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Capitolo 9 | Manto

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Capitolo 9 | Manto
Parole scritte | 1531
A V V E R T E N Z E :

•Slight Angst
•Fluff

A V V I S O :
Non so perché ma mi sento piena di ispirazione in questi giorni, sarà l'estate (⌒▽⌒)ゞ

_________

Mahoro chiuse il suo armadietto degli spogliatoi, era appena finita l'ora di ginnastica ovvero l'ultima della mattinata, Wataru era fuori ad aspettarlo mentre il resto della classe era fuori dalla palestra.

Il castano prese il suo borsone ed uscì, fece per raggiungere il suo amico ma la voce del professore lo fermò.

"Mahoro potresti aiutare Nataka a mettere via gli ostacoli?"

Il ragazzo volle semplicemente sparire in quel momento, ma non poteva dire di no ad un professore perciò annuì. Mentre si avvicinava notò il solito sorrisetto sul suo viso, ma semplicemente lo ignorò ed iniziò a sistemare il tutto nel magazzino.

"Credo che con questi abbiamo finito"

Mahoro si girò e vide il corvino portare alcuni coni.

"Manca un materasso, vado a prenderlo io, tu puoi andare"

"Aspetta ti aiuto a portarlo"

Mahoro volle obiettare, ma preferì non discutere per una cosa così stupida perciò lasciò il corvino seguirlo ed aiutarlo a portare il materasso nel magazzino, fu proprio nel mentre che il legnetto che teneva la porta aperta cadde a terra e la pesante porta si chiuse dietro di loro con un click di troppo, lasciandoli nel buio.

Nataka andò a riaprirla, ma appena cercò di abbassare la maniglia notò che quest'ultima era bloccata, cercò di aprirla spingendola ma a quanto pare la serratura si era bloccata.

"Cavolo, siamo chiusi dentro..."

Il corvino sentì improvvisamente un singhiozzo, si girò e capì che proveniva da Mahoro.

"Mahoro...tutto bene?"

"N - no..."

Nataka si avvicinò e capì che il castano fosse attaccato al muro, allungò la mano e gli accarezzò la guancia, sentì il ragazzo irrigidirsi e tremare come una foglia. Il castano scansò la mano e cercò di trovare la porta ma finì solo per scontrarsi contro un cesto di palle da basket.

"Hey, hey, tranquillo"

Mahoro cercò di prendere respiri profondi, ma per qualche motivo gli era impossibile, il buio sembrava schiacciarlo opprimendolo e rubandogli respiro, le lacrime erano incessanti e il corpo non smetteva di tremare.

D'un tratto sentì due forti braccia avvolgersi attorno a lui, il suo viso venne subito incontrato da un petto ben scolpito, il ragazzo arrossì mentre cercava di rielaborare cosa stesse accadendo, una grande mano gli accarezzò il capo mentre l'altra era saldamente attorno ai suoi fianchi.

Un forte profumo di bosco gli invase le narici, strofinò il volto contro il suo petto e sentì una piccola risata dal corvino, cosa che lo imbarazzò. Il corpo continuava a tremare ma per fortuna stava riuscendo a respirare regolarmente.