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Ade non si era fatto vedere per il resto del giorno,non che a Persefone dispiacesse,ma comunque le faceva presagire che qualcosa nella giornata del dio fosse andato storto. Molto,molto storto. Va bene,lui era piuttosto lunatico e non era difficile sorprenderlo di cattivo umore per nessun motivo apparente,ma quel giorno era diverso. Un motivo doveva esserci per forza. La dea era curiosa di scoprire cos'avesse fatto tanto infuriare Ade,magari per poterlo usare a suo vantaggio e dargli finalmente il colpo di grazia,ma,sfortunatamente,lui si era chiuso in se stesso. E se si chiudeva in se stesso,era impossibile strappargli più di qualche infastidita frase dalle labbra. Anche quando le aveva dato la buonanotte,quella sera,le era sembrato brusco e lievemente arrabbiato. Forse con lei,chi lo sa. Forse finalmente l'avrebbe mollata per qualche torto subito di cui lei non era a conoscenza. Ma forse era un po'troppo pretendere questo. Si,era decisamente troppo. Ma era un inizio. Si voltò verso il balcone. Ancora una volta faticava a cadere tra le braccia di Morfeo. Aspetta,cos'aveva detto Thanatos quel giorno?" .....Io e mio fratello gemello Morfeo,lavoriamo entrambi per Ade". Poteva solo immaginare che lavoro facesse il fratello della morte. Qualcosa che centrava col sonno o col dormire sicuro. Si era distratta di nuovo. Doveva scoprire perché il dio al suo fianco era così di cattivo umore. Era molto molto tentata di chiederglielo,ma questo significava svegliarlo. E lei non aveva la minima intenzione di avvicinarsi e toccarlo. Soprattutto ora che era mezzo nudo! Non se ne parlava nemmeno! Lo odiava ancora. Non poteva semplicemente destarlo nel cuore della notte,quando nemmeno di giorno si avvicinavano l'uno all'altra. Anzi,era lei a evitarlo. E lui avrebbe avuto qualche sospetto da un repentino cambio di atteggiamento da parte sua. E allora cosa poteva fare? Solo supporre. Ma questo non le bastava. Decise di lasciar perdere e concentrarsi su qualcos'altro. Chissà cos'altro. Non aveva davvero uno straccio di pensiero in testa. Pian piano le palpebre di Persefone si fecero più pesanti e finalmente riuscì a raggiungere il mondo dei sogni.

La dea aprì gli occhi e si girò su un fianco. Che ore sono?. Guardò la sveglia sul suo comodino. Le 9.30. Accidenti. Avrebbe tanto voluto dormire fino a tardi,ma non ci riusciva. Doveva ancora abituarsi al fuso orario degli Inferi,figurarsi al fatto che fosse sempre buio. Sbadigliò e si stiracchiò,convinta che Ade se ne fosse già andato. Invece colpì col pugno chiuso la spalla del dio,che sussultò,voltandosi verso di lei. Persefone si ritirò di scatto,sorpresa. Ade la guardò:"Ciao". La dea non rispose sbigottita dal fatto che l'avesse,non solo toccato,cosa che andava completamente fuori dai suoi standard,l'aveva proprio colpito,svegliandolo. Il dio si sedette sul letto,passandosi una mano tra i capelli blu ritti nella sua solita cresta:"So che mi odi,ma almeno un ciao sarebbe più che gratificante"le disse con uno sbadiglio.
Persefone strinse gli occhi,nascondendosi nella coperta perché lui non la vedesse in intimo. :"Okay" fece Ade alzandosi:"Io non ti forzo". Il dio sparì in bagno e la dea tirò un sospiro di sollievo. Santo cielo,aveva fatto un colpo. Cosa ci faceva Ade ancora a letto? Era un tipo mattiniero,non dormiva mai fino a tardi,allora perché era ancora lì? Forse non aveva dormito quella sera. Comunque si sarebbe alzato presto. Allora perché? Non si soffermò troppo sulla questione,perché il dio era appena uscito dal bagno,vestito e lavato:"C-ci vediamo dopo, Pers-Cora" si corresse all'ultimo secondo. Ade aprì la porta e se ne andò,con la testa bassa. A posto. Persefone si alzò e si stiracchiò di nuovo. La porta si aprì di nuovo e il dio fece capolino:"Scusa,ho dimenticato una co-OH SANTI DEI! SCUSA!"esclamò tappandosi gli occhi. La dea recuperò il lenzuolo e si coprì:"FUORI!"ringhiò. Ade uscì rosso come un peperone. Le guance di Persefone si tinsero di rosa. L'aveva vista un mutande. C'è modo peggiore di cominciare la giornata?
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C'è modo peggiore di cominciare la giornata?. Ade si allontanò velocemente dalla sua camera da letto,rosso in viso. Santo Zeus,l'ho vista in intimo. Era stato imbarazzante,sia per lui che per lei,ma per lui soprattutto. Persefone non si era mai esposta,ma vederla in mutande? Cioè,non che fosse brutta,ma il dio rispettava i suoi confini e quella mattina li aveva sconfinati tutti. Una figuraccia dopo l'altra. Non era bastato farsi beccare a piangere come un bambino,no,doveva pure rientrare in camera mentre lei si cambiava e vederla quasi nuda. Dei,come poteva essere una tale disastro? Già Persefone lo odiava,ci doveva pure mettere tutte le volte in cui si era messo in ridicolo da solo. E poi,cavolo, sua moglie era giorni che non mangiava! Ade era più di un tantino preoccupato per la sua salute. Continuò a camminare. Un piede dopo l'altro,senza la minima idea di dove stesse andando. L'unico rumore era quello dei suoi passi sommessi. Ma non voleva costringerla a fare niente. Ogni tanto glielo diceva,ma lei si rifiutava categoricamente di seguire i suoi consigli. Bè, era abbastanza ovvio,lo odiava con tutta se stessa. Adesso che ci pensava,praticamente tutto il mondo lo odiava. Era un dio,certo,ma non aveva il cuore di pietra,aveva bisogno anche lui di affetto e l'unico che riceveva era quello del suo cane! Renditene conto,nessuno ti amerà mai sibilò una voce nella sua testa. Ade scoprì infastidito i denti Zitto,idiota lo rimproverò. Qualcuno gli picchiettò una spalla. Il dio si voltò,trovandosi faccia a faccia con quel nanetto del suo fratello minore,Zeus:"Ciao Zeus. Qualunque cosa tu debba chiedermi,no. Oggi è una brutta giornata". Il re degli dei sorrise:"Oh ma tu non puoi dirmi cosa devo o non devo fare e mi devi aiutare a fare quella cosa che ti ho chiesto ieri". Ade lo guardò innervosito:"Zeus,no,ti prego, sono già stato imbarazzato abbastanza per oggi..".:"Ma sono solo le 9.30 di mattina".:"Appunto".:"Considerarlo un ordine. Su andiamo" disse Zeus prendendolo per una manica.
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Those blue ice eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora