Il giorno del quarto di finale era giunto. Si disputava la partita Giappone-Svezia.
I calciatori erano tesi: si prospettava una sfida ardua.
La squadra scandinava era un osso duro, in special modo il capitano: Stephan Levine. Tristemente famoso per il gioco duro e cinico, era dotato di un tiro dalla potenza devastante noto col nome pittoresco di Levine Shot.
Lo stadio era gremito e la preponderanza di tifoseria svedese si faceva sentire.
Vivien era seduta in tribuna con le altre ragazze, proprio sopra le panchine, nei pochi posti riservati ai parenti e agli amici intimi degli atleti.
Quello era il primo dei quattro quarti di finale in programma. Gli altri tre incontri previsti erano: Brasile - Uruguay, Germania - Argentina e Olanda - Francia.
L'arbitro fischiò e la partita ebbe inizio.
Vivien assisteva, come suo solito, senza troppo entusiasmo. Che trovasse il calcio noioso era scontato, ma in quell'occasione era più distratta del solito. Era consapevole dell'importanza della sfida in sé, ma i suoi pensieri erano tutti per Mark che se ne stava inesorabilmente seduto in panchina... Come Benji del resto.
Le amiche al suo fianco facevano un tifo sfegatato: tutte loro, tranne Susie, avevano parte del cuore in campo.
Per un attimo fugace le invidiò.
Pensò al suo ragazzo relegato fra le riserve e provò una profonda tristezza.
Poi notò qualcosa... O meglio: la udì.
Era una lingua che non sentiva più parlare da quasi un anno, ma che le suonava ancora molto famigliare.
A pochi posti da lei sedevano due uomini sui 45-50 anni. Parlavano fra loro in italiano. Non riusciva a comprendere tutto, poiché ogni tanto utilizzavano termini presumibilmente dialettali. L'accento le sembrò del Nord Italia, per quello che poteva ricordare, ma diverso dalla parlata milanese cui lei si era abituata nei due anni di studio nel Bel Paese.
Tese le orecchie per percepire cosa stessero dicendo e ad un certo punto captò un nome: Lenders.
Il suo cuore cominciò a battere all'impazzata. Si scostò da Clara che stava incitando Ed e focalizzò l'attenzione sui due italiani.
-Peccato che Lenders non giochi... Ero proprio curioso di vederlo in azione.- disse il primo
Il secondo replicò: - Dicono sia uno dei migliori attaccanti giapponesi. Il Presidente ha espresso interesse nell'acquistarlo... Ma se non lo vedo giocare non posso portargli nessun giudizio, né positivo né negativo.-
Il primo concluse: - Forse dovremmo spostare la nostra attenzione su qualcun altro. La Vecchia Signora ha bisogno di giocatori giovani e qui ce ne sono parecchi-.
Vivien ebbe un sussulto. La "Vecchia Signora"? Lei non capiva nulla di calcio, ma aveva passato abbastanza tempo in Italia per ricordarsi che quel termine era il soprannome di una delle squadre più importanti della serie A italiana. La squadra della città di Torino, se non ricordava male. Le sfuggiva il nome.... Era qualcosa di latino...
Non aveva importanza. L'unica cosa che le interessava era che quei due erano lì per vedere Mark. E quel cretino di Gamo lo teneva in panchina! Sentì un misto di rabbia e disperazione.
Venne scossa da un urlo di spavento di Clara.
Nel tentativo di comprendere cosa dicessero gli sconosciuti si era completamente dimenticata di guardare la partita. Si informò immediatamente: -Cosa è successo?-
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The eye of the Tiger
FanficSEQUEL DI "REALITY" Due ragazzi che si odiano da tempo. Una ragazza che arriva a complicare le cose. Un cugino ingombrante.... Il mio tributo ad un anime che ha accompagnato la mia ormai lontana infanzia. Anche questa storia ha moltissimi anni ed è...