Sono stato sciocco -.
Zayra abbracciò suo fratello. - Axel... Mi sei mancato così tanto -. Axel ricambiò l'abbraccio, lottando contro il dolore alla braccia. Non si abbracciavano dal giorno dell'incidente. - Voglio essere un fratello migliore per te, come tu sei stata una sorella meravigliosa per me anche quando io non lo meritavo -. Zayra pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.
Axel, stringendo sua sorella forte a sé, sentì sciogliersi piano piano tutti i blocchi che aveva creato per affrontare il dolore. Si sentiva, per la prima volta, in pace con se stesso. E sapeva che cosa doveva fare: giocare a calcio come volevano le sue amate sorelle. Era un condizione fondamentale per essere un fratello migliore.
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L'atmosfera sul pullman della Raimon era carica di gioia. Nessuno riusciva a smettere di parlare della partita e della vittoria ottenuta all'ultimo minuto grazie alla geniale trovata di Jack. Mark non stava fermo un secondo, continuava ad agitarsi sul sedile, impedendo a Zayra di applicargli l'impacco fresco sulle mani. - La vuoi smettere di agitarti? - gli disse esausta. Mark saltò sul sedile:- Sono così felice! Questa partita è stata fondamentale per la crescita della nostra squadra. Abbiamo creduto in noi stessi e nei nostri compagni e questo ci ha portato alla vittoria -. - Sì ma se non ti rilassi e non mi fai finire di lavorare la Raimon si troverà senza portiere e capitano -. A quel punto il ragazzo si fermò e lasciò che Zayra finisse.
- Stavo pensando che, se per gli altri va bene, potresti entrare a far parte dello staff anche tu - commentò Silvia, impegnata a distribuire l'acqua:- Dopotutto sei quasi sempre con noi per via di Axel e stai dando una mano esattamente come me e Celia... cosa ne dici Mark?-. Il capitano esultò:- Mi pare un'ottima idea! Vero Axel?-. L'attaccante annuì, sorridendo alla sorella. Zayra intanto era arrossita:- Ragazzi... non so cosa dire... Mi piacerebbe molto! Se per voi non è un problema, accetto! -. Mark abbracciò la ragazza:- Perfetto!!-. - Mark! - si lamentò lei:- Cosa avevamo detto sullo stare fermo e lasciami lavorare?-. - Giusto! - disse lui, ma si era accorto che lei stava ridendo.
- Sei molto brava - le disse a lavoro ultimato. Lei sorrise:- Beh, ho fatto pratica con Axel -. Il ragazzo sorrise:- Confermo -. Zayra si alzò dal posto di fianco a Mark e passando vicino a suo fratello gli scompigliò i capelli. Lui fece l'offeso, ma era chiaro che era felice. La ragazza tornò a sedersi vicino a Steve.
Axel si appoggiò comodamente al sedile, le braccia dietro la testa. Chiuse gli occhi. Si sentiva felice. Era tornato a giocare a calcio, per di più in una squadra con un grande potenziale. Stava pian piano conoscendo i suoi compagni e alcuni stavano diventando dei grandi amici, come Nathan, Kevin e soprattutto Mark. Inoltre, si era riconciliato con sua sorella. Le cose non potevano andare meglio.
Qualche sedile più indietro rispetto a lui, Zayra stava riflettendo sulle stesse questioni. Pensava davvero che non avrebbe mai più ricostruito il rapporto con suo fratello, invece tutto era cambiato non appena Mark Evans era entrato nella loro vita. Quel ragazzo, con la sua enorme passione, era stato una boccata di aria fresca per loro. Seduta con lo sguardo rivolto alla finestra e gli auricolari nelle orecchie, senza farci caso si mise a canticchiare la canzone che stava ascoltando in quel momento.
𝙸 𝚌𝚊𝚗 𝚜𝚎𝚎 𝚊 𝚛𝚊𝚒𝚗𝚋𝚘𝚠
𝙸𝚗 𝚢𝚘𝚞𝚛 𝚝𝚎𝚊𝚛𝚜 𝚊𝚜 𝚝𝚑𝚎𝚢 𝚏𝚊𝚕𝚕 𝚘𝚗 𝚍𝚘𝚠𝚗
𝙸 𝚌𝚊𝚗 𝚜𝚎𝚎 𝚢𝚘𝚞𝚛 𝚜𝚘𝚞𝚕 𝚐𝚛𝚘𝚠
𝚃𝚑𝚛𝚘𝚞𝚐𝚑 𝚝𝚑𝚎 𝚙𝚊𝚒𝚗 𝚊𝚜 𝚝𝚑𝚎𝚢 𝚑𝚒𝚝 𝚝𝚑𝚎 𝚐𝚛𝚘𝚞𝚗𝚍
𝙸 𝚌𝚊𝚗 𝚜𝚎𝚎 𝚊 𝚛𝚊𝚒𝚗𝚋𝚘𝚠
𝙸𝚗 𝚢𝚘𝚞𝚛 𝚝𝚎𝚊𝚛𝚜 𝚊𝚜 𝚝𝚑𝚎 𝚜𝚞𝚗 𝚌𝚘𝚖𝚎𝚜 𝚘𝚞𝚝
𝙰𝚜 𝚝𝚑𝚎 𝚜𝚞𝚗 𝚌𝚘𝚖𝚎𝚜 𝚘𝚞𝚝
Ad un tratto si sentì osservata. Si guardò intorno. Steve, seduto di fianco a lei, la stava scrutando. - Scusa - si affrettò a dire la ragazza:- Ti ho disturbato, non ci ho fatto caso -. Steve scosse il capo, leggermente imbarazzato:- No no tranquilla... In realtà ti stavo ascoltando con piacere -. Non aveva nemmeno finito di pronunciare quella frase che subito arrossì:- Cioè... non ti stavo spiando... È solo che ero qui e mi hai incuriosito... io...-. Zayra scoppiò a ridere:- Tranquillo, tutto chiaro -. - Hai una bella voce - le disse Steve all'improvviso. Lei gli sorrise di nuovo, abbassando lo sguardo. Poi si voltò di nuovo a guardare fuori.
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She was the Sun
FanfictionE se Axel Blaze avesse un'altra sorella? Questa storia segue Zayra, una ragazza con una grande passione per le arti, che nel tempo libero si dedica alla squadra di calcio della Raimon, fra amicizia e amore. La trama segue passo passo, con qualche mo...