Bruce Harper in panchina era rimasto, come tutti gli altri, esterrefatto dall'urlo poco aggraziato di Vivien e dal gesto in risposta di Lenders.
Si rivolse a Benji, seduto al suo fianco a braccia conserte, dicendo:
-E dopo questa, credo di aver veramente visto tutto! Non so ancora se mi ha stupito di più Miss "il calcio mi fa schifo" che sbraita come uno scaricatore di porto durante una partita, o il Signor "ti spacco la faccia appena apri bocca" che fa il tenero.-
Il portiere, nascosto sotto la visiera del cappello rosso, commentò in tono caustico: - L'amore smuove le montagne.-
Patrick Everett intervenne nella discussione con tono divertito: - Però! Non credevo che una ragazza così bella e delicata potesse uscirsene con una frase del genere! Ha studiato a Oxford, per caso, la fidanzata di Lenders?-
Il SGGK a quel punto esclamò esasperato: - Viv è un concentrato di contraddizioni: aspetto angelico e un carattere agghiacciante. Adesso, per cortesia, potremmo cambiare argomento?... Anzi meglio: state zitti e guardiamo la partita. Non siamo qui a far salotto!-
L'invito venne colto al volo da entrambi i compagni di squadra: era evidente che tirava una brutta aria, meglio non forzare troppo la mano.
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In tribuna le ragazze giapponesi ebbero più o meno la stessa reazione dei conterranei in campo.
Clara si era bloccata a fissare Vivien a bocca aperta, Susie ridacchiava divertita dalla scena, Amy e Jenny erano senza parole.
Solo Patty trovò il coraggio di commentare: - Caspita Vivien! In tanti anni non ti avevo mai vista così presa da una partita. Neanche io quando mi chiamavano "Anego" ero mai arrivata a tanto!-
Vivien si voltò verso le amiche e si giustificò: - Ho un buonissimo motivo per essermi comportata così. E voi... non vi va mai bene niente! State sempre a lamentarvi che non partecipo a sufficienza alle gioie e dolori dei nostri calciatori e per una volta che mi lascio andare mi fate pure la predica?-
Le ragazze risero e tornarono a guardare l'incontro.
La squadra svedese era in attacco. I giocatori scandinavi erano dotati di una notevole prestanza fisica: erano tutti molto più alti della media dei giapponesi. A parte Denver Yuma Lenders e Warner, la squadra nipponica non schierava esattamente dei colossi.
In ogni caso l'agilità degli atleti del Sol Levante era nettamente superiore.
Levin, il capitano svedese, era degno della propria fama: procedeva in campo come un panzer sul terreno di guerra. Non guardava in faccia a nessuno, atterrando impunemente gli avversari. Sembrava quasi che lo facesse di proposito, con l'intenzione di fare male.
Vivien istintivamente pensò che non fosse un bello spettacolo: non sembrava una partita bensì una lotta al massacro.
Si rivolse a Clara: - Quel biondino non è un calciatore, è un boia! Ho sempre pensato che il gioco di Mark fosse violento se confrontato con quello virtuoso ed elegante di Holly o di Ross. Ma questo Levin fa sembrare il mio Mark più gentile di Tom Baker!-
Clara rise di gusto: - Ecco, magari questa cosa non ripeterla a Mark però! Scateneresti la sua ira funesta!-.
La fidanzata di Ed riportò lo sguardo sull'incontro. Successivamente si voltò a guardare il pubblico. Era venuta veramente moltissima gente: i giapponesi erano pochissimi e occupavano una piccola porzione dello stadio.
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The eye of the Tiger
FanfictionSEQUEL DI "REALITY" Due ragazzi che si odiano da tempo. Una ragazza che arriva a complicare le cose. Un cugino ingombrante.... Il mio tributo ad un anime che ha accompagnato la mia ormai lontana infanzia. Anche questa storia ha moltissimi anni ed è...