Quando Zayra arrivò al ritiro della squadra i ragazzi avevano già cominciato a cucinare. Fu subito messa a lavorare alla cottura della zuppa, mentre gli altri preparavano gli ingredienti. L'unico che sembrava non essere particolarmente partecipe era il capitano, preoccupato per la finale del giorno dopo. - Capitano! - lo chiamò Zayra:- Vieni a darmi una mano -. Mark le si avvicinò ma si limitò a guardarla all'opera.
Tod e Axel sopraggiunsero portando rispettivamente cipolle e patate. - Sapete cosa ci vorrebbe? Un po' di musica - commentò il difensore. Zayra colse l'occasione e cominciò a canticchiare a bassa voce. Piano piano, alzò sempre di più il volume.
Nel giro di poco tempo, tutta la Raimon si era raccolta intorno a lei per ascoltarla. Axel, compiaciuto, si godeva la scena. Osservò Steve, un po' a distanza, lo sguardo vuoto che ogni tanto era rivolto a Zayra ma che subito si spostava da altre parti. Guardò Mark riscuotersi, rapito dalla voce di sua sorella. Axel sapeva bene che Zayra in realtà lo stava facendo solo per il capitano, che si poteva definire il suo fan numero tre, subito dopo lui stesso e dopo Julia. Poi spostò l'attenzione su Jude che la ascoltava con la bocca leggermente aperta per lo stupore; anche quando era totalmente colto di sorpresa, quel ragazzo era comunque in grado di dissimulare.
In quel momento il regista guardò l'attaccante, che gli fece un cenno con il capo. Jude non sapeva cosa rappresentasse quel gesto, ma i suoi occhi furono nuovamente attratti da Zayra. Le note uscivano dalla sua bocca con una facilità invidiabile, come se non facesse il minimo sforzo.
𝙸 𝚓𝚞𝚜𝚝 𝚠𝚊𝚗𝚗𝚊 𝚋𝚎 𝚙𝚊𝚛𝚝 𝚘𝚏 𝚢𝚘𝚞𝚛 𝚜𝚢𝚖𝚙𝚑𝚘𝚗𝚢
𝚆𝚒𝚕𝚕 𝚢𝚘𝚞 𝚑𝚘𝚕𝚍 𝚖𝚎 𝚝𝚒𝚐𝚑𝚝 𝚊𝚗𝚍 𝚗𝚘𝚝 𝚕𝚎𝚝 𝚐𝚘?
𝚂𝚢𝚖𝚙𝚑𝚘𝚗𝚢
𝙻𝚒𝚔𝚎 𝚊 𝚕𝚘𝚟𝚎 𝚜𝚘𝚗𝚐 𝚘𝚗 𝚝𝚑𝚎 𝚛𝚊𝚍𝚒𝚘
𝚆𝚒𝚕𝚕 𝚢𝚘𝚞 𝚑𝚘𝚕𝚍 𝚖𝚎 𝚝𝚒𝚐𝚑𝚝 𝚊𝚗𝚍 𝚗𝚘𝚝 𝚕𝚎𝚝 𝚐𝚘?
Quando Zayra finì la canzone, i ragazzi della Raimon esplosero in un forte applauso. Anche Mark era molto entusiasta:- Alla fine sei disposta anche a fare degli spettacoli privati, allora -. La ragazza rise:- Dipende dal mio pubblico -. Dopo qualche altro minuto di confusione, ognuno tornò al suo compito.
Axel si avvicinò a Jude. - Allora, che ne dici? -. Jude scrutò l'amico, senza capire dove volesse andare a parare. - Mi è sembrata un'ottima esibizione -. Axel rise, gli diede una pacca sulla spalla e si allontanò. Il regista lo guardò, ancora più confuso. Sembrava aver capito qualcosa che a lui era ancora oscuro.
La mattina della finale Zayra si alzò molto presto. Aveva male alle braccia, dal momento che la sera prima aveva dato una mano con il macchinario per imparare la Mano del Colosso., ma era un dolore sopportabile. Prese le sue cose e silenziosamente si allontanò dalla stanza dove gli altri stavano ancora dormendo. Si recò nella zona che era stata adibita a cucina e cominciò a preparare qualcosa. Aveva la convocazione per le prove finali in tarda mattinata, ma prima di andarsene voleva far trovare qualcosa di pronto agli altri. Aveva cominciato a lavorare da poco quando notò, poco distante, seduto a terra, Jude. Anche lui la vide, si alzò e la raggiunse.
