24 luglio 2013
La stanza buia veniva illuminata solamente da lucine colorate che facevano girare la testa alla ragazza dai capelli lunghi e rossi, che si muoveva con grazia nella folla di sconosciuti. Le feste non le erano mai piaciute ma dopo qualche drink era riuscita a sentirsi piu a suo agio e dimenticare del suo cuore spezzato.
Il ragazzo dai capelli neri cenere osservava i suoi movimenti e i suoi occhi neri come le tenebre si illuminavano alla vista della ragazza misteriosa.
Non sapeva chi fosse forse semplicemente perché la festa in maschera impediva alcun riconoscimento.
Si avvicinava a lei con la velocità e l'agilità di un predatore. Lei era ignara degli sguardi e gli apprezzamenti che riceveva. Non si era mai sentita bella e per niente all'altezza di attirare l'attenzione di qualcuno.
Quando vide il ragazzo in maschera pensò che fosse lì per qualcuno che ballava accanto a lei, ma quando i loro corpi entrarono in contatto il suo stupore fu tale da farle aprire la bocca. Non disse però nulla. Non ne aveva voglia, non voleva rovinare qualsiasi possibilità di divertirsi con un totale sconosciuto.
Lui avvicinò pericolosamente la bocca alle sue labbra e la ragazza non aspettò oltre. Fece scontrare la lingua contro le labbra di lui per farli capire la sua impazzienza e quando lui aprì la bocca dentro la gola di lei si riversò un gusto amaro di liquore e un calore estraneo, ma piacevole.
Il ragazzo sembrava apprezzare le mani di lei che si muovevano sul suo corpo senza paura , che toccavano prima la mascella nascosta dalla maschera rossa poi andando giu per il collo arrivavano a tracciare i suoi muscoli perfetti e infine giocavano con la cintura dei suoi jeans.
"Prendetevi una stanza"
Disse una coppia passando accanto a loro ridendo. Le mani di lei si fermarono di colpo e arrossì all'istante. Ringraziò mentalmente la grande maschera che copriva il suo volto imbarazzato.
"Andiamo di sopra?"
La voce del ragazzo con cui ballava la prese alla sprovvista. Il suo tono era cosi desideroso e la sua voce roca la fece rabbrividire. La voce di lui le sembrò familiare, ma la sua mente non voleva collaborare cosi si ritrovò a salire le scale mano nella mano con lo sconosciuto.
Aprirono una stanza a caso e per fortuna era vuota, così entrando lui la chiuse a chiave. La ragazza lo ammirava di nascosto guardando attentamente i suoi muscoli che si contraevano ad ogni movimento. Del viso riusciva a notare solo gli occhi neri che si confondevano con il buio della stanza. Era un bel ragazzo forse troppo bello e la ragazza era confusa dal fatto che lui avesse scelto di essere lì con lei e non con qualcun'altra. Si sforzò di non fare domande inopportune, ma non fu difficile perché la sua parte cosciente era distratta dal tocco di lui.
"Avrò l'onore di toglierti quella maschera?"
Chiese lui dolcemente tracciandole il viso con un dito.
Lei scosse la testa e quando lui le toccò la maschera la ragazza si allontanò per correre verso il letto dove si sedette rimanendo ferma per trasmettere tutta la sua innocenza.
Quel gesto sembrò far impazzire il ragazzo il quale senza aspettare si piegò su di lei lasciandole un bacio veloce sulle labbra poi la stese sul letto e si mise sopra di lei.
La passione si riaccese fra di loro facendo sparire la dolcezza che si era creata un attimo prima. Le mani di lui strapparono il vestito nero mentre con impazienza cercava di alzarlo per scoprire la pelle di lei.
La ragazza non diede troppa importanza a quel piccolo strappo e provò a togliere la camicia rossa di lui.
Lasciandolo a petto nudo si mise ad ammirare ogni singolo pezzo di pelle toccando e sfiorado ogni centimetro del suo corpo.
Lui non riuscì più a trattenersi e dopo un sospiro pesante la fece girare tirandole la cerniera del vestito, aiutandola poi a toglierlo e buttandolo in mezzo alla stanza.
Ora lei rimaneva solo in biancheria intima mentre lui cercava di lottare con i jeans che ormai gli sembravano troppo stretti.
Quando lei toccò il rigonfiamento dei suoi jeans lui la guardò cercando di capire cosa avesse in mente, ma la ragazza si fermò. Non aveva voglia di perdere tempo. Voleva ricevere il piacere nel sentirlo dentro di lei cosi i pantaloni arrivarono per terra insieme ai boxer.
Lui era nudo sotto gli occhi indagatori di lei. Lei non seppe mai come ma in pochi istanti il suo reggiseno si ritrovò al lato del letto e il ragazzo dentro di lei. Si muoveva violentemente con un desiderio che nessuno dei due aveva mai provato.
I gemiti si unirono creando un suono meraviglioso che era condivisione di piacere e passione.
Lui si fermò all'improvviso ricevendo uno sguardo interrogatorio dalla ragazza che si trovava sotto di lui.
"Voglio sentirti urlare il mio nome"
Le sussurro all'orecchio mentre i suoi movimenti riprendevano a darle piacere lentamente.
"Non so il tuo nome"
Disse lei stupidamente fra un sospiro e l'altro.
"Sebastian"
Lei annuì e i loro movimenti si fecerò più violenti. I loro corpi aderivano alla perfezione. Sentirono di essere al limite, ma lui anche se raggiunse il piacere non smise di spingere dentro il corpo di lei finché non la sentì urlare.
"Oh Seb!"
E con quel ultimo suono i due si sdraiarono uno accanto all'altra , lui butto il preservativo e dopo qualche minuto girandosi reggendosi sui gomiti la studiò con lo sguardo. Gli occhi di lui più vivi che mai mentre quelli di lei quasi chiusi per la stanchezza.
"Sei bellissima"
Le disse accarezzandole il seno e lei volle dirgli che non e vero, ma non trovò la forza di farlo.
"Posso? "
Chiese lui indicando la maschera. Lei annuì distrattamente.
Le mani di lui fecero scattare la chiusura da dietro i capelli e nello stesso tempo lei fece lo stesso con la sua maschera, ma quando i loro sguardi si incontrarono l'uno lesse il terrore dell'altro.
"Clary?"
La voce di lui più acuta del previsto la scosse fin dentro le ossa e il suo sguardo si riempì di paura e vergogna.
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Shadow
FanfictionSebastian Verlac, l'oscurità in persona. Il ragazzo senza emozioni, senza anima, pieno di sarcasmo e odio che nessuno puo domare si ritrova davanti alla sfida piu pericolosa e impensabile del mondo: far innamorare una ragazza. Ma se lui non sa cosa...