Tutto ebbe inizio così

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24 anni prima...

Scozia, 1996

Cademmo bruscamente a terra e l'impatto fu talmente violento che ci smorzò il respiro.

Restammo lì, fermi, stesi a terra per qualche minuto con il solo rumore dei nostri respiri accelerati che ci tenevano compagnia.

Avvertimmo dei passi.

Passi svelti che si stavano avvicinando a dove ci trovavamo noi.

Istintivamente mi rotolai su un lato e mi alzai di scatto.

Rose mi aveva imitato e ora si stava guardando in giro spaesata.

"Non c'era tempo per ammirare il paesaggio." pensai irritato.

Le afferrai un braccio e la trascinai a nascondersi dietro un angolo.

Tirai un sospiro di sollievo e finalmente ebbi il tempo di guardarmi intorno.

Ci trovavamo in un luogo buio e freddo.

In un corridoio.

In un corridoio del castello di Hogwarts.

I passi si fecero sempre più vicini.

Poi, con nostra grande sorpresa, vedemmo sbucare da dietro un angolo un Hermione sedicenne.

La osservammo passarci accanto, mentre con uno sguardo determinato si stava dirigendo a grandi falcate verso l'ala della Stanza delle Necessità.

La seguimmo di soppiatto senza farci notare.

Hermione iniziò a rallentare l'andatura e con passi felpati si appostò dietro un angolo per studiare la situazione.

La imitammo e seguendo il suo sguardo intravedemmo due bambinette appostate contro un muro. Tra le mani si rigirando distrattamente degli oggetti che sembravano un barattolo di occhi di rana e una bilancia di ottone, mentre svogliatamente facevano scorrere lo sguardo per tutto il corridoio, ispezionandolo.

Nel frattempo Hermione aveva sfoderato la bacchetta. Il tempo di lasciarci battere ciglio che Hermione aveva già scagliato un incantesimo, facendo crollare a terra le due bimbe.

Astutamente aveva anche lanciato un incantesimo di levitazione, così che gli oggetti delle bambine non cadessero a terra, provocando un gran fracasso.

Li fece librare per qualche secondo sulle loro teste prima di farli deporre delicatamente al suolo.

" Bella mossa zia." pensai orgogliosamente sorridendo. "Nessun rumore uguale nessuno si accorge della tua presenza"

Feci scorrere gli occhi lungo tutto il corridoio alla ricerca di una chioma ribelle corvina o una rossa pomodoro.

Ma in quel corridoio non c'era altra anima viva, se non noi tre.

Incredulo ripercorsi nuovamente con lo sguardo tutto il corridoio attentamente. Ancora niente.

Rose si era accorta del mio sgomento e mi stava fissando confusa.

- James, chi stai cercando? - sussurrò in un soffio Rose al mio orecchio.

Scossi la testa confuso e poi risposi con voce flebile:

- Ero convinto che arrivassero anche papà e zio Ron. - perlustrai per l'ennesima volta il corridoio alla ricerca di qualche nuova figura in movimento. - Loro erano inseparabili ai tempi della scuola. Perché zia Hermione sta agendo da sola? - le mormorai in domanda.

Rose scosse la testa.

- Come tutti avrà avuto i suoi segreti. - rispose in sua difesa infine. - Ci sarà un motivo per tutto questo. E poi non lo riconosci questo corridoio? - mi chiese facendomi voltare la testa riportando la mia attenzione a quello che stava accadendo.

Mentre noi ci eravamo scambiati queste battute a mezza voce, Hermione aveva lasciato il suo nascondiglio e si era posizionata davanti al muro dove erano appostate le due bimbe di guardia.

Corrugò la fronte e con un minimo di sforzo mentale fece aprire le porte della Stanza delle Necessità.

Prima di entrare si assicurò nuovamente che il corridoio fosse vuoto e poi, finalmente, entrò.

Io e Rose ci scambiammo uno sguardo d'intesa. Arrivati fino a questo punto non potevamo lasciarci scappare quest'occasione irripetibile.

Ci spostammo velocemente, come se fossimo un unico corpo in azione, e agilmente ci addentrammo nella stanza prima che le porte si chiudessero dietro le nostre spalle.

Ispezionammo il luogo dove ci trovavamo, alla ricerca dell'esile figura di Hermione.

Eravamo circondati da enormi pile di cianfrusaglie di ogni genere.

Tutti gli oggetti di scarsa importanza, appartenenti agli alunni o ai professori di Hogwarts di epoche diverse, venivano dimenticati ( o nascosti. Dipende dai casi) in questa celebre stanza.

Poi finalmente individuai la folta chioma riccia di Hermione che scompariva dietro a una pila di libri e banchi scolastici ormai distrutti.

Pizzicai il braccio di Rose per avvertirla che l'avevo trovata. Ma non ce n'era bisogno. Anche lei stava seguendo con lo sguardo quella figura femminile che si muoveva furtiva tra le robe accatastate disordinatamente.

La seguimmo cercando di fare il minimo rumore possibile. Impresa ardua dal momento che il passaggio era ostacolato da ogni minima cosa sparsa sul pavimento.

Stando bene attenti a dove mettevamo i piedi, riuscimmo a raggiungere Hermione.

Si era appostata dietro un enorme armadio antico a spiare una seconda figura.

Quest'ultima si muoveva senza curarsi di fare rumore e Hermione stava seguendo ogni sua mossa con occhi vigili.

Seguimmo l'esempio di Hermione e ci sistemammo dal lato opposto dove era già appostata lei e assistemmo alla scena incuriositi.

La seconda figura nascosta dall'oscurità, ci impediva di riconoscerne l'identità. Potei dedurre dalla sua voce prorompente, che si diffondeva in un eco per tutta la stanza, che apparteneva a un ragazzo.

Il ragazzo continuava a ripetere cose incomprensibili, ma intuì dal suo tono che era snervato, irritato e anche un po' disperato.

Sentii un gran fracasso. Il ragazzo, mosso da una furia improvvisa, iniziò a lanciare oggetti a destra e a manca, che si infrangevano a terra rumorosamente.

Poi tornò a regnare il silenzio.

Ben presto venne rotto da ... dei singhiozzi.

"Non ci posso credere il ragazzo si sta affogando tra lacrime di disperazione." pensai stupefatto. Non mi sarei mai immaginato che la situazione prendesse questa piega.

Fu a quel punto che intravidi la figura di Hermione lasciare il suo nascondiglio per dirigersi silenziosamente verso il ragazzo.

- Draco. - la sentii chiamare debolmente con un tono stranamente dolce.

La GiratempoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora