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Passarono le ore. Di Ade non c'era traccia per tutto il castello. Anzi,sembrava proprio sparito. L'unica volta che Persefone l'aveva visto di sfuggita era stato quella mattina,quando le era passato accanto. Sinceramente,cominciava a chiedersi cosa stesse facendo,di solito,almeno due o tre volte al giorno lo incrociava per i corridoi,nonostante lei provasse a evitarlo. Ma quel giorno era proprio scomparso. Non sapeva dove fosse andato a cacciarsi,quindi non sapeva nemmeno se sarebbe spuntato fuori a caso da qualche angolo buio,ma poco importava,era da sola e di certo non ci teneva a incontrarlo, ma non era l'unica cosa strana nel castello. Oltre che Ade sparito,anche tutte le altre forme di vita (o di morte,dato che lì di vivo non c'era quasi niente) sembravano scomparse,dato che l'immensa fortezza del re degli Inferi era completamente vuota. A quel punto c'erano due opzioni: o c'era stato uno sciopero del personale,o il dio dei morti stava organizzando qualcosa di losco che comprendeva tutti gli spiriti e le anime che vagavano per il castello. Inoltre,Persefone aveva notato qualche cosa che l'aveva fatta sospettare:per esempio,aveva trovato dei petali a terra e,quando si era chinata a raccoglierli credendo che fossero finti,con sua somma sorpresa aveva scoperto che erano freschi. Freschi petali di rosa. Che diamine ci facevano dei petali di rosa nel sottosuolo? Poi aveva visto Thanatos. Nulla di strano,se non fosse stato che appena l'aveva vista era scappato via con qualcosa tra le braccia. Cioè,sapeva che era un dio schivo e non gli piaceva avere contatti con le persone,ma le sembrava strano il suo comportamento. E poi era certa di aver visto delle piume bianche sparire dietro un angolo. E quelle piume bianche erano molto moooolto familiari. A quel punto la sua curiosità era così alta che avrebbe fatto di tutto pur di scoprire cosa stava succedendo. Di tutto! A parte baciare Ade,forse quello no. O forse sì. Non poteva mentire a se stessa era almeno un po' curiosa di scoprire com'era baciare il dio degli Inferi, ma non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce,in particolare se c'era Ade nei paraggi.
Guardò uno degli orologi a pendolo che stavano per il palazzo. Accidenti,sono già le otto di sera... come mai non mi hanno ancora chiamata per la cena? Vabbé,poco male... Non fece quasi in tempo a pensare questo,che un'anima particolarmente solare le si avvicinò. Probabilmente veniva dai campi Elisi,perché era vestito(era un uomo) particolarmente bene e sembrava felice,a differenza della maggior parte degli altri spiriti. In più mandava un bagliore caldo,cosa nuova a Persefone, dato che aveva sempre visto anime spente e grigie e fredde,che le mettevano addosso un'enorme tristezza. Lo spirito le sorrise affabilmente:"Mia signora,Ade l'avrebbe invitata a cenare nel suo giardino,ovviamente non è forzata,posso andare a riferire subito se non vuole venire"propose. La dea ci pensò un attimo su. Sinceramente non lo sapeva. Finalmente Ade si era deciso a fare qualcosa,ma lei non sapeva se accettare o no. Era un appuntamento? Nonostante il suo odio verso il dio,era curiosa di sapere cosa si era inventato per farla felice. Al massimo l'avrebbe piantato lì è se ne sarebbe andata. E allora che male c'era a provare? Guardò lo spirito:"Accetto". L'anima le porse il braccio:"La accompagno" sorrise di nuovo. La dea glielo prese un po'riluttante. Credeva che l'avrebbe trapassato,come le succedeva con tutti gli altri spiriti della corte di Ade,invece la sua mano si posò su una superficie morbida e calda. Persefone si chiese come avessero fatto a rendere corporeo qualcosa di incorporeo,ma,dopotutto,il dio degli Inferi era pieno di sorprese. S'incamminarono per i corridoi,imboccando una strada che la dea conosceva bene. Stavano andando al suo giardino. Piano piano,uscirono dal castello e si trovò davanti a uno spettacolo meraviglioso. Il suo giardino era bello come non l'aveva mai visto. Fiori freschi spuntavano ovunque e piccole lucine appese su fili bianchi volavano da un albero argentato  all'altro,segnando un sentiero che si inoltrava nel boschetto. I frutti luminescenti erano tutti accesi di bagliori caldi e spiriti particolarmente solari volavano colorati tra gli alberi. La dea alzò lo sguardo. La mascella le cadde dallo stupore. Il cielo. Quel cielo azzurro che ricordava da bambina. Era mesi che non lo vedeva. La nostalgia le prese il cuore,ma anche la gioia di rivederlo. Gli Inferi le avevano portato via tutto,tranne i ricordi della sua casa. E questo cielo. Era il suo ricordo più bello. E ora era lì. Sapeva di essere ancora negli Inferi ma il suo cielo era lì. Come faceva a essere