Zayra gli sorrise:- Già sveglio? -. Jude ricambiò:- Potrei fare a te la stessa domanda -. Zayra gli passò una cassa di arance da spremere. - Fra poco devo andare allo stadio per la prova tecnica -. Jude annuì. Lavorarono in silenzio per qualche minuto. - Di solito mi sveglio abbastanza presto - spiegò Jude:- Ma oggi mi sono alzato prima perché sono preoccupato per la gara -. Zayra lo guardò, in attesa che proseguisse. - Li ho visti giocare. So a cosa andiamo incontro. Non potrò mai dimenticare il dolore negli occhi dei miei compagni e il forte senso di impotenza che ho provato. Adesso ho solo il timore di rivivere quelle sensazioni. Di non portare a termine la mia vendetta -. - Capisco - mormorò Zayra.
Anche lei temeva per l'incolumità di Axel. Era passato esattamente un anno dall'incidente di Julia e le veniva più che naturale fare dei parallelismi. - L'unica cosa che possiamo fare è avere fiducia in Mark e nella squadra. Solo questo ci può salvare -. Jude non era particolarmente d'accordo con quell'affermazione perché non era abituato ad affidarsi alla fiducia per ottenere una vittoria, però aveva capito che lì alla Raimon funzionava così e che doveva adeguarsi.
Scrutò Zayra. Era preoccupato all'idea che andasse da sola allo stadio. Temeva che Dark potesse farle qualcosa. Erano stati sciocchi a reagire in quel modo in presenza di Byron Love. Avevano dato agli avversari un modo per colpire l'intera squadra: colpire Zayra. Nonostante questo sapeva che sarebbe andato tutto bene. Quella ragazza sembrava così timida e indifesa, eppure lui sapeva molto bene che non era né l'una né l'altra cosa. L'aveva visto con i suoi occhi.
Ad un tratto lei disse:- Bene, sono quasi pronta -. Stava per andarsene, ma lui la fermò per un braccio:- Sei tranquilla? -. Si guardarono. Zayra sapeva che si riferiva a Byron e le fece piacere che lui si preoccupasse per lei. Annuì, anche se effettivamente non moriva dalla voglia di incontrarlo di nuovo. - Con me ci saranno gli altri ragazzi dell'Élite. Sono in una botte di ferro -. Jude sorrise mestamente e le prese entrambe le mani. - Comunque volevo dirti che non sono d'accordo con quello che ha detto Byron Love. Io ti trovo molto carina -. Zayra arrossì e abbassò lo sguardo, imbarazzata. Però stava sorridendo come una bimba di cinque anni.
Dopo un po' si riscosse:- Ora devo andare... È meglio che vada a salutare Axel, non posso certo andarmene senza averlo salutato -. Jude annuì, ma prima di lasciarla andare la strinse a sé per un momento. - Se ci fosse qualche problema, chiamami -. Zayra gli sorrise riconoscente, gli diede un bacio sulla guancia e corse via.
𝘊𝘪𝘢𝘰 𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪! 😍
𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘱𝘰𝘵𝘦𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘵𝘶𝘪𝘳𝘦, 𝘴𝘵𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘢𝘳𝘳𝘪𝘷𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘪𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢. 𝘚𝘱𝘦𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪𝘢 𝘥𝘪 𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘨𝘳𝘢𝘥𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 💞 𝘔𝘪 𝘳𝘢𝘤𝘤𝘰𝘮𝘢𝘯𝘥𝘰, 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰, 𝘯𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘦𝘪 𝘮𝘰𝘭𝘵𝘰 𝘧𝘦𝘭𝘪𝘤𝘦.
𝘈 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘵𝘰,
𝘊𝘦𝘭𝘦𝘋𝘢𝘺𝘋𝘳𝘦𝘢𝘮𝘦𝘳
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She was the Sun
FanfictionE se Axel Blaze avesse un'altra sorella? Questa storia segue Zayra, una ragazza con una grande passione per le arti, che nel tempo libero si dedica alla squadra di calcio della Raimon, fra amicizia e amore. La trama segue passo passo, con qualche mo...