La dea si allontanò un pochino,aprendo piano gli occhi. Cosa diamine stavo facendo due secondi fa? si chiese da sola come in trance. Due occhi azzurro ghiaccio balenarono nell'oscurità. Si trovava tra le braccia di Ade. Nel mondo mortale. E l'aveva baciato. Aspetta,l'aveva baciato?! Si rese conto solo in quel momento di cosa aveva fatto. Si mise una mano sulla bocca,inorridita da ciò che aveva appena commesso. Guardò il dio a pochi centimetri da lei,che la guardava incredulo quanto lei,ma felice. Cosa ho fatto?. Si liberò dalla stretta di Ade e scappò via,senza dargli il tempo di reagire. Corse per la campagna in cui era comparsa finché le gambe non la ressero più. Doveva allontanarsi il più possibile. Si appoggiò a una quercia col fiatone. Aveva baciato il dio degli Inferi. Come aveva potuto? Si guardò intorno. Non aveva la minima idea di dove fosse finita. Non conosceva quella parte di natura. Era notte fonda e non sapeva dove andare. Da sua madre ovviamente no,avrebbe avuto qualche sospetto a vederla tornare così presto e avrebbe fatto di tutto per capire cosa fosse successo. Non aveva una casa sua,di solito o stava da Demetra o negli Inferi. E allora cosa poteva fare? Qualcosa le sfrecciò sopra la testa. Una piumetta bianca le cadde sul naso. La prese tra due dita. Il fato era dalla sua parte per fortuna. Fece un fischio lungo e attese. Passò un secondo. Due. Tre. Finalmente un viso conosciuto fece capolino tra gli alberi:"Chi mi chiama?"domandò il ragazzo. Persefone sorrise sollevata:"Ciao Ermes".
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Ade cadde all'indietro nell'erba,incredulo. Cosa era appena successo? Persefone l'aveva baciato....Persefone. L'aveva baciato. Il suo sogno di una vita finalmente era divenuto realtà! Lanciò un grido di gioia e un gran sorriso si fece strada sulle sue labbra. È-il-giorno-più-bello-della-mia-vita!!!!! Quasi prese fuoco per la felicità. Cerbero spuntò fuori dal nulla,guardandosi intorno. Si sedette vicino al padrone e voltò i tre musi verso di lui con un espressione della serie"Embè? Cosa accidenti è successo?". Ade sorrise ancora di piu:"Amico,ce l'ho fatta!"esclamò abbracciando il suo grosso dobbermann tricefalo. Cerbero abbaiò a tre voci,contagiato dalla felicità del dio. Ade si rigettò nell'erba,non riuscendo a smettere di sorridere. Finalmente. L'aveva baciata. Il cane gli si gettò sulla pancia,mozzandogli il respiro:"Oh dei....ma cosa mangi?! Sei aumentato di peso,cagnone!!"scherzò accarezzandogli la schiena. Scoppiò a ridere. Non era mai stato così felice. Si fermò di colpo. Qualcosa rimbombò nelle sue orecchie. Cos'è? si chiese perplesso. Ancora. Si guardò intorno,confuso. Incrociò lo sguardo del suo cane. Cerbero gli posò una zampa sul petto,proprio sopra il.... cuore. Il suo cuore! Gli scappò una mezza risata. Batteva! Batteva di nuovo! Erano più di mille anni che non lo sentiva pulsare. Zeus l'aveva fermato,dicendogli "Tornerà a battere quando ti daranno il bacio del vero amore. Quindi abituati, perché non accadrà mai". E adesso batteva di nuovo. Quindi in fondo in fondo,Persefone lo amava davvero! Gridò di nuovo per la gioia,disteso sull'erba di quella pianura. Stava facendo progressi. Enormi. Enormi progressi.
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Il dio sgranò gli occhi:"Persie? Che ci fai qui?!"
:"È una luuunga storia,ma te la racconto dopo-"
:"È prestissimo! Come mai non sei ancora negli Inferi?!"
:"Te lo spiego dopo....non ho un posto dove andare per i prossimi due giorni,non è che mi potresti aiutare?"
Ermes la guardò sbigottito:"Si... puoi stare da me...ma devi spiegarmi un bel po' di cose,in particolare perché la tua aura è quella di una che ha appena baciato qualcuno"
Persefone arrossì fino alla punta delle orecchie,ma,per fortuna,era buio pesto:"Eh eh eh....già...". Il dio le si avvicinò e la prese in braccio:" Persie...sai di pino...comincio a spaventarmi"le disse.
La dea abbassò lo sguardo:"Come ho detto,te lo spiego dopo....è imbarazzante". Ermes non rispose e spiccò un balzo verso l'alto, librandosi sopra gli alberi grazie alle scarpe da ginnastica alate. Schizzarono via nella notte,il vento che sferzava il loro viso,le terre dei mortali che scorrevano velocissime sotto di loro. Ci volle meno di mezz'ora ad arrivare in mezzo a una trafficata città,accesa delle luci multicolori di led e fari delle auto. Il dio si posò leggero sul tetto piatto, mettendo giù Persefone:"Tu abiti qui?"chiese la dea. Ermes estrasse un mazzo di chiavi dai pantaloni della tuta,avvicinandosi a un entrata che sporgeva dalla sommità del grattacielo:"Io vivo un po' dappertutto"rispose misterioso. Le ali sulle sue scarpe si ritirarono e sparirono con un fruscio,facendo sembrare il paio di all star bordeaux normali scarpe. Il dio entrò e tenne la porta aperta a Persefone,che lo seguì fino a una rampa di scale. Scesero i gradini e Ermes varcò l'unica entrata di un corridoio,senza nemmeno aprire la porta. La dea rimase fuori,interdetta. La testa del dio spuntò dal legno:"Scusa,mi ero dimenticato che non tutti gli dei hanno l'abilità di passare gli oggetti"fece con un sorriso imbarazzato. Aprì e lasciò entrare Persefone, che rimase a bocca aperta di fronte all'attico che si trovava davanti:"E questo è tutto tuo?"
:"Si...bé,circa"
:"In che senso circa?"
Un uomo con enormi ali nere sulla schiena circa dell'età di Ermes emerse all'ombra con uno spazzolino in bocca. Non sembrava aver notato i due nuovi arrivati. Il dio messaggero sorrise:"Ciao Thanatos!". L'uomo si voltò sorpreso e prese in mano lo spazzolino,togliendoselo dalla bocca:"Ciao principessa" salutò Persefone. La dea restò di sasso vedendo il dio che aveva incontrato qualche giorno prima. Thanatos sparì di nuovo dietro un corridoio ed Ermes lo seguì:"Ehi,e io non esisto?!"esclamò offeso.
:"No"rispose la voce della morte.
Persefone si riprese solo in quel momento dallo stupore:"Non mi avevi detto di vivere con Thanatos!" fece rivolta ad Ermes. Il dio tornò in entrata:"È stato un cambiamento repentino,neanch'io mi aspettavo di dover vivere CON UNA GALLINA SPELACCHIATA!".
Thanatos saltò di nuovo fuori dall'ombra,facendo sussultare la dea:"Gallina spelacchiata a chi?". Il dio messaggero ridacchiò:"Lo sai benissimo che perdi le piume in giro per casa in primavera"
:"Non è colpa mia se la natura fa il suo corso"replicò la morte incrociando le braccia. Thanatos scosse le grosse ali. Qualche piuma nera cadde a terra e il dio guardò Ermes in aria di sfida. Il dio dei ladri non se ne curò,rivolgendosi di nuovo a Persefone:"Si,comunque, avevo pensato che vivere con qualcuno sarebbe stato divertente, ma evidentemente ho scelto il coinquilino peggiore di tutto il Pantheon....ah,vabbe,capita a tutti di sbagliare,anche se una volta che lo conosci non è così male, mettendo da parte che spunta a caso dall'oscurità e ogni tanto fa cose che solo la morte saprebbe fare,è simpatico..."ragionò a voce alta. Persefone era sempre più sbigottita. Ermes fece un piccolo salto e le ali spuntarono di nuovo dalle sue scarpe,tenendolo sospeso a pochi centimetri da terra:"Allora, mi spieghi cosa ci facevi quassù così presto,perché sai di pini e perché sembri aver baciato un dio possibilmente alto,muscoloso e coi capelli blu?". La dea arrossì di nuovo:"Come lo sai...?"
:"Chi altri avresti mai potuto baciare?"
:"Che cosa stai insinuando?"
:"N-niente,niente! Tranquilla,Persie!"
:"Mh..."
Il dio della morte comparve di nuovo da un'altra stanza:"Non posso far a meno di sentire,hai davvero baciato Ade?"chiese curioso. Ermes si voltò verso di lui:"Tu vai a uccidere qualche povero mortale,lavori per il dio degli Inferi,potresti andare a dirgli tutte le volte che lo insulterò se avrà baciato Persefone contro il suo volere".
:"Sarò una tomba".
Il dio messaggero si battè una mano sulla faccia e Thanatos sorrise apertamente,per la prima volta da quando Persefone l'aveva conosciuto:"Era carina,però,devi ammetterlo"
:"E va bene,questa te la concedo. Persie lo lasciamo ascoltare?"
La dea lo osservò a lungo indecisa:"Va bene....? Ma devi giurarmi che non andrai a dire a nessuno quel che dirò stasera"
La morte annuì:"Figurati se lo vado a dire a qualcuno,che sia morto o vivo". Poco dopo si sederono sull'immenso divano,che aveva di fronte una televisione egualmente immensa fornita di lettore DVD e Ps di ultima generazione,e che dava sull'enorme vetrata che dava sullo skyline della città notturna. Thanatos ed Ermes erano seduti tra i cuscini neri e la dea era a terra, sul tappeto rosso, tra i due dei,una delle ali del dio della morte che le sfiorava una spalla.
Il dio messaggero strinse a se uno dei morbidi cuscini:"Vai pure"disse.
Persefone sospirò:"Cosa posso dire? L'ho baciato,lo ammetto. Ho baciato il dio degli Inferi". Rimase in silenzio per qualche secondo,poi sgranò gli occhi:"Ho baciato il dio degli Inferi! Ma cos'ho fatto?!"esclamò di colpo stringendo l'ala da Thanatos. Il messaggero e la morte si scambiarono uno sguardo. Non sapevano davvero di come trattare gli sbalzi d'umore delle dee. Le donne per loro rimanevano in mistero. Thanatos sottrasse l'ala dalla presa di Persefone e se la posò in grembo, a disagio. La dea sprofondò nel tappeto:"L'ho baciato....voglio dire,quello che mi ha rapita!".
Continuò così per svariati minuti, passando da uno stato d'animo all'altro nel giro di dieci secondi. Passava da misurare la stanza a grandi passi,furiosa e incollerita,ad autocommiserarsi a terra sopraffatta dai sensi di colpa. I due dei la guardavano senza dire una parola,seguendola con lo sguardo come sincronizzati. La scena era quasi comica. A un certo punto si fermò,a testa in giù sullo schienale del divano:"Cosa dovrei far adesso?"si domandò. Ermes voltò lo sguardo da un'altra parte. Si era perso quando il secondo prima aveva detto di odiare Ade e il secondo dopo diceva di amare ogni aspetto di lui. Col basso indice di attenzione da supervelocità che si ritrovava,faceva fatica a seguire una conversazione per più di cinque minuti consecutivi senza distrarsi, figurarsi se era un monologo di una dea con gli sbalzi d'umore. Thanatos,invece,fu più reattivo:" Finita la crisi adolescenziale da ragazzina con una cotta?"chiese secco. Persefone si volse di scatto verso di lui:"Scusa,ma io ho fatto una cosa che mi ero ripromessa di non fare mai,con un dio che ho giurato di non amare mai,un po' di accondiscendenza!"
Il dio la guardò ancora:"Finito? Perché io non sono qui per sentire una dea lamentarsi".
:"........sì, ho finito"
:"Brava,adesso reagisci"
:"E come?!"
:"Che ne so io,vai a chiedere a Eros se hai bisogno di consigli sdolcinati perché io sono la morte, non cupido"
:"Non lo conosco nemmeno"
:"Consci Ares?"
:"No...l'unico dio maschio che conosco,a parte voi due,è Ade! Mia madre non mi permetteva di avere compagnia oltre la sua e quella delle ninfe dei fiori!"
:"E allora chiedi al signore della posta,lui Olimpi e relativi parenti li conosce tutti, dato che sono la sua famiglia". Ermes lo guardò come se lo avesse appena condannato. La dea della primavera guardò il dio messaggero:"Davvero?!"
:"Eh...s-si....ma non so se possa risultarti utile,probabilmente la maggior parte di loro vorrebbe fare cose sconce con te...non so se mi spiego". Alla dea tornò in mente quella notte con Apollo e le venne voglia di piangere:"Si..."disse solo.
Ermes aggrottò le sopracciglia fulve:"Stai bene?"
:"Oh sì! Sto benissimo! Credo che allora proverò a fare qualcosa,come hai consigliato tu Thanatos!".
:"Sicura di-"
:"Sì,si! A proposito,potete nascondermi per i prossimi due giorni?"
:"Certo!"
:"COSA!?"ringhiò Thanatos:"Io non voglio una-"
:"Sta zitto tu"lo zittì Ermes:"Più che volentieri Persie!"
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[I'm back!!! Come vi va ultimamente? E che ne pensate del fatto che Ermes abbia un coinquilino come Thantos? Cosa credete che farà Persefone? Scrivetemelo nei commenti e io sarò felice di rispondere!
_Hellborn_ saluta!]
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Those blue ice eyes
FantasyL'ennesima rielaborazione del mito di Ade e Persefone,ma rigirata per aspetti che nessuno ha mai esplorato. Dimenticatevi il dio degli inferi scuro e cupo,in questo libro imparerete a conoscere un dio dalla cresta blu moderno e moralmente fragile ch...