lì? La voce dello spirito che l'aveva accompagnata la riportò alla realtà:"Mia signora,Ade la aspetta alla fine di questo sentiero". Persefone si costrinse a distogliere lo sguardo dal cielo e annuì. L'anima se ne andò e la dea guardò la stradina che doveva percorrere. Cos'altro ancora la aspettava? Camminò per il sentiero illuminato a giorno,ogni tanto alzando lo sguardo sul cielo per vedere le nuvole passare. Non sapeva spiegarsi come quel posto orrendo potesse diventare così bello e simile al mondo di sopra. Quasi non si rese conto che era arrivata a uno spiazzo da quanto era sbigottita. Si fermò alla fine del sentiero e guardò dritta davanti a se. Ade se ne stava seduto su una roccia con una delle sue chitarre blu in braccio. Davanti a lui,un tavolo da picnic stracolmo di cibo. Solo che non era solo cibo. Non era il cibo dell'oltretomba. Erano le calde pietanze che stavano nel mondo di sopra. I suoi occhi non la stavano ingannando,era tutto vero. Il dio le sorrise timidamente:"Sono lieto che tu sia venuta....siediti pure,credo di aver capito che i piatti degli Inferi non ti piacciano molto,quindi ho pensato di prendere qualcosa di un po'meglio,stasera" le disse indicandole il tavolo. La dea lo guardò diffidente:"È uno stupido scherzo,o è reale?".:"Non oserei mai farti uno scherzo di così cattivo gusto e poi non ho il senso dell'umorismo". Persefone si sedette sulla panca e Ade cominciò a pizzicare le corde della chitarra,suonando un motivetto dolce e coinvolgente. La dea lo guardò affascinata. L'aveva sentito suonare,ognitanto,ma mai cose del genere. L'aveva sentito suonare puro e furioso rock o qualche canzone più triste a testimoniare il suo stato d'animo. Conosceva la sua bravura con la chitarra ma non l'aveva mai testimoniata dal vivo. Il  dio iniziò a cantare piano,a tempo con quello che stava suonando. Diamine,ma quanto è bravo?si chiese la dea. Persefone afferrò la forchetta e guardò il primo piatto che si trovò davanti. Il suo stomaco brontolò. Aveva fatto voto di non mangiare niente degli Inferi,ma quello non era proprio cibo degli Inferi...no? No. Era assolutamente cibo del mondo di sopra,e poi lei stava letteralmente crepando dalla fame. Tecnicamente non poteva morire,ma a lei sembrava così. Prese un boccone del piatto che aveva davanti e il caldo sapore del cibo le esplose sulla lingua. Erano mesi che non mangiava così bene:"Che buono..."mormorò con la bocca piena. Ade interruppe la sua canzone per ridacchiare:"Sapevo che ti sarebbe piaciuto...". Riprese a cantare e suonare come se niente fosse,con lo sguardo perso nel vuoto. La dea alzò per un attimo lo sguardo sul dio. Perché è così dannatamente bello!?. Effettivamente non se n'era mai resa conto,troppo presa dall'odiarlo per quello che aveva fatto. Aveva la pelle piuttosto chiara per la mancanza di luce solare e gli occhi erano azzurri e chiarissimi. Certo,aveva un aspetto insolito per via dei capelli blu,perennemente ritti nella sua tipica cresta e i canini appuntiti,ma nell'insieme era più bello e interessante di tuti gli altri olimpi messi assieme. Era alto e aveva un fisico quasi scultoreo. Insomma,un era gran pezzo di dio. Ma non l'avrebbe mai ammesso, neanche sotto tortura. Nessuno l'avrebbe mai scoperto. Ma al momento non doveva preoccuparsi. Il dio aveva organizzato tutto questo per lei e di sicuro Persefone non si sarebbe fatta scappare l'occasione per mangiare qualcosa. Specie se era cibo decente. Dopo qualche minuto,dove assaggiò un po'tutti i piatti che c'erano sul tavolo,decise che non c'era alcun male a provare a fare conversazione col dio. Dopotutto,era solo una conversazione,niente di che. Nonostante lo odiasse,le avrebbe fatto bene parlare con qualcuno che che non rispondeva solo a monosillabi. Mandò giù quel che aveva in bocca:"Allora...come hai fatto a preparare tutto questo in poco meno di una giornata?"chiese alzando lo sguardo su Ade. Il dio smise di suonare e la guardò:"Oh...mi hanno aiutato tutti qui,non ci sarei mai riuscito da solo..."ammise umilmente. :"Avevo notato che qualcosa non andava oggi...". Ade ridacchiò:"Non posso proprio nasconderti nulla,eh?". La dea si mise in bocca un altro pezzo di cibo:"Mmm...no...e da dove arriva tutto questo cibo? Di sicuro da questo buco orrendo non è...".:"Questo è merito di Ermes,è bastato un messaggio che si è catapultato quaggiù...detto fra noi,io non mi sono ancora abituato ai piatti degli Inferi,ed è duemila anni che ci provo...". La dea ridacchiò e Ade sorrise. Il cuore di Persefone si sciolse. Quando sorrideva era ancora più bello. Aaaaah! Doveva smetterla! Era bello,ma questo non significava nulla! L'aveva rapita,accidenti! Ma quel sorriso era il più bello e accattivante che avesse mai visto...
Smettila,è solo uno stupido sorriso,niente di che-Il dio sorrise di nuovo e i suoi denti bianchi come l'avorio luccicarono alla luce delle lampadine. Scherzavo,non si può resistere a un sorriso del genere...nemmeno Apollo...Apollo... La mente le tornò a quella sera. Quella sera con quel dio. Senza nemmeno rendersene conto si era già persa in quei brutti ricordi. La voce di Ade la riportò alla realtà:"Tutto bene?"chiese preoccupato. La dea alzò lo sguardo su di lui:"Oh,sì...sto bene....Scusa,devo andare..." rispose alzandosi. Ritornò sui suoi passi e provò ad andarsene.
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Ade la guardò allontanarsi. Dove ho sbagliato? Lanciò un'occhiata allo spirito nascosto dietro un albero che aveva mandato a chiamare Persefone. L'anima gli fece un segno eloquente che diceva seguila!!! . Il dio si gettò la chitarra in spalla e le corse dietro:" Persefone,aspetta!"la raggiunse in un batter d'occhio,con le gambe lunghe che si ritrovava:"Sei sicura di star bene?"domandò ancora rallentando. Persefone non lo guardò nemmeno:"Sto bene. Ho solo bisogno di prendere un po' d'aria fresca.". :"Oh...ci penso io". La prese in braccio e la dea provò a liberarsi:"Mettimi giù!!!"ringhiò arrabbiata.:"Persefone,calmati,non voglio farti del male. Fidati di me". Persefone smise di lottare:"Cosa diamine vuoi fare?".:"Lo vedrai" rispose Ade misteriosamente.
Il dio spiccò un balzo verso l'alto e schizzò verso il tetto degli Inferi,a una velocità folle.
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La dea gridò spaventata e strinse le braccia attorno al collo di Ade,affondando nel suo petto. Persefone alzò lo sguardo. Qualche secondo ancora e si sarebbero schiantati sulla dura roccia. Proprio quando credeva che non ce l'avrebbero fatta,passarono entrambi attraverso quel soffitto naturale e uscirono nel mondo mortale. Il dio atterrò leggero sull'erba e lasciò andare Persefone:"Ecco qua. Avevi detto di aver bisogno d'aria fresca"le disse regalandole uno di quei suoi perfetti sorrisi. La dea si guardò intorno. Non stava sognando,vero? Quello era davvero il mondo di sopra,Ade ce l'aveva portata di sua spontanea volontà. Si voltò verso il dio,che si stava allontanando:"Dove vai?".:"Se Demetra mi becca quassù,prova ad uccidermi,penso che tornerò negli Inferi...ti vengo a riprendere domani mattina...o forse no,oggi è il 18 marzo,fra due giorni dovresti tornare,quindi...bè ci vediamo fra otto mesi..."la salutò sorridendo debolmente. Persefone non credeva alle sue orecchie. La stava davvero lasciando nel mondo mortale due giorni prima? Qualcosa si smosse nel suo petto. Non poteva lasciarlo andare senza una parola. Le dispiaceva vederlo così triste. Ade era bravino anche a nascondere le emozioni,ma questo no. Non ci era affatto riuscito. Persefone si avvicinò e si alzò sulle punte dei piedi:"Ci vediamo fra otto mesi" e lo baciò. Il dio rimase sbigottito un secondo,poi rispose. La abbracciò,senza mai staccarsi da lei. Il mondo sembrava sparito. C'erano solo loro due e un bacio che sembrava non finire più.
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(Alzi la mano chi ha fangirlato quando si sono baciati. Alzate quelle mani. So che lo avete fatto. Lo sappiamo tutti. Io per primo 🙋)


(Perché stortaaaaa!?!!!!)

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