Indagini

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Madison's Pov
La mattina mi alzai e andai a prepararmi. Quel giorno puntai la sveglia perché mio zio si sarebbe incontrato con la misteriosa donna con cui parlava al telefono. Appena finii scesi in salotto sfrecciando verso la porta 

<<Hi: Madison, perché tutta questa fretta? Dove stai andando?>>

Non potevo di certo dirgli che stavo andando nel Southside per capire cosa avrebbe combinato, così gli dissi la prima scusa che mi venne in mente.

<<M: sto andando da una mia amica>>

<<Hi: e come si chiama?>>

<<M: Toni Topaz>>

<<Hi: va bene...è del Northside?>>

<<M: ovvio, come no>>

<<Hi: mmh *annuì poco convinto* devo uscire anch'io, a dopo>>

<<M: a dopo>>

Una volta uscito aspettai un attimo e poi lo seguii.

Arrivata nel Southside continuai a camminare cercando di rimanere il più nascosta possibile.

A un certo punto sentii una mano sulla mia spalla, sussultai e mi girai di scatto.

<<M: cavolo Sweet Pea, mi hai spaventata>>

<<S: l'ho notato, ma che ci fai qui?>>

<<M: sto seguendo mio zio, deve incontrare quella famosa donna...>>

<<S: piccola dovevi avvertirmi, qui non sei al sicuro>>

<<M: *sorrisi* che fai? Ti preoccupi per me?>>

<<S: certo, sei la mia ragazza, come faccio a non preoccuparmi?>>

Dopo ciò che disse gli presi istintivamente il viso tra le mani e lo baciai.

Sorrise sulle mie labbra e mi strinse, ma il pensiero di mio zio mi fece staccare subito da lui, che sbuffò infastidito.

<<M: scusa Sweetie, ti prometto che mi farò perdonare, ma in questo momento dobbiamo stare al passo di mio zio>>

<<S: va bene piccola, e ti avverto farti perdonare non sarà semplice *sussurrò l'ultima frase per poi lasciare qualche bacio sul collo*>>

Meglio non dire cosa provocarono nel mio corpo quei baci. Ritornai alla realtà e mi girai per cercare mio zio con lo sguardo, ma non c'era più.

Presi la mano del mio ragazzo e andai verso la direzione dove mi sembrava diretto Hiram quando era ancora nel mio campo visivo.

Ci nascondemmo dietro a dei cespugli e notammo due figure parlare un po' più avanti rispetto a noi.

<<S: non ci posso credere...>>

<<M: a cosa?>>

<<S: la famosa donna della chiamata è Penny Peabody, lei è a capo dei Ghoulies>>

Ero confusa, perché mio zio avrebbe dovuto parlare con una criminale del genere, non che lui fosse un santo, però...

Ci avvicinammo un po' di più per ascoltare la conversazione.

<<P: allora, dove sono i miei soldi?>>

<<Hi: li avrai presto, devi avere pazienza>>

<<P: sono stata paziente fino ad ora, io.voglio.i.miei.soldi.>>

<<Hi: non le ho ancora parlato, lo farò stasera>>

<<P: finalmente, e ti avverto, se non accetterà con le buone usaremo le maniere forti>>

<<Hi: lo so, voglio solo tentare, alla fine della sua morte non mi cambia più di tanto, il vero problema è dove mi porterà...ho già le mani sporche di sangue,  non voglio rischiare ancora>>

Quelle parole mi risuonarono in testa..cosa intendeva dire...che cosa aveva combinato?

FINE TREDICESIMO CAPITOLO

A Serpents not so bad // Sweet PeaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora