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Persefone deglutì. Non aveva la minima idea di chi fosse il tizio,ma di certo non le ispirava fiducia. L'uomo si scompigliò i capelli mossi che gli arrivavano alle spalle. Bianchi con le punte nere,sembravano aver perso il colore per qualche strano sortilegio. A occhio e croce sembrava avere venti,venticinque anni al massimo,ma era solo una supposizione,poteva benissimo averne molti di più,se per caso fosse stato un dio. Il tipo la guardò,compostamente incuriosito:"Ciao principessa" fece con una voce fredda come il ghiaccio,ma che Persefone avrebbe potuto ascoltare per ore. La dea battè perplessa le palpebre:"C-ciao... t-tu chi sei? Non credo di averti mai visto da queste parti"disse un filino intimidita. Il tipo sorrise appena:"Non è molto facile vedermi. Comunque sono sorpreso che tu non mi abbia riconosciuto,sono molto temuto dagli uomini. Thanatos,la morte"rispose tendendole una mano. Persefone gliela strinse spaventata:"L-la morte?".:"Circa,sono il dio della morte,figlio di Nix,forse conoscerai mio fratello gemello,Morfeo. Lavoriamo entrambi per Ade. Tu devi essere Persefone. Ho sentito di te. Resisti,dopotutto Ade non è così male."Il dio guardò l'orologio:"Oh,devo andare,piacere di averti conosciuto principessa". Aprì le enormi ali e spiccò un balzo verso l'alto. Proprio quando Persefone credeva che sarebbe andato a sbattere contro il soffitto,Thantos lo trapassò sparendo dalla sua vista. La dea rimase sbigottita dal dio che aveva appena incontrato. La morte. A quel punto si chiese cos'altro avesse Ade al suo servizio. Una fitta le attraversò lo stomaco,riportandolo alla realtà. Era rimasta così tanto sorpresa dall'incontro con Thanatos,che si era dimenticata di quanta fame avesse. Provò a ignorarla,ma era davvero troppa da sopportare. Riprese a camminare. Ogni passo sembrava durare un eternità. Svoltò una,due,tre volte e,senza rendersene conto,arrivò alla sala del trono. Sbirciò dentro e vide Ade ed Ermes scambiarsi una lettera. Fece un segno al dio messaggero e lui sorrise. Salutò il dio degli Inferi e uscì. Vide la dea e la stritolò in un abbraccio,quasi soffocandola:"Persie! Quanto mi sei mancata! Come te la passi con quel vecchio scorbutico laggiù!?"chiese esuberante allentando un po' la presa. La dea sorrise di sincera felicità per la prima volta dopo tanti mesi:"Bo,lui è gentile,ma io lo maltratto un pochino,sai com'è". Ermes scoppiò a ridere:"Oh,piccoletta,tu mi spaventi!". :"Ti pugnalerò nel sonno!"esclamò Persefone arruffando i capelli rosso fiamma del dio. Ermes la strinse di nuovo a se:"No,seriamente, è abbastanza depresso,cioè più del solito,cosa gli fai?".:"Ho provato a lanciargli dietro qualche vaso e forse l'ho un pochino insultato.:"Persie!"esclamò il dio guardandola negli occhi.:"Che c'è?!". Ermes sbuffò:"Senti,lascia stare"il telefono gli vibrò in tasca:"Oh! Un'altra consegna! Devo andare! Vedi di non distruggermi moralmente Ade,okay?"chiese sorridendo. :"Okay,ciao Ermes!"gli diede un bacio su una guancia. Il dio sorrise ancora e sparì.
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Ade uscì dalla sala del trono col messaggio di Zeus aperto in mano. Doveva aiutarlo a fare una cosa imbarazzante. Dannazione,perché a me? . La giornata era cominciata male. Prometteva male pure,cosa poteva succedere di peggio? Si guardò un attimo intorno e vide Persefone ed Ermes abbracciati. La dea diede una bacio su una guancia al dio prima che lui sparisse. Un moto di gelosia montò nel petto del dio,facendolo pensare a molti modi per vendicarsi su Ermes,ma si costrinse a ignorarli. Tirò dritto. Sta. Calmo. Sono solo migliori amici e tu lo sai. Non c'è motivo di essere gelosi. Non. C'è. Motivo.
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(Questo capitolo è schifoso e corto,lo so,mi dispiace,vedrò di far meglio le prossime volte,magari mettendo in sottofondo qualche musica motivante....)

Those blue ice eